Il Tribunale di Palermo ha convalidato l’arresto in carcere di Mattias Conti, il terzo indagato per concorso nella strage di Monreale. I dettagli.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Ivana Vassallo, ha convalidato l’arresto di Mattias Conti, palermitano dello Zen di 19 anni indagato di concorso nella strage di Monreale per avere sparato e ucciso insieme a Salvatore Calvaruso. E la dottoressa Vassallo descrive Conti con “indole estremamente violenta, incapace di porre freno, da solo, ai propri impulsi criminali”. Ricorre tra l’altro il pericolo di fuga perché, dopo il triplice omicidio, Conti ha tentato di rendersi irreperibile. Infatti lo scorso 11 maggio i Carabinieri sono andati in alcuni suoi domicili abituali ma non lo hanno trovato: nell‘ex scuola “Libero Grassi” occupata da una cinquantina di famiglie in via Villa Rosato a San Lorenzo, poi allo Zen 2 tra le case della madre, del padre, che è detenuto ai domiciliari, e dei nonni. Il suo telefono non ha più funzionato dal 30 aprile. E dopo la sparatoria, Conti ha ristretto l’accesso ai suoi profili social solo agli amici. A suo carico vi sono il racconto dei testimoni, i video dei sistemi di sorveglianza nella zona, e poi il suo giubbotto bianco modello Blauer e gli occhiali che ha perso durante la rissa e che sono stati trovati e sequestrati dai Carabinieri. Mattias Conti avrebbe sparato prima a piedi, e poi in sella sulla moto Bmw Gs guidata da Samuel Acquisto, che lo avrebbe incitato a sparare sulla folla, ad altezza uomo. Delle due pistole, quelle di Conti e di Calvaruso, al momento non vi è nessuna traccia.
La notte dopo la strage una telecamera ha registrato in video i tre, Calvaruso, Acquisto e Conti, rientranti allo Zen 2 a bordo di una bicicletta elettrica. Tra i testimoni, un ragazzo di Monreale ha raccontato: “Conti mi ha puntato la pistola contro da distanza ravvicinata. Ha premuto il grilletto ma la pistola era scarica o si è inceppata. Altrimenti i morti sarebbero stati quattro”.