Sono 80 i casi di persone positive ad Agrigento. Di queste nel proprio domicilio sono 73. Sette quelle ricoverate (6 in ospedale, 1 in hotel COVID e nessuna in terapia intensiva).
Covid 19 in Sicilia, in aumento il numero dei contagiati. Alleggerimento negli ospedali
Il dato dei ricoveri oggi per #Coronavirus negli ospedali siciliani rispetto a ieri vede un decremento complessiva di 33 unità, così come riporta il bollettino quotidiano del Ministero della Salute. Nei reparti di terapia intensiva sono in cura 197 persone (una in meno rispetto a ieri). Il dato dei guariti è pari a 2705 persone. Trentadue (32) i decessi. I nuovi soggetti positivi rilevati sono 1059. I tamponi molecolari processati sono stati 9526.
Questo il report dei contagi nelle province: 52 Agrigento, 25 Caltanissetta, 399 Catania, 35 Enna, 143 Messina, 209 Palermo, 62 Ragusa, 35 Siracusa, 99 Trapani.
Rientri in Sicilia, ecco l’ordinanza del presidente Musumeci
Nuove disposizioni per chi arriverà in Sicilia durante le festività natalizie. Le prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, dopo un confronto con il Comitato tecnico scientifico, i medici di base e il presidente dell’ANCISicilia. Ecco le novità, in vigore da lunedì 14 dicembre a giovedì 7 gennaio, per limitare il contagio da Coronavirus.
Registrazione sul portale e tampone
Chiunque arrivi in Sicilia dovrà registrarsi sulla piattaforma www.siciliacoronavirus.it ed essere in possesso dell’esito negativo del tampone molecolare rino-faringeo effettuato nelle ultime 48 ore. Sono esclusi i pendolari e coloro che si siano allontanati dall’Isola, nei giorni immediatamente antecedenti, per recarsi nel territorio nazionale per un periodo inferiore a quattro giorni.
Tamponi rapidi nei drive-in
Qualora la persona che fa rientro non abbia potuto sottoporsi al tampone molecolare ha diverse opzioni. Può recarsi presso un drive-in appositamente dedicato per sottoporsi al tampone rapido antigenico. In caso di esito positivo, si seguono le procedure previste per i soggetti Covid-19 positivi, con ripetizione del tampone molecolare e presa in carico da parte del Sistema sanitario regionale. Se negativo, potrà recarsi al domicilio, con la raccomandazione di mantenere i dispositivi di protezione individuale, evitare i contatti con soggetti terzi e sottoporsi nuovamente a tampone antigenico dopo cinque giorni.
Tamponi molecolari nei laboratori
In alternativa, si può andare presso un laboratorio autorizzato e sottoporsi al tampone molecolare, a proprie spese, con l’obbligo per la struttura stessa di darne comunicazione al dipartimento di Prevenzione dell’Asp.
Isolamento fiduciario
Chi non segue nessuna delle precedenti procedure, come ultima ipotesi, ha l’obbligo di porsi in isolamento fiduciario per 10 giorni, presso il proprio domicilio, dandone comunicazione al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta ovvero all’Asp di pertinenza.
“Contapersone” nei Centri commerciali
Previste ulteriori misure limitative e finalizzate alla verifica del rispetto delle misure contenitive del contagio da Covid-19. Durante l’orario di apertura degli esercizi pubblici, con particolare riferimento al settore commerciale, fermo restando l’obbligo di garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro, il ricambio d’aria nonché la ventilazione dei locali, i titolari degli esercizi sono tenuti a comunicare all’Asp il numero massimo dei clienti ospitabili, secondo le Linee guida nazionali vigenti, esponendo il cartello con tale limitazione all’esterno del locale. I Centri commerciali pluri-negozio dovranno munirsi di strumenti “contapersone” agli ingressi, limitando e scaglionando gli accessi dei clienti
Obbligo di registrazione dei clienti per ristoranti e pizzerie
I titolari di ristoranti e pizzerie hanno anche l’obbligo di conservare l’elenco dei clienti serviti ai tavoli per un periodo di almeno due settimane, nel rispetto della normativa vigente sulla tutela dei dati personali, così da garantirne la disponibilità per le autorità sanitarie.
Potere dei sindaci
I sindaci potranno consentire agli esercizi pubblici l’orario continuato e adottare, altresì, misure limitative di accesso alle aree comunali (come zone pedonali e luoghi pubblici di aggregazione) per evitare assembramenti e stazionamenti prolungati, anche mediante l’utilizzo di transennamenti o regolatori di flusso di entrata e uscita. Per questi compiti potranno attivare anche personale delle associazioni di volontariato.
