Conclusa la competizione elettorale per le Europee, si vivacizza il confronto politico sul rimpasto della giunta regionale. Schifani raffredda: “Solo poche sostituzioni ma con le stesse deleghe”.
In prossimità della metà del corso della legislatura (nel mezzo del cammin di nostra vita), si alimenta il dibattito politico alla Regione sull’ormai rituale rimpasto della giunta. Gli esiti delle elezioni Europee sono la ‘stella cometa’ che orienterebbe movimenti e scelte. Il presidente Schifani, rilanciato dalle urne al timone del centrodestra, raffredda la corsa agli assessorati e prospetta: “Sarà un rimpasto chirurgico, con qualche cambio ma deleghe immutate fra i partiti”. Il presidente della Regione ha in agenda una data del calendario, il prossimo 26 giugno, quando è atteso il verdetto del Tribunale del Riesame sull’interdizione dai pubblici uffici inflitta all’ex assessore regionale all’Agricoltura e vice presidente della Regione, Luca Sammartino. Se l’interdizione dovesse essere revocata tramonterebbero le presunte aspirazioni dei ‘Fratelli d’Italia” a intascare la stessa delega di Sammartino. Schifani ripete che non intende arrampicarsi e districarsi tra le difficoltà, mantenendo intatta l’impalcatura delle deleghe e sostituendo solo gli assessori, non più di quattro, con altri indicati dagli stessi partiti di appartenenza e assegnando le stesse deleghe. E ciò stride ancora con i ‘Fratelli d’Italia’, che già da lunedì scorso dopo il voto avrebbero invocato altre deleghe, di maggior rilievo, a fronte delle attuali: Agricoltura e Formazione. E si tratta delle due deleghe oggi della Lega. Ed ecco perché Schifani attende l’esito del Riesame sul leghista Sammartino, così da restituire a lui la delega all’Agricoltura e sciogliere subito il nodo della matassa. E la Lega ha sollevato le barricate anche sul secondo assessore, Mimmo Turano alla Formazione, congelando al momento l’ingresso al suo posto, che sarebbe caldeggiato da Salvini, della non eletta alle Europee, Annalisa Tardino. Su altri fronti, il segretario della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, ha anticipato l’intenzione di confermare entrambi gli attuali assessori Dc, ovvero Andrea Messina agli Enti Locali e Nuccia Albano a Lavoro e Politiche sociali. Cuffaro sarebbe disponibile a discutere delle sostituzioni, ad esempio con Ignazio Abbate, solo se saranno rimescolate tutte le deleghe, contrariamente invece a quanto prospettato da Schifani. In casa Autonomisti, Raffaele Lombardo rivendica un secondo assessorato dopo il sostegno elettorale reso a Forza Italia alle Europee. E il secondo, da affiancare a Roberto Di Mauro, sarebbe il deputato regionale e sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. Schifani raffredda ancora, e sussurra che nella ‘partita’ vi sarebbero da comprendere e assegnare anche delle posizioni di sottogoverno attualmente commissariate. Se le deleghe dovessero essere mantenute le stesse, i ‘Fratelli d’Italia’ sostituirebbero Elena Pagana all’assessorato Territorio e Ambiente: e si ipotizza con Giusi Savarino. E poi l’assessore ai Beni culturali, Francesco Scarpinato, e si ipotizza con Nicola Catania o con un rappresentante della corrente catanese di Salvo Pogliese. E forse un altro catanese, forse Giovanni La Via, subentrerà al catanese Marco Falcone, eletto alle Europee e che rinuncia all’assessorato all’Economia per il seggio a Bruxelles. Altra incognita sarà eventualmente anche il nuovo assessore alla Sanità, sempre in quota Forza Italia.