Boom di contagi a Lampedusa, dove nelle ultime ore, registrati 10 nuovi casi di Covid-19. A darne notizia il sindaco delle Pelagie Totò Martello. “I dati forniti dall’Usca sui tamponi effettuati negli ultimi giorni ci dicono che a Lampedusa risultano 10 persone positive (7 in base ai tamponi fatti martedì, 3 da quelli fatti mercoledì). Dall’inizio della seconda fase della pandemia sulla nostra Isola non c’è mai stato un numero così alto di contagiati: evidentemente le regole non sono state rispettate da tutti ma la condotta sbagliata di qualcuno, quella sì che avrà conseguenze su tutti noi”. Adesso serve ancora più attenzione, bisogna essere ancora più scrupolosi nel rispettare le norme e soprattutto non servono critiche né accuse reciproche, serve collaborazione e rispetto”, conclude il primo cittadino.
Zona rossa, a Canicattì, la Polizia denuncia due persone
Incessante l’attività di controllo dei poliziotti del Commissariato di Canicattì’, per contrastare e reprimere i fenomeni delittuosi, che avvengono in quel territorio, nonché per verificare il puntuale rispetto della normativa vigente, inerente le misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
In particolare questa settimana, su disposizione del questore Rosa Maria Iraci, e’ stato effettuato un capillare controllo straordinario del territorio, con l’utilizzo di oltre 20 pattuglie, e 50 poliziotti, sia del locale Commissariato di Pubblica sicurezza, che del Reparto prevenzione crimine di Palermo e della sezione polizia Stradale di Agrigento.
Complessivamente 186 le persone identificate, e 115 gli automezzi controllati, 27 i posti di controllo effettuati. Due le persone denunciate in stato di libertà, 5 le perquisizioni effettuate. Elevate 21 contravvenzioni per varie violazioni al Codice della Strada, 7 le multe per violazioni regole sul Covid. In totale 4 i veicoli sottoposti a sequestro o fermo, e 13 i controlli a pubblici esercizi. Sono 29 i controlli eseguiti anche a persone sottoposte a misure di prevenzione, sicurezza o alternative alla detenzione.
Inoltre, come sopra evidenziato, nel corso dell’attivita’ di polizia sono stati segnalati all’Autorita’ giudiziaria due giovani. Il primo, trovato fuori dalla comunità, dove doveva rimanere ristretto su disposizione dell’Autorità giudiziaria, poiche’ sottoposto a misura cautelare, nel corso del controllo, ha tentato di sottrarsi agli agenti usando violenza e minaccia. Pertanto, è stato denunciato, poiche’ resosi responsabile di resistenza, oltraggio e minaccia a Pubblico ufficiale, nonche’ per inosservanza di misura cautelare.
Il secondo giovane, alla guida di un’autovettura di grossa cilindrata, ha tentato di eludere il posto di controllo dei poliziotti, i quali, dopo averlo inseguito e rintracciato, lo hanno sottoposto a perquisizione personale estesa anche al veicolo. All’interno dell’autovettura gli agenti hanno rinvenuto una mazza da baseball, in alluminio di circa 70 cm., di cui il giovane non ha giustificato il porto in luogo pubblico, venendo segnalato per il reato di porto di oggetti atti ad offendere, reato peraltro già commesso in precedenza dal predetto, gravato anche da altri reati.
Covid 19, in Sicilia i nuovi casi sono ancora oggi sotto i mille
Non cambia, rispetto a ieri, la situazione dell’emergenza pandemica in Sicilia, il cui contagio resta stabile. Ma calano i ricoverati in ospedale e in terapia intensiva. Boom di guariti. Nelle ultime 24 ore, registrati 994 nuovi casi positivi al Covid-19 (-2 rispetto a ieri), su 22.761 tamponi processati. Le vittime sono state 37 nelle ultime 24 ore. I dati emergono dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato alle 15 di oggi, giovedì 28 gennaio.
Questa la suddivisione dei nuovi casi per provincia: Catania: 211 (37.625 casi complessivi dall’inizio della pandemia); Palermo: 290 (36.489); Messina: 157 (17.597); Trapani: 98 (9.504); Siracusa: 95 (9.154); Ragusa: 14 (7.875); Caltanissetta: 54 (6.047); Agrigento: 49 (5.206); Enna: 26 (4.100).
Minacce a Schifani, busta con proiettile
Una busta contenente un proiettile è stata recapitata all’abitazione romana di Renato Schifani, senatore di Forza Italia ed ex presidente del Senato. Schifani, che dallo scorso novembre è consigliere politico di Silvio Berlusconi, era già stato oggetto di intimidazioni a luglio 2020, con una lettera, recapitata a Palazzo Madama, che minacciava: “Farai una brutta fine presto. Presto ti faremo fuori. Morirai fra mille dolori, la tua fine è vicina, raccomandati l’anima a Dio”.
Una raccolta fondi in memoria di Loredana
Un anno addietro la malaria, contratta in Nigeria, ha ucciso la collega giornalista e insegnante Loredana Guida: la famiglia organizza una raccolta fondi per i bambini nigeriani. In particolare, si tratta della istituzione, insieme alla scuola “Rapisardi” di Canicattì dove Loredana ha lavorato, di una borsa di studio che sarà destinata ad un ente educativo di Lagos. La raccolta fondi è attiva sulla piattaforma Go Fund Me (link), che ha raccolto numerose adesioni spontanee e il contributo della Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana.
Il progetto, alle battute finali, sarà formalmente annunciato solo nelle prossime settimane, anche a causa delle limitazioni oggi imposte dalle misure antiCovid.
