La situazione peggiora di giorno in giorno. Sono 102, ad oggi, gli agrigentini positivi al tampone. Un record che ci pone al primo posto in provincia per numero di persone contagiate. E non sappiamo come la situazione possa evolversi nei prossimi giorni, considerando che il 24 dicembre erano 58. Per questo il sindaco di Agrigento Franco Miccichè ha deciso di appellarsi alla cittadinanza a prestare la massima attenzione al virus, che contrariamente a quello che si pensa, è molto presente nel nostro territorio. Ma ha anche emesso una nuova ordinanza, la n.4 del 10 gennaio 2021, nella quale vieta gli assembramenti sul Lungomare di San Leone, nelle piazze Caratozzolo e Giglia e in via Atenea. Un provvedimento che va ad aggiungersi a quello emesso ieri dal Governatore Musumeci. Alla Polizia Municipale viene ordinato di intensificare i controlli e ad intervenire nel caso in cui si dovessero ravvisare situazioni contrarie a quanto disposto dall’ordinanza o comunque a rischio per la salute pubblica.
Agrigento, anche gli asili nido e la materna chiusi fino al 16 gennaio
Anche la scuola materna e gli asili nido resteranno chiusi, Almeno, fino a sabato 16 gennaio. Lo ha deciso questa sera il sindaco Francesco Miccichè dopo aver consultato il suo staff. L’ordinanza del Governatore della Regione Musumeci, infatti, non prevede la chiusura di asili nido e scuole materne. Ma si ritiene che non avrebbe senso lasciarle aperte mentre si chiudono le elementari, medie e le superiori. Per questo, per aumentare la sicurezza, si è deciso con una nuova ordinanza, di chiudere anche loro. Un momento di “osservazione” viene invece riservato ai mercatini rionali, nel senso che se si potrà regimentarli e mantenere la situazione sotto controllo, allora verranno mantenuti. Altrimenti verranno chiusi. In tal senso è stata data disposizione alla Polizia Municipale, magari con l’aiuto di associazioni di volontariato, di controllare e regimentare l’accesso nelle aree del mercato. Se non si verificheranno assembramenti o situazioni di rischio contagi, si proseguirà. Altrimenti andranno sospesi anche loro. “La situazione peggiora à ha detto il sindaco Miccichè – e pur capendo le esigenze dei genitori che lavorano o degli ambulanti, dobbiamo garantire il bene supremo, ovvero la vita e la salute delle persone. Anche a rischio di risultare impopolari”
Covid-19, la maggioranza dei siciliani favorevole alla zona arancione
Il 70% dei siciliani apprezza la decisione prudenziale, richiesta dal Governo Musumeci, di porre dall’11 gennaio la Sicilia in zona arancione: i cittadini la ritengono oggi una scelta necessaria per prevenire un ulteriore incremento dei contagi. Poco meno di un quarto la considera sbagliata ed eccessiva”.
È quanto emerge da un’indagine condotta nelle ultime 24 ore dall’Istituto Demopolis, che ha misurato “a caldo” l’impatto sull’opinione pubblica regionale della scelta del Governo Regionale di attuare in Sicilia misure più stringenti, dopo il recente aumento della curva dei contagi a seguito delle festività di fine anno.
In termini analitici, tra i siciliani risulta alta l’adesione alla scelta prudenziale: il 40% ritiene corretta la zona arancione per l’Isola; nel timore della terza ondata tra gennaio e febbraio, un terzo degli intervistati avrebbe ulteriormente inasprito le misure di contenimento, con l’istituzione della zona rossa. Il 21% avrebbe preferito invece una Sicilia tinta di giallo, per tutelare la mobilità e le attività produttive.
“La preoccupazione dei siciliani per la diffusione del Coronavirus nell’Isola – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – è tornata a crescere negli ultimi giorni, passando dal 75% del 22 dicembre all’83% di oggi. La scelta di misure più stringenti per il contenimento del virus appaiono motivate, agli occhi dell’opinione pubblica, anche dalla necessaria tutela della campagna di vaccinazione appena iniziata: per più di 7 siciliani su 10, l’arrivo dei vaccini contro il Covid rappresenta una grande opportunità per uscire dalla pandemia nel 2021”.
Nell’opinione pubblica siciliana è alto il consenso alle scelte istituzionali assunte nelle ultime ore dal Ministero della Salute e dal Governo Regionale per contrastare l’emergenza pandemica, con l’istituzione di una zona “arancione rafforzata”.
Condivisa da quasi 8 siciliani su 10 è la linea della severità rispetto agli arrivi nell’Isola. Il 78% degli intervistati apprezza la scelta, prevista dall’ordinanza del Presidente della Regione Musumeci, di proseguire l’esperienza attuata per le festività di fine anno, mantenendo nel mese di gennaio uno screening mirato sul Covid per chi arriva in Sicilia (con l’obbligo di tracciamento e di tamponi).
