La Cassazione ha confermato e reso definitiva la condanna a carico dell’ex minorenne imputato dello stupro di Asia a Palermo. Definitive, tranne una, altre cinque condanne.
La Cassazione ha rigettato il ricorso. E ha confermato, rendendola definitiva, la condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Palermo lo scorso 23 ottobre a Riccardo Parrinello, 19 anni, imputato dello stupro di gruppo di Asia, 20 anni, avvenuto il 7 luglio del 2023 al Foro Italico a Palermo. Parrinello è stato ancora 17enne quando ha partecipato all’aggressione a sfondo sessuale per la quale adesso si è conclusa la resa dei conti innanzi alla Giustizia. Infatti, anche gli altri sei imputati, tutti maggiorenni all’epoca dello stupro, sono stati condannati in Cassazione lo scorso 26 marzo beneficiando di un ulteriore sconto della pena di un sesto perché hanno rinunciato all’Appello. In primo grado ad Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao sono stati inflitti 7 anni di reclusione ciascuno, che scontati sono 6 anni e 4 mesi. Poco meno a Cristian Barone, condannato dal Tribunale a 6 anni e 4 mesi. Ha invece impugnato la sentenza di primo grado Samuele La Grassa, condannato a 4 anni perché gli è stata riconosciuta l’attenuante di non avere stuprato ma di avere solo assistito praticando autoerotismo. Nel frattempo, lo scorso 13 maggio il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Stefania Brambille, a conclusione del giudizio abbreviato ha condannato lo stesso Angelo Flores a 4 anni e 2 mesi di carcere per “revenge porn”, ovvero il ricatto sessuale. Lui, ex fidanzato di Asia, ha registrato il video di quanto accaduto e lo avrebbe poi diffuso tramite i social e le app. Gli è stato contestato in particolare l’articolo 612 ter del codice penale, ossia la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Nelle motivazioni di condanna di Riccardo Parrinello tra l’altro si legge: “Non vi è alcun dubbio che si sia trattato di uno stupro e non di un rapporto consensuale. A parte bere in compagnia qualche cocktail al bar in una placida serata estiva, la vittima non ha mai espresso alcun consenso ai plurimi e reiterati rapporti sessuali impostile. Parrinello, il più piccolo del gruppo, è stato il primo ad aprire le danze, per così dire, facendosi praticare sesso orale dalla povera ragazza di fatto immobilizzata e tenuta per il capo. E’ smentito il fatto che non avrebbe mai maltrattato manescamente la vittima perché da una foto si vede Parrinello che sferra un forte schiaffo sul seno sinistro della ragazza facendola urlare di dolore. Per sua stessa ammissione, per paura e superficialità, ha deliberatamente omesso di chiamare i soccorsi. Ha compiuto la maggiore età il 27 luglio, era dunque pressoché maggiorenne ed è fisiologico ritenere che più ci si avvicina alla soglia dell’età maggiore, che Parrinello stava praticamente toccando al momento dei fatti, più debba ritenersi acquisita l’ordinaria maturità legata alla condizione normativa di persona praticamente adulta. Nessuno sconto per un fatto di inaudita gravità”.