Coinvolgimento dei medici e dei pediatri
L’ordinanza del presidente Musumeci prevede anche il coinvolgimento dei medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta, che supporteranno le Asp per tutta la durata del periodo emergenziale, nella gestione dei pazienti Covid-19 positivi o sospetti tali, effettuando i tamponi antigenici rapidi o di altro test.
I Carabinieri all’inseguimento di due auto rubate
Lungo la statale 122, in territorio di Canicattì, intorno alle ore 2 della notte scorsa, i Carabinieri hanno incrociato due automobili sfreccianti ad elevata velocità. I militari hanno inseguito le due auto che, anziché rallentare, hanno tentato di sfuggire ai Carabinieri. Uno dei due mezzi, una Fiat Uno, si è schiantato contro il guardrail, e gli occupanti si sono dileguati nelle campagne. L’altra auto, una Fiat Panda, è stata trovata all’alba abbandonata nel centro di Canicattì. Entrambi i mezzi sono risultati rubati.
Ad Agrigento i tamponi anche dai medici di base
L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha deciso di rendere disponibili alcuni locali dove i sanitari di Medicina generale e i pediatri di libera scelta possano effettuare i tamponi anti-Covid, allestendo così una corsia preferenziale per i test su prenotazione. Si tratta di un’azione congiunta tra l’Azienda sanitaria e l’Ordine dei medici, frutto di un incontro che si è svolto nella Cittadella della Salute di Agrigento. A rendere gli onori di casa sono stati il commissario straordinario Mario Zappia, il direttore sanitario Gaetano Mancuso e i coordinatori di staff, Giuseppe Amico ed Ercole Marchica, mentre, per l’Ordine dei medici di Agrigento hanno partecipato Giovanni Vento, presidente in carica, Pietro Luparello, vicepresidente, e il consigliere Leonardo Russo. Tra l’altro si è discusso di prevenzione, di percorsi ospedalieri separati, di potenziamento delle linee di attività territoriali, di fornitura di dispositivi di protezione individuale, di collaborazione con i medici degli ospedali ma anche di prospettive legate all’imponente campagna vaccinale che ci si appresta a varare per sconfiggere il covid-19.
Differenza di genere, iniziativa dell’Ic Agrigento centro. Oggi al Vg delle 14:05, intervista alla dirigente Anna Gangarossa
L’Ic Agrigento centro ha partecipato ad un interessante incontro sulla differenza di genere che sta coinvolgendo scuola, Farm Cultural Park di Favara, Soroptimist, e l’Assessore alle pari opportunità Lala.
Oggi al Vg delle 14:05, l’intervista alla dirigente scolastica, Anna Gangarossa.
Agrigento, l’Officina delle tradizioni popolari tra i “Luoghi del cuore Fai”
Ad Agrigento è in progressiva ascesa l’Officina delle Tradizioni Popolari nella classifica generale dei luoghi del cuore Fai, edizione 2020. Nei giorni scorsi lo spazio espositivo, a due passi dalla Porta Atenea, ha ricevuto la visita del Sindaco Francesco Miccichè che ha espresso compiacimento per l’iniziativa. L’Officina delle tradizioni popolari e’ un luogo di cultura istituito dalla Provincia e dal Comune di Agrigento, compreso nell’Ecomuseo dell’Ente Provincia insieme ai beni storici in un circuito museale di attività, laboratori ed eventi distribuiti sul territorio della Provincia di Agrigento. L’Ecomuseo è composto dal Giardino Botanico, dalla Biblioteca ed Archivio storico dell’Ente, dal Palazzo, sede istituzionale dell’Ente, dalla scala reale ed infine, dall’officina delle tradizioni popolari siciliane. E’ ancora possibile votare l’officina tra i luoghi del cuore Fai fino al 15 dicembre prossimo cliccando su fondoambiente.it cercando “Officina Tradizioni popolari” ed esprimendo il voto, anche insieme ad altri luoghi.
