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Scuola in dad solo in rosso, Musumeci si adegua

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Dopo le sentenze del Tar il presidente Musumeci si adegua alla norma nazionale: “Didattica a distanza solo in rosso e non più in arancione”. Rientro in classe: la denuncia della Cgil.

Lo scorso 7 gennaio il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato un’ordinanza per concedere ai sindaci dei Comuni in zona arancione la possibilità di chiudere le scuole e disporre la didattica a distanza. E tanti sindaci, come ad Agrigento, si sono adeguati di conseguenza, sempre previo parere tecnico da parte delle Aziende sanitarie locali. Adesso, a seguito delle bocciature delle ordinanze dei sindaci da parte del Tar, e del non riconoscimento di tale possibilità in zona arancione, il presidente Musumeci ha appena firmato una seconda ordinanza, in vigore da oggi mercoledì 19 gennaio, che, nel rispetto della norma nazionale che concede deroghe per la presenza a scuola solo ai Comuni in zona rossa, cancella l’articolo 2 della precedente ordinanza del 7 gennaio sulla zona arancione e la didattica a distanza. Il provvedimento è bene accolto dagli stessi sindaci. Il presidente dell’Anci, l’Associazione dei Comuni, Leoluca Orlando, commenta: “Finalmente è giunto il chiarimento più volte auspicato dai sindaci siciliani nel corso delle recenti assemblee dell’Anci Sicilia, in cui oltre 200 amministratori hanno espresso preoccupazione sulla ripresa delle lezioni a fronte di un acuirsi dei contagi da covid. Tale difformità dalle norme nazionali ha creato preoccupazione e incertezza nei giorni scorsi tra i sindaci rispetto alla possibilità o meno di predisporre ordinanze. E ha giustificato l’insistente richiesta di dati certi. Prendiamo atto che adesso ci troviamo di fronte ad una posizione uniforme tra governo regionale e governo nazionale” – conclude. E in occasione del rientro in classe in presenza, i sindacati rilevano parecchie e gravi criticità. La Cgil, tramite Adriano Rizza, denuncia: “Ad appena due giorni dalla ripartenza delle attività didattiche in presenza constatiamo la situazione di collasso in cui versano le scuole in Sicilia. Manca il personale a causa dell’alto numero dei contagi, mentre in tanti istituti non sono ancora arrivate le mascherine ffp2 promesse dal Ministero dell’istruzione. E’ evidente che la politica ha fallito per l’ennesima volta. I governi nazionale e regionale, non solo in questi mesi hanno fatto poco o nulla per consentire alla scuola di affrontare la pandemia in modo efficace, ma addirittura hanno generato un conflitto di carattere normativo che sta producendo ulteriore caos e incertezza. Si vedano le sentenze con le quali il Tribunale amministrativo ha annullato le ordinanze dei sindaci in zona arancione, che disponevano la sospensione delle attività didattiche”. Nel frattempo sono 8.606 i nuovi casi di covid in Sicilia a fronte di 42.698 tamponi processati. Il tasso di positività è al 20%. La regione è al nono posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 184.138, con un aumento di 7.384. I guariti sono 1.150. Le vittime sono 72, per un totale dei decessi a 8.010. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 1.559, 3 in meno, e quelli in terapia intensiva sono stabili a 170. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 1.688, Catania 1.990, Messina 583, Siracusa 996, Trapani 603, Ragusa 852, Caltanissetta 735, Agrigento 961, Enna 198.

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