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Covid e scuola, i sindaci non mollano

Il rientro a scuola in presenza e la reazione dei sindaci: assemblea straordinaria dell’Associazione dei Comuni. L’intervento di Orlando. I dettagli.

Vi è apprensione per il rientro a scuola in presenza, tra genitori, insegnanti, presidi e sindaci. L’Assemblea straordinaria dei sindaci siciliani, convocata d’urgenza in videoconferenza per valutare l’evoluzione della pandemia sui territori, ha ribadito la necessità di chiarezza sul rapporto esistente fra la normativa nazionale e quella regionale per quanto riguarda le conseguenze derivanti dalla istituzione di zone gialle, arancioni e rosse, e sulle condizioni giuridiche per emanare le eventuali ordinanze sindacali. Un po’ ovunque le ordinanze dei sindaci sono state annullate dai Tar con ordinanze sospensive, ma i sindaci continuano sulla strada del dubbio e attaccano il sistema di monitoraggio della pandemia. I sindaci reclamano, Comune per Comune, dati certi e aggiornati sul numero dei contagiati e dei vaccinati, e sulla eventuale incidenza dei ricoveri sulle strutture sanitarie per evitare il ripetersi dello stato di incertezza e di preoccupazione dei giorni scorsi. Il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, spiega: “In tale incerto contesto, come amministratori abbiamo assistito alla crescente preoccupazione da parte del mondo scolastico e dei nostri concittadini per l’incremento esponenziale dei contagi ed abbiamo evidenziato con forza, in una nota ufficiale e nel corso dell’ultima riunione della task force sulla scuola, l’assenza dei dati sull’andamento epidemiologico e l’inadeguatezza degli strumenti disponibili nelle strutture scolastiche, come la mancanza di mascherine FFP2 e dei necessari impianti di areazione nelle aule”. E poi, in riferimento ai ricorsi al Tar, Orlando aggiunge: “La posizione assunta da numerosi amministratori che hanno deciso di emanare le ordinanze di didattica a distanza tenendo conto dell’aumento esponenziale dei contagi, è nata dalla necessità di scongiurare una reale condizione di pericolo che di fatto è poi stata confermata dalle ultime ordinanze del presidente della Regione, Nello Musumeci, che hanno dichiarato in zona arancione ben 149 comuni siciliani. Chiediamo inoltre – conclude il sindaco di Palermo – che le altre istituzioni competenti e le autorità sanitarie si attivino per prevenire eventuali situazioni di pericolo rilevando e soprattutto arginando, in tempi rapidi, eventuali focolai”. Nel frattempo sono 8.521 i nuovi casi di covid in Sicilia a fronte di 45.578 tamponi processati. Il tasso di positività è al 18,8%. La regione è all’ottavo posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 173.689, con un aumento di 7.348 casi. I guariti sono 1.136. Le vittime sono 37, per un totale dei decessi a 7.915. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 1.516, 28 in più, e quelli in terapia intensiva sono 168, 11 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 2.394, Catania 2.354, Messina 581, Siracusa 791, Trapani 421, Ragusa 703, Caltanissetta 510, Agrigento 609, Enna 158.