Home Cronaca “Il disastro generazionale”

“Il disastro generazionale”

0

La tastiera ha sostituito i rapporti interpersonali e spesso ciò si traduce in pericoli e rischi mortali come accaduto alla bambina di Palermo. Riflessioni e interventi. Servizio di Luisa Miccichè.

Provate a prestare attenzione, non è difficile. Nella maggior parte dei casi non vi è un minorenne, e spesso anche un maggiorenne, che non sia perennemente curvato su un telefonino cellulare di ultima generazione, anche camminando in strada, distraendosi a tal punto (come successo) di essere investito da un treno. Oppure con gli occhi fissi su di una play-station o un computer. I libri, il piacere e l’utilità della lettura, aldilà dei testi scolastici, sono ormai un cimelio del secolo scorso. I rapporti interpersonali, da “ragazzi del muretto” o dalle cosiddette “comitive”, ricorrono soltanto nell’ambiente scolastico e forse nemmeno a scuola. Si è invece stabilito un circuito vizioso di comunicazione di massa attraverso la tecnologia, rifuggendo dal contatto personale e affidando il tutto ad una tastiera. Ovviamente ciò influisce negativamente sullo sviluppo cerebrale e sulla formazione umana, prima che scolastica, di un bambino, di un ragazzino. Ancora più pericoloso è quando la comunità virtuale, per il gusto incosciente dello sprezzo del pericolo, escogita il sottoporsi a prove individuali per dimostrare la propria capacità e distinguersi nel gruppo, anzi nella tribù. E tali prove, aberranti e insidiose, degenerano in taluni casi addirittura nella morte, come accaduto ieri alla bambina di Palermo di 10 anni, ricoverata in fin di vita per asfissia prolungata e arresto cardiaco. Come invertire la rotta verso il disastro generazionale? Lo abbiamo chiesto ad un esperto, il docente e sociologo Francesco Pira. Intervento in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Exit mobile version