La sezione del Tribunale del Riesame di Agrigento, presieduta da Wilma Mazzara, ha disposto il dissequestro degli oltre 50.000 euro, in banconote di diverso taglio, scoperti lo scorso 15 maggio dentro la cassaforte dell’ingegnere Vittorio Giarratana, di Canicattì, attualmente a capo dell’ufficio tecnico di Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna, indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Agrigento su appalti presunti turbati e pilotati. Secondo i giudici, i soldi non sono frutto di attività delittuose e di tangenti. Giarratana è indagato, nella qualità di progettista del Comune di Ravanusa, di avere favorito l’aggiudicazione illegittima di un appalto, per un importo superiore ai 20 milioni di euro, a una impresa di Catania, che non avrebbe avuto i requisiti per costruire un centro di compostaggio. Il suo difensore, l’avvocato Diego Giarratana, ha sostenuto che tali ipotesi di reato sono del tutto generiche e inconsistenti, e che non vi sia alcun motivo per ritenere che le somme in contanti siano di provenienza illecita.