Anche il Partito Democratico parteciperà alla marcia dell’acqua indetta per il prossimo sabato 1° giugno dal cartello sociale, dalle associazioni civiche, e dalle organizzazioni imprenditoriali. La situazione dell’approvvigionamento idrico, già normalmente carente, tende ad aggravarsi sempre di più: i turni si allungano, intere zone della periferia e del centro storico sono sempre meno servite, con gli immaginabili disagi per i cittadini e il rischio concreto della sospensione di diverse attività commerciali e produttive legate soprattutto al comparto turistico. Tutto questo nell’anno che nelle previsioni dovrebbe vedere un arrivo record di turisti, attratti dal titolo di Capitale della cultura conferito alla città per il 2025.
Se la soluzione del problema nel medio periodo richiederà interventi sulle infrastrutture (sfangamento di dighe e bacini; completamento delle dighe in costruzione da decenni; attivazione di dissalatori; potenziamento e completamento delle opere di canalizzazione; rinnovamento delle condotte idriche cittadine e intercomunali; adozione di strumenti di controllo a distanza delle strutture di distribuzione; etc…) da subito occorre mettere in campo tutte le misure possibili per un utilizzo razionale ed equo delle risorse idriche disponibili.
A titolo esemplificativo indichiamo alcune proposte di buon senso:
Concentrazione di tutti i pozzi e i bacini idrici in un unico gestore d’ambito, come dovrebbe essere per legge, per garantire una distribuzione omogenea in tutti i comuni della provincia
Ricerca di nuovi pozzi
Requisizione immediata dei pozzi privati (in città ce ne sono diversi)
Razionamento ragionato dell’acqua disponibile, per evitare turni lunghi in alcune zone (2/3 settimane) e turni brevi (2/3 giorni) in altre
Priorità alle riparazioni di impianti e condotte al fine di scongiurare interruzioni nell’erogazione e perdite ulteriori di acqua
Controlli stringenti sulle autobotti private per verificare la conformità alle norme igenico-sanitarie dei mezzi adoperati e delle attrezzature, nonché dell’acqua trasportata, appurando anche la provenienza del liquido
Potenziamento delle ispezioni e dei controlli per individuare le prese abusive ed usi non appropriati dell’acqua potabile
Riteniamo, infine, che sia necessario per governare quella che si preannuncia come una crisi molto più grave delle precedenti, che l’Aica istituisca, qualora non l’abbia già fatto, una cabina di regia con il coinvolgimento dei sindaci dei maggiori comuni, per una gestione collegiale e quanto più partecipata delle risorse disponibili.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione e a far sentire la loro presenza vigile all’Aica e alle istituzioni interessate a gestire e risolvere il problema della distribuzione idrica. Agrigento deve trovare una via d’uscita dal suo atavico sottosviluppo nel campo dei servizi erogati alla collettività.