Sebbene si tratti di interventi d’impatto pesante sul tessuto sociale, si dimostrano condivise anche le misure riguardanti la scuola in Sicilia, previste dal Governo Regionale. Il 60% valuta positivamente la decisione di tenere a casa i più piccoli, con la didattica a distanza fino al 16 gennaio per Elementari e Medie, prolungabile a discrezione dei Sindaci. Oltre 7 siciliani su 10, intervistati da Demopolis, concordano sul mantenimento della Dad fino al 30 gennaio per le Scuole Superiori e le Università.
Ribera, ventiduenne arrestato per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti
A Ribera, i Carabinieri della locale Tenenza, coadiuvati da quelli della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia, hanno arrestato d’iniziativa il 22enne riberese A.A., per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, nascondeva in casa, in un thermos, circa 280 grammi di hashish suddivisi in panetti. Trovato lo stupefacente, per lui scattavano le manette e veniva messo agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca. Compito ora dei militari è quello di ricostruire la rete di clienti del ragazzo, per comprenderne l’entità.
I Carabinieri sono arrivati a lui grazie al continuo monitoraggio del territorio che l’Arma svolge da sempre e che nell’ultimo periodo si è particolarmente intensificato nell’area riberese, ritenuta una piazza particolarmente florida per lo smercio di stupefacenti, come testimoniano – ad esempio – le indagini della stessa Tenenza di Ribera che hanno disvelato l’esistenza di una vera e propria rete di spaccio di ogni tipo di droga, organizzata da due cittadini tunisini e da una donna di nazionalità rumena, domiciliati nel centro crispino, arrestati nel novembre del 2020 su ordine di custodia cautelare del Tribunale di Sciacca.
Covid-19, in provincia di Agrigento numeri da paura
In costante aumento il numero dei contagiati in provincia di Agrigento. Nel quadro di una circolazione endemica del virus l’aumento progressivo dei “focolai”, del dopo feste, ha determinato la crescita dei nuovi casi giornalieri. Nelle ultime 24 ore sono stati accertati ben 143 nuovi positivi al Covid-19. C’è 1 ricoverato in più, e 14 guariti. Purtroppo anche una persona deceduta ad Agrigento. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, i casi di Covid-19, in tutto l’Agrigentino, sono 4.136 (1 marzo 2020 – 10 gennaio 2021). Gli attuali positivi in provincia di Agrigento sono 691, di cui 32 ricoverati (25 in ospedale, 2 in strutture lowcare, e 5 in terapia intensiva), 3.296 guariti, mentre i deceduti sono 117. I soggetti ricoverati si trovano: 15 all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, 8 all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, e 2 in un altro nosocomio fuori provincia. I pazienti ricoverati in strutture lowcare: 1 a Canicattì hotel Covid (ex Ipab), e 1 altro hotel Covid fuori provincia. Cinque pazienti sono ricoverati in terapia intensiva, 4 al “San Giovanni di Dio” di Agrigento, e 1 al “San Giovanni Paolo II” di Sciacca. In totale dall’inizio della pandemia, in provincia di Agrigento, processati 43.056 tamponi.
Nonna Maria a 105 anni guarisce dal Covid-19: “Voglio tornare nella mia Lipari”
“Voglio andare a Lipari” ha dichiarato nonna Maria, 105 anni, dopo avere sconfitto il Covid. “Magari in elicottero” ha aggiunto con una battuta il figlio Giorgio. E invece il sogno di Maria Guzzardella, farmacista milanese in pensione, la piu’ anziana d’Europa e forse del mondo, guarita dal virus, potrebbe avverarsi. Nel corso di un’intervista al Tg1 la nonnina ha espresso il desiderio di andare a trovare la figlia Pupa che vive nell’isola piu’ grande delle Eolie dopo avere sposato Mario Saltalamacchia, un avvocato eoliano in pensione che per molti anni ha vissuto nel capoluogo lombardo. Appreso il desiderio della signora Guzzardella il sito di informazione locale “NotiziarioEolie.it” ha lanciato una proposta, subito raccolta dall’assessore alla cultura del Comune di Lipari Tiziana De Luca e da Lorenzo Vielmo patron di Air Panarea, una societa’ di noleggio di elicotteri che collega le Eolie con la terraferma. “Vedremo di coinvolgere anche la Regione ed il ministero della salute. Questa donna e’ infatti ormai una testimonial della lotta al Covd” dice l’assessore De Luca. Nonna Maria, lucida ed attiva, e’ appassionata di internet (ha una pagina con il suo profilo personale su Facebook), gioca a burraco sul suo Pc, ha 4 figli, 10 nipoti e 12 pronipoti. E’ stata contagiata dal figlio, ricoverato in ospedale in gravi condizioni e poi fortunatamente guarito. La nonnina invece, di tempra piu’ resistente, e’ stata curata a casa dalla nipote Simona, medico. “E’ stata dura – dice – ma ce l’abbiamo fatta”.
