Spataro aggiunge: “L’amministrazione, piuttosto che intervenire adeguatamente – prendendo le distanze da un ormai ex assessore con il quale ha invece condiviso, non smentendole, le invettive contro i netturbini – si scaglia contro gli esercenti pubblici. Ma quale responsabilità hanno gli esercenti rispetto al fatto che il sistema non prevede le isole ecologiche? E che responsabilità hanno i commercianti rispetto ad un calendario di raccolta che non può essere uguale a quello dei privati cittadini? E come è possibile sanzionare i commercianti perché tengono i mastelli fuori dai propri esercizi? Ma l’Amministrazione è a conoscenza del fatto che i commercianti non hanno locali a ciò deputati, e non possono tenere gli stessi mastelli all’interno dei propri esercizi esponendosi a provvedimenti di chiusura?
Dunque, si integri il numero di ore a favore dei netturbini così da rendere tutti e tre i servizi di raccolta, spazzamento e scerbatura pagati dagli agrigentini. E poi si preveda un calendario differenziato per le attività commerciali con il ritiro di umido, cartone e vetro giornaliero, mettendo a disposizione delle aree in cui collocare i mastelli, per rendere onore alla città e alla sua vocazione turistica” – conclude Pasquale Spataro.