Inchiesta “Fortino”, scarcerati due favaresi
Accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Giovanni Castronovo e Chiara Proietto, la Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha concesso gli arresti domiciliari ai favaresi Salvatore Stagno ed Emanuele Di Dio, tratti in arresto nell’ambito dell’operazione antidroga cosiddetta “Fortino”. E ciò in ragione dell’affievolimento delle esigenze cautelari. Stagno e Di Dio, ristretti da quasi due anni nel carcere “Di Lorenzo” ad Agrigento, rientrano pertanto a casa, e sono stati anche autorizzati a seguire un piano di disintossicazione predisposto dal Sert di Agrigento.
Palma di Montechiaro, a fuoco un’autovettura. Le fiamme hanno minacciato anche la vicina palazzina
Un vero e proprio inferno di fuoco, nl corso delle ore notturne, in via Cangiamila, nel centro storico di Palma di Montechiaro, per un’auto andata a fuoco. Le fiamme in poco tempo si sono propagate aggredendo la facciata di una palazzina.
Tanta paura per i residenti della zona. Ad essere avvolta dalle fiamme una Peugeot 3008, di proprietà di una 43enne di Palma di Montechiaro, operatrice socio sanitaria. Scattato l’allarme, verso le 2, sul posto accorsi i Vigili del fuoco del distaccamento di Licata.
I pompieri hanno lavorato per ben quattro ore per domare il rogo. Devastato anche uno scooter 125, di proprietà di un vicino di casa della donna. Hanno raggiunto la zona i poliziotti del Commissariato di Palma, i quali, hanno avviato le indagini per accertare le cause dell’evento. Privilegiata la matrice dolosa, anche se in mancanza di certezze resta valido il corto circuito.
Covid 19, nell’agrigentino, 35 nuovi casi, nelle ultime 24 ore
E’ un continuo saliscendi la curva epidemiologica in provincia di Agrigento. Dopo i 70 casi di ieri, nelle ultime 24 ore, accertati 35 nuovi positivi al Covid-19, a fronte di 243 tamponi processati. Ci sono anche 5 nuovi ricoverati, e 38 nuovi guariti. Nessun deceduto. Emerge dal bollettino diffuso dall’Asp. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, i casi di Coronavirus, in tutto l’Agrigentino, sono 4.919 (1 marzo 2020 – 27 gennaio 2021). Gli attuali positivi adesso sono 730, di cui 42 ricoverati (30 si trovano in ospedale, 6 in strutture lowcare, e 6 in terapia intensiva), 4.025 guariti. I deceduti sono 122. I soggetti ricoverati si trovano: 22 all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, 7 all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, e 1 in un altro nosocomio fuori provincia. I pazienti ricoverati in strutture lowcare: 3 Sciacca hotel Covid, e 3 Ribera hotel Covid. Sono 6 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 4 al “San Giovanni di Dio” di Agrigento, e 2 al “Giovanni Paolo II” di Sciacca. In totale dall’inizio della pandemia, in provincia di Agrigento, processati 48.152 tamponi.
Comunali a San Biagio Platani ancora bloccate. Dipasquale attacca Musumeci
“Il governo Musumeci si ostina ad impedire lo svolgimento delle elezioni nei due comuni siciliani sciolti per mafia, San Biagio Platani e Vittoria. Siamo di fronte ad una decisione gravissima che non permette ai cittadini di scegliere l’amministrazione locale: presenterò un esposto alle Autorità competenti per verificare se si configura il reato di ‘abuso d’ufficio da parte della giunta regionale”. Lo dice Nello Dipasqaule, parlamentare regionale del PD. In Sicilia il governo Musumeci avrebbe dovuto fissare le elezioni per i comuni di Tremestieri dove il voto era stato sospeso dallo stesso governo regionale a causa di una indagine in corso, e per San Biagio e Vittoria sciolti per mafia. Per Tremestieri è stata fissata la data del 14 e 15 marzo per il primo turno delle elezioni amministrative.
“Sul voto a San Biagio Platani e Vittoria – aggiunge Dipasquale – il governo Musumeci ha cambiato idea spostando le elezioni a data da definirsi, adducendo la necessità di avere indicazioni dal governo nazionale e fingendo di non sapere che lo stesso, con Dpcm del 14 gennaio, ha specificato che i comuni sciolti per mafia devono votare entro il 20 maggio 2021”.
In Italia i comuni sciolti per mafia sono sei: San Biagio Platani e Vittoria in Sicilia, ed altri quattro in Calabria (Casabona, Crucoli, Delianuova e Siderno) nei quali ci si prepara a votare l’11 aprile in concomitanza con le elezioni regionali.
Calunnia a Piraino, confermata condanna Ciancimino
La Corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna per calunnia inflitta in primo grado a Massimo Ciancimino per aver accusato falsamente Rosario Piraino, all’epoca funzionario dell’A.I.S.I. (i servizi segreti italiani). Ciancimino dovrà versare a Piraino 50 mila euro di risarcimento oltre alle spese legali. Massimo Ciancimino, nel mese di agosto del 2009, ha dichiarato alla Procura di Bologna che Piraino lo avrebbe minacciato ed intimidito nella sua abitazione di Bologna, il 3 luglio 2009, allo scopo di impedirgli la collaborazione con la magistratura. Su richiesta dei legali di Piraino, la Corte di Appello, oltre a confermare la condanna a 50 mila euro di risarcimento, ha condannato Ciancimino alla ulteriore sanzione in favore dell’ex agente dei servizi segreti di 8.000 euro per “lite temeraria”. Ciancimino, per la stessa ragione, dovrà pagare allo Stato una ulteriore somma pari a 1.138 euro.