In occasione della festa di San Calogero ad Agrigento, sono state imposte delle restrizioni per ragioni di ordine e sicurezza pubblica. Oltre al divieto di lancio del pane, di accesso nel sagrato e lungo la scalinata innanzi al Santuario all’uscita del Santo, ha sollevato polemiche infuocate il divieto di arrampicarsi sulla statua per baciare il volto del Santo durante la processione. E ciò anche perché il carro non è collaudato a tal fine. Ebbene, in proposito esprime contrarietà l’associazione “Volontari di strada”. E la presidente, Anna Marino, afferma: “Riteniamo di interpretare i sentimenti popolari. Le nuove disposizioni snaturano il significato mistico, leggendario e di profonda fede cristiana che costituiscono il fulcro della tradizione della festa più attesa dell’anno. Sono disposizioni che appaiono come uno “scippo”, uno sfregio alla identità culturale e popolare di noi agrigentini. D’altronde, i “veri” custodi e difensori di San Calogero, gli unici garanti della sicurezza nelle due domeniche della festa, legate all’uscita e al rientro del Santo Nero, sono proprio gli agrigentini, attraverso i “portatori”. A testimonianza di ciò, non si ricordano gravi episodi tali da dovere giustificare disposizioni che cancellano secoli e secoli di storia e tradizione. Le tradizioni non si toccano, perché sono le nostre radici, identità, cultura, da tramandare alle nuove generazioni. Un popolo senza tradizioni è un popolo senza memoria e senza un’anima”.