A Campobello di Licata un incendio è divampato a danno di un terreno coltivato a grano. Le fiamme hanno divorato il raccolto di sei ettari. I Carabinieri della locale stazione sono intervenuti in aiuto dell’imprenditore agricolo titolare dell’appezzamento, scongiurando che il fuoco si propagasse ad una villetta disabitata e a dei mezzi agricoli posteggiati nella zona. Così ha reso noto Eugenio Di Francesco, presidente vicario dell’associazione regionale “Rete per la legalità Sicilia”, che ipotizza che l’incendio sia stato doloso e plaude al tempestivo intervento delle forze dell’ordine. Di Francesco afferma: “Non sono semplici piromani, ma soggetti che per conto di terzi mandano in fumo un anno di lavoro e di sacrifici degli imprenditori agricoli che hanno risposto ‘no’ al passaggio di una trebbia o hanno scelto altri per mietere. Questo è un condizionamento ambientale mafioso, imposto da chi la mafia gli scorre nelle vene pur non essendo un affiliato. Iniziamo a creare una vera rivoluzione culturale: che ci sia collaborazione con le forze di polizia, fiducia verso lo Stato che sta sempre dalla parte dell’imprenditore e del cittadino onesto. Le caserme e i commissariati di polizia ci sono perché denunciare si deve. Denunciare conviene”.