Allarmanti dati sull’abusivismo edilizio diffusi dalla Federazione degli Edili della Cisl e dall’Ispra. La Sicilia devastata dal cemento illegale.

Se il disegno di legge contro l’abusivismo appena approvato dalla Giunta Regionale sarà approvato dall’Assemblea Regionale, il sindaco sarà obbligato non solo a sgomberare e demolire le case abusive ma anche ad impedire che siano abitate, seppur provvisoriamente, ad esempio per villeggiatura. E se così è e sarà, in Sicilia saranno sgomberate e demolite almeno la metà delle abitazioni. E ciò è verità se è vero il dato diffuso dalla Federazione degli Edili del sindacato Cisl, secondo cui in Sicilia un edificio su due è abusivo. Il territorio siciliano è devastato dal cemento illegale, e la Cisl conferma. Il segretario regionale Filca Cisl, Paolo D’Anca, sottolinea: “Il 49 per cento delle cubature è privo di autorizzazioni. Questo dato è inaccettabile, le istituzioni e la politica facciano la loro parte, schierandosi apertamente contro chi costruisce nell’illegalità. Piangiamo queste povere vite spezzate in un giorno di festa a Casteldaccia, come abbiamo pianto i morti di Giampilieri, quelli di Scaletta Zanclea e di altri eventi disastrosi simili a questi, pensando ogni volta che probabilmente questi drammi avrebbero potuto essere evitati” – conclude D’Anca. E poi, secondo l’Ispra, ovvero l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, sono 360, quindi il 90%, i Comuni siciliani con aree a rischio idro-geologico, e dunque interessati da pericolo di frane, elevato o molto elevato, o da pericolo idraulico. E circa 120mila persone abitano nelle aree con pericolo di frana, e altre 20 mila in zone a pericolosità idraulica. Ed ancora: 50mila edifici sono a rischio frane, e 14mila a rischio idraulico. Ma ci si contiene, armandosi di prudenza? No, affatto: in Sicilia sono accertati 8 nuovi abusi al giorno, 240 ogni mese. E sono molti di più gli abusi non scoperti e repressi. E dove vi è abusivismo proliferano le istanze di sanatoria: le domande di sanatoria edilizia giacenti da anni negli uffici comunali in Sicilia sono 770mila. L’abusivismo edilizio nella Trinacria ha divorato 65 chilometri di costa dagli anni ’80 a oggi, un record: nessun’altra regione in Italia ha subito uno sfregio così grave. Nel corso degli ultimi 4 anni, grazie all’intervento delle Procure della Repubblica, sono stati accesi i motori delle ruspe, sollevando le proteste degli abusivi: il caso Licata, ad esempio, con disordini e minacce al sindaco dell’epoca, Angelo Cambiano, sfiduciato dal consiglio comunale. Tra il 2016 e il 2017 in Sicilia sono stati abbattuti appena 71 immobili abusivi. All’appello mancano, almeno tra i censiti, 23mila immobili, a volte compresi in interi agglomerati urbani senza concessione edilizia, come, altro esempio, Alcamo Marina.