Covid 19, Messina e due comuni del catanese potrebbero diventare zone rosse
Altri tre comuni siciliani potrebbero a breve diventare “zona rossa”. Si tratta della citta’ di Messina e dei comuni di Castel di Judica e Ramacca, entrambi in provincia di Catania. “A preoccupare – spiega la regione Siciliana in una nota – sono le relazioni trasmesse stamattina dai dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali all’assessorato alla Salute. Si procedera’ adesso a valutare le ulteriori richieste che in queste ore stanno arrivando da parte del servizio sanitario e delle amministrazioni locali e, in giornata, il presidente della Regione adottera’ i provvedimenti conseguenti. “Tempestivita’ e rigore – ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – sono per noi indispensabili in una fase in cui le performance positive sulla campagna vaccinale non possono e non devono subire distrazioni. Il mese di gennaio e’ strategico sotto il profilo sanitario ed economico. I cittadini sono i primi ad averne la piena consapevolezza. In particolare, in base alle recenti indicazioni del Comitato tecnico scientifico regionale, verra’ effettuato un monitoraggio costante e analitico su tutto il territorio regionale”.
Sicilia in zona arancione, Musumeci al premier Conte: “Subito i ristori per bar, ristoranti e pizzerie
I presidenti delle 5 Regioni che da lunedì entreranno nella zona di rischio arancione – Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria, Sicilia – chiedono con una lettera al Governo “di fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione”. Questo per evitare, scrivono Zaia, Bonaccini, Fontana, Spirlì e Musumeci – “ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite e per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni”.
Covid-19, situazione drammatica in Sicilia: oltre 1.800 nuovi positivi
Anche oggi i contagi da Covid-19 in Sicilia superano i mille e ottocento casi. E anche nell’Isola, adesso, li chiamiamo contagi da “Covid-panettone”. Pranzi e cene natalizie e di fine anno hanno portato ad una situazione che non lascia tranquilli.
Quasi sicuramente si tratta della terza ondata. Nelle ultime 24 ore registrati 1.839 nuovi positivi, a fronte di 10.427 tamponi effettuati. E ci sono stati altri 31 decessi. I dati emergono dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, aggiornato alle 15 di oggi, sabato 9 gennaio.
Questa la suddivisione dei nuovi casi nelle province siciliane: Catania: 438 (30.940 casi complessivi dall’inizio della pandemia); Palermo: 317 (28.776); Messina: 283 (12.948); Ragusa: 41 (7.306); Trapani: 254 (7.152); Siracusa: 197 (6.598); Caltanissetta: 92 (4.647); Agrigento: 157 (4.367); Enna: 60 (3.588).
Sono 40.398 gli attuali positivi, di questi 1.256 sono i ricoverati in ospedale con sintomi, e 205 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 38.937 persone. I casi totali di Coronavirus in Sicilia dall’inizio dell’emergenza sanitaria del Coronavirus sono 106.322. I guariti sono 63.229, i decessi salgono a 2.695.
Covid-19, la Uil agrigentina contro la riapertura di asili e materna
La Uil agrigentina e la Uil Scuola della provincia di Agrigento si schierano contro l’ordinanza regionale con la quale vengono sospese le attività in presenza nelle scuole della regione escludendo la scuola dell’infanzia che ospita i bambini dai 3 ai 6 anni.
“Le misure di sicurezza sono le benvenute – affermano il segretario generale Uil Gero Acquisto e il segretario generale Uil Scuola Calogero Burgio – ma vanno prese per tutti. A nostro parere la discriminante adottata non trova alcuna logica spiegazione nel sistema integrato della scuola dell’infanzia che nella sua articolazione vede nella linea dei tre anni il cardine del sistema stesso. Mettere insieme le attività educative e didattiche dei nidi, degli asili, delle sezioni primavera e delle scuole dell’infanzia è un errore”.
E continuano: “Al di là della confusione che ci pare si stia generando nel trattare la questione specifica della scuola dell’infanzia si ritiene che il personale della stessa non possa essere discriminato rispetto al personale della scuola primaria per effetto dello stesso contratto di lavoro e delle caratteristiche didattico-educative. Docenti e bambini della scuola dell’infanzia hanno lo stesso diritto di tutela alla salute. La politica – concludono – piuttosto pensi a guardare al tema dell’infanzia con maggiore coraggio ed utilizzando al meglio tutte le risorse che nel tempo sono state stanziate per far sì che il sistema integrato trovi piena attuazione e dia risposte concrete e strutturali alle famiglie e alle donne lavoratrici”.