Il Cartello sociale di Agrigento, ovvero Diocesi, Cgil, Cisl e Uil, interviene a seguito dell’aumento della tariffa idrica disposto da 24 sindaci, caricando tale aumento di circa 1 euro al mese sui cittadini per sgravare invece i Comuni a rischio dissesto. Don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Paolo Ottaviano e Gero Acquisto affermano: “Alcuni sindaci non hanno ancora versato le quote di capitale sociale nell’Aica e non hanno utilizzato i fondi del prestito regionale destinati all’avvio dell’Aica. Alcuni ricevono acqua senza pagarla, a danno dell’Aica e dei cittadini che pagano le bollette. In particolare vi sono tre Comuni, Canicattì, Palma di Montechiaro e Licata, che insieme raggiungono il 50% del debito. I cittadini sappiano chi ringraziare. L’emergenza idrica in atto – destinata a peggiorare nei prossimi mesi – richiede unità, trasparenza e comportamenti coerenti da parte di tutte le istituzioni coinvolte. E’ tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità. La gestione del bene acqua non può più essere oggetto di ambiguità o calcoli di parte”.