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“Covid Sicilia”, virata in giallo

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La Sicilia chiede ufficialmente oggi al governo nazionale la zona gialla. I dati sui contagi. Come prosegue la campagna di vaccinazione.

Dunque, la Sicilia, dopo l’annuncio di ieri, chiede oggi ufficialmente al governo nazionale di passare dalla prossima settimana dalla fascia arancione a quella gialla, “grazie ai dati confortanti che stiamo raccogliendo” – spiega il presidente della Regione, Nello Musumeci, che sottolinea la diminuzione del numero dei ricoveri: adesso sono 1.236, 42 in meno rispetto al precedente bollettino del ministero della Salute, di cui 165 in terapia intensiva, cinque in meno. E poi, non ultimo, un indice Rt che è attorno allo 0,60. Il governatore proverà anche a spuntare con il governo l’apertura fino alle 22 di ristoranti ed esercizi che somministrano cibo per il fine settimana che si conclude con la festa di San Valentino. E nel clima di ottimismo rientra la possibilità di acquisto in proprio, da parte della Regione, di dosi di vaccino. E Musumeci prospetta: “Se arrivasse il disco verde da Roma saremo pronti. La volontà espressa dal collega Zaia in Veneto noi l’abbiamo espressa da cinque-sei giorni”. Intanto, sono 760 i nuovi positivi in Sicilia, su 21.602 tamponi processati, con una incidenza di positivi di poco più del 3,5%, in leggera risalita rispetto al precedente report. La regione è ottava nel contagio in Italia e scende di una posizione. Le vittime sono state 26, e portano il totale a 3.783. Il dato dei guariti è pari a 1666 persone. I tamponi molecolari processati sono stati 9784. I tamponi rapidi 11818. La distribuzione nelle province vede Palermo con 374 casi, Catania 104, Siracusa 85, Messina 66, Trapani 43, Caltanissetta 33, Agrigento 28, Ragusa 20, Enna 7. Le vaccinazioni finora effettuate sono state 221776. E sul fronte dei vaccini, la Fondazione Gimbe assegna alla Sicilia una percentuale di immunizzati del 2,01% della popolazione (2,04% è la media nazionale). Il 73% dei vaccini è stato somministrato ad operatori sanitari e il 22% a personale non sanitario. Solo il 5% agli anziani nelle Rsa.

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