Carabinieri e Procura antimafia di Palermo hanno approfondito e definito ruoli e compiti di cinque presunti esponenti di spicco del gruppo fiancheggiatore di Messina Denaro sgominato martedì scorso.
Dall’obiettivo dei Carabinieri e dei magistrati della Procura antimafia di Palermo sono adesso a fuoco, definiti, 5 dei 35 arrestati dai Carabinieri martedì scorso nell’ambito dell’inchiesta intitolata “Hesperia”, ruotante intorno al superlatitante Matteo Messina Denaro e ai suoi fiancheggiatori. Si tratta di cinque presunti esponenti di spicco della consorteria mafiosa stretta alla primula rossa di Castelvetrano.
Poi di Piero Di Natale si legge nel capo d’imputazione: “E’ soggetto profondamente inserito nella struttura organizzativa del sodalizio di tipo mafioso, alla cui fisiologica operatività ha stabilmente recato un vario e qualificato apporto. Di Natale è il braccio destro di Franco Luppino, e infatti il suo apporto consiste nell’assicurare a Luppino la rinnovata operatività mafiosa dopo la carcerazione. Piero Di Natale ha reso possibili i contatti e gli incontri tra due esponenti storici della mafia di Campobello di Mazara, ovvero tra Franco Luppino e Vincenzo Spezia, facilitando, in particolare, la riorganizzazione della ‘squadra’. Ed è un ruolo che gli riconosce lo stesso Luppino che così si rivolge a Piero Di Natale: “Io ti voglio bene come un figlio e quello che hai fatto per me non si può descrivere, ti ringrazio e te ne sarò sempre grato…”. E poi, altra frase di Luppino registrata: “Quando viene Piero è la mia stessa persona”.
Antonino Ernesto Raia, conosciuto come Nino, è il fratello di Franco, reggente della famiglia mafiosa di Marsala, e figlio di Asparino Raia, condannato all’ergastolo per più omicidi. Lui si sarebbe occupato del controllo delle aste giudiziarie immobiliari, un settore in cui si sarebbe specializzato reperendo le informazioni relative ai procedimenti giudiziari con custodi e curatori. E con i proventi ricavati dal condizionamento delle aste giudiziarie, Nino Raia avrebbe anche assicurato sostegno economico al detenuto Vito Vincenzo Rallo, ex capo della famiglia mafiosa di Marsala.