Diverse associazioni operative ad Agrigento e provincia, e, in particolare, John Belushi, Bac Bac, Codacons, Legambiente, Mani Libere, e Titano, intervengono nel merito dell’attuale situazione della gestione del servizio idrico nella provincia agrigentina, e affermano: “E’ fallito ieri sera il tentato di nominare il presidente del Consiglio di amministrazione e i due vice presidenti dell’Azienda consortile pubblica per la gestione del servizio idrico. In riferimento all’allarme lanciato dal commissario dell’ex Girgenti Acque, Venuti, sul rischio collasso a fronte delle pretese della curatela fallimentare, riteniamo che abbia vinto il principio assurdo che subordina la continuità di un servizio pubblico essenziale, quale quello idrico, al pagamento dei debiti a creditori privati. Rileviamo il grave ritardo con cui l’Ati, l’assemblea territoriale idrica agrigentina, procede verso la sostituzione della gestione commissariale con la nuova azienda pubblica. Inoltre, l’Ati ha stabilito il transito dei 330 dipendenti dalla ex Girgenti Acque e Hydortecne alla nuova Azienda pubblica consortile, ma il piano d’ambito prevede che bastino 203 unità lavorative a pieno regime. Dunque la differenza di costo sarà scaricata sulle bollette e sulle finanze pubbliche”.