Il covid ha ucciso Tony Zermo
E’ morto Tony Zermo, storico inviato speciale e prima firma del quotidiano La Sicilia. Aveva 89 anni ed era ricoverato in ospedale, ad Acireale, perché positivo al Covid-19. La sua passione per il giornalismo lo aveva portato a scrivere sul “suo giornale” fino a pochi giorni prima che si aggravasse e si rendesse necessario il ricovero. Da inviato speciale ha seguito tutti i grandi avvenimenti italiani e siciliani, di cronaca e politica soprattutto, ma anche di temi sportivi e anche culturali. E’ stato tra i primi cronisti ad arrivare nel Belice nel 1968 dopo il terremoto. Ha seguito gli anni di piombo del terrorismo, il processo alle Brigate Rosse a Torino e si è occupato del rapimento di Aldo Moro. Era stato a Palermo per raccontare il maxiprocesso a Cosa nostra e poi per le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Era stato anche inviato di guerra: nel Golfo nel 1991 e a Sarajevo durante quella civile nella ex Jugoslavia. Tra le sue grandi battaglie si ricordano quella per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e per il Casinò di Taormina. Zermo era anche autore: l’ultimo dei suoi libri si intitola “Catania, c’era una volta”, un atto d’amore verso la sua città.
Michele Sodano su riutilizzo barche migranti sequestrate
Dunque, il Parlamento ha approvato nel nuovo Decreto Sicurezza, l’emendamento Ficara – Sodano che consente alle associazioni il riutilizzo per fini ambientali e sociali delle imbarcazioni sequestrate e utilizzate dai migranti per le traversate. In proposito gli stessi Paolo Ficara e Michele Sodano spiegano: “E’ un emendamento importante, perché fino ad ora queste imbarcazioni, anche se in buone condizioni, erano obbligatoriamente distrutte con costi a carico dello Stato. Molte di queste, invece, come ci hanno fatto notare numerosi enti del terzo settore, possono essere riutilizzate e cominciare una nuova vita grazie all’acquisizione da parte delle associazioni che si occupano di ambiente, tutela delle coste e iniziative in ambito sociale. L’emendamento permette quindi di contenere i costi per lo Stato relativi allo smaltimento delle imbarcazioni utilizzate per reati di immigrazione clandestina e di limitare i danni all’ambiente derivanti dallo stato di abbandono di molte delle barche, spesso esposte per lungo tempo alle intemperie. Siamo sicuri che la nostra modifica potrà dare il via a progetti di natura sociale in grado di generare anche nuovi posti di lavoro in chiave turistico/ambientale ed infine, di riflesso, di attivare un consistente sviluppo dell’indotto artigianale, collegato al recupero di queste imbarcazioni.”
“Altro che Recovery fund” (VIDEO)
Dal Recovery plan appena presentato dal premier Conte ai ministri manca il Ponte sullo Stretto di Messina e tanto altro. L’intervento dell’assessore Falcone.
In Sicilia altro che Recovery fund. Poco o quasi nulla alla Sicilia è stato previsto nel Recovery plan, al momento, per fortuna, non ancora definitivo. Infatti, quasi ogni proposta che la Regione ha presentato è stata bocciata: dal Ponte sullo Stretto di Messina al porto di Marsala, fino alla metro di Palermo e all’aeroporto di Milazzo. Quanto accade è bollato dal governo regionale come uno “schiaffo” da parte del governo nazionale del premier Conte, che ha appena presentato il Recovery plan ai ministri. Il vice ministro a infrastrutture e trasporti, Giancarlo Cancelleri, si schiera dalla parte del governo di Roma, e afferma: “Quelle della Regione Sicilia sono proposte da campagna elettorale che peraltro nessuno aveva chiesto”. Sì, è vero: il Recovery plan assegna 20 miliardi di euro alla Sicilia ma, tra il tanto altro, non vi è più traccia del ponte sullo Stretto di Messina. E l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Marco Falcone, tuona così: “Appare davvero preoccupante leggere di come, in nessuna delle bozze circolate, compaia il ponte sullo Stretto. Lo stesso è per tante altre priorità strategiche individuate nel documento inviato a Roma dalla Regione Siciliana. Ma innanzitutto l’estromissione del Ponte rappresenta certamente il più grave fra gli schiaffi inferti dal Governo Conte ai sogni e alle necessità della Sicilia e dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Oggi purtroppo dobbiamo prendere atto della realtà: la Sicilia e il Sud saranno esclusi da una svolta di tale portata grazie a una precisa scelta politica del Governo Conte. Tra l’altro, fino a pochi giorni fa il presidente Nello Musumeci aveva tenuto una linea costruttiva, chiedendo al ministro delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, di prevedere il Ponte nel Recovery plan, o quantomeno, un progetto di attraversamento stabile dello Stretto da realizzare in tempi rapidissimi. Purtroppo, nulla di tutto ciò. Ci dispiace che la Sicilia, ancora nel 2021, sia tagliata fuori dall’Alta velocità per un capriccio ideologico del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Ci auguriamo, almeno in extremis, uno scatto di orgoglio (o d’amore) per la Sicilia da parte di qualche componente della maggioranza”.