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Musumeci si dimette?

Sotto traccia la volontà di Musumeci di dimettersi da presidente della Regione e anticipare il voto per le Regionali. I dettagli.

A fronte della coalizione di centrodestra spaccata, tra i favorevoli, i contrari o i titubanti nel merito del Musumeci bis, il presidente della Regione medita le dimissioni per anticipare il voto e spiazzare i suoi avversari interni che, dovendo essere impossibilitati a piazzare in due mesi un candidato presidente alternativo a Musumeci, dovrebbero convergere su di lui, unico candidato ufficiale, al momento, del centrodestra. A tal fine Nello Musumeci dovrebbe dimettersi entro sabato prossimo, 23 aprile, per votare il 26 giugno anziché a novembre. Il presidente in carica è sostenuto dal suo movimento Diventerà Bellissima e da Fratelli d’Italia. Tuttavia, a seguito di un rilancio dei rapporti in corso tra Fratelli d’Italia e Lega, la sua iniziativa sarebbe fortificata. E Forza Italia, o almeno la parte di Miccichè contraria al Musumeci bis, sarebbe di conseguenza isolata. Il piano di Musumeci sarebbe agevolato se Salvini ottenesse l’accordo con Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima sulla candidatura a sindaco di Palermo del leghista Francesco Scoma, con vice sindaco Carolina Varchi di Fratelli d’Italia. E a quel punto la Lega dovrebbe sostenere il Musumeci bis. Ma, oltre alle variabili politiche, vi sono dubbi di natura tecnica. Musumeci si dimetterebbe senza che prima siano approvati Bilancio e Finanziaria. E la procedura elettorale implica delle spese, circa 8 milioni di euro, che così non sarebbero preventivabili. E poi Musumeci dovrebbe comunicare e sottoporre le dimissioni all’Assemblea Regionale, in seduta straordinaria, e il conteggio dei giorni per il successivo decreto di indizione dei comizi elettorali scatta dalla data di registrazione del verbale della seduta. Anche un lieve ritardo renderebbe impossibile centrare l’obiettivo di votare il 26 giugno, data che peraltro coincide con il turno di ballottaggio delle Amministrative del 12 giugno. Ecco perché sul tavolo vi sarebbe anche un piano B, ovvero il voto il 3 o il 10 luglio con dimissioni nella prima decade di maggio. Sarebbero contrari però gli assessori, anche i più fedeli, di Musumeci, che in estate avanzata temono le urne deserte. Nel frattempo non sono mancate le reazioni dell’opposizione alle paventate dimissioni del presidente della Regione. Per Claudio Fava “Musumeci è in fuga”. Per il Movimento 5 Stelle “le elezioni non fanno paura a nessuno”. Il Partito Democratico “è pronto al voto”.