HomePoliticaPrecari covid, ancora in bilico

Precari covid, ancora in bilico

Incombe la scadenza dei contratti del personale precario assunto nel corso dell’emergenza covid in Sicilia. Lunedì l’assessore Giovanna Volo incontrerà i sindacati di categoria.

Incombe la scadenza dei contratti del personale precario assunto nel corso dell’emergenza covid in Sicilia. Sono numerosi gli appelli per la proroga, sia da parte della maggioranza che dell’opposizione. L’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, ha convocato e ascoltato i commissari delle Aziende sanitarie provinciali per avere contezza di numeri e cifre, ovvero quanti precari da prorogare o stabilizzare e quanto sia necessario per la copertura finanziaria. L’intenzione sarebbe procedere ad una ulteriore proroga, dopo la prima accordata di due mesi, dal primo gennaio al 28 febbraio. A tal proposito, l’assessore Volo incontrerà i sindacati di categoria lunedì prossimo 27 febbraio, alla vigilia della scadenza e prima dell’annunciata manifestazione innanzi a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Secondo le stime degli stessi sindacati sarebbero circa 4000 su 8000 i lavoratori covid con i contratti prossimi al termine. A rischiare di più sono soprattutto alcune categorie di lavoratori: tecnici, professionali e parte degli amministrativi. Nel decreto “Mille proroghe”, approvato ieri dalla Camera, si posticipa di un anno, al 31 dicembre 2024, il termine per la maturazione dei 18 mesi di servizio, anche non consecutivi, necessari come requisito indispensabile per la stabilizzazione di specifiche categorie di lavoratori che hanno prestato servizio durante la pandemia. Il legislatore amplia la platea dei soggetti beneficiari della procedura includendo il personale, dirigenziale e non dirigenziale, del ruolo sanitario e socio sanitario, tra medici, infermieri operatori socio-sanitari, psicologi, farmacisti, tecnici sanitari. Diverso è il caso dei lavoratori amministrativi che necessitano del requisito di anzianità di servizio, da maturare anche con contratti flessibili. Tagliato fuori, invece, è il personale tecnico (tra informatici e ingegneri) e professionale (come i giornalisti). Inoltre le procedure di stabilizzazione non devono determinare il superamento del tetto di spesa del personale previsto per il triennio 2022-2024. In Sicilia tale tetto è di 20 milioni annui con una possibilità di spesa per il personale di 60 milioni nei prossimi tre anni. E dunque, al netto delle casse dissestate della Sanità siciliana, una stabilizzazione, seppur parziale, sarebbe praticabile. Per i tecnici e i professionisti, invece, l’unica possibilità è quella di approntare un’apposita legge regionale da sottoporre all’esame e all’approvazione dell’Ars. Tuttavia, tali lavoratori potranno partecipare alle selezioni pubbliche con un punteggio che terrà conto dell’esperienza maturata durante la pandemia covid.