HomeCronacaMotovedetta speronata, alla Rackete contestato anche il tentato naufragio

Motovedetta speronata, alla Rackete contestato anche il tentato naufragio

Alla capitana della “Sea Watch”, Carola Rackete, ristretta ai domiciliari in attesa della convalida dell’arresto, è contestato anche il reato di tentato naufragio, che prevede una pena massima di 12 anni di reclusione, perché, nel violare il blocco navale italiano e approdare a Lampedusa, ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza, adesso in cantiere per essere riparata. La motovedetta delle Fiamme Gialle è stata intenta ad ormeggiare quando è stata speronata dalla nave. Solo grazie alla prontezza del timoniere e ad un perfetto coordinamento dell’equipaggio è stato evitato il peggio. La motovedetta è in vetroresina mentre la nave è in ferro e poi, naturalmente, le dimensioni delle due imbarcazioni sono assai differenti. Ad essere gravemente danneggiata è stata la parte inferiore dello scafo. A seguito di quanto accaduto, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha commentato: “Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”.

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