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Sfruttamento della prostituzione e droga sull’asse Agrigento-Ferrara, nigeriano in manette

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I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento a seguito di attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile di Ferrara nell’ambito di una importante operazione denominata “Signal”, che ha assicurato alla giustizia i responsabili di una pericolosa consorteria criminale organizzata operante a livello nazionale, specializzata nel traffico di stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione, ha eseguito un’ordinanza di applicazione di Misura Cautelare, emessa dal Tribunale di Bologna a carico di un cittadino nigeriano E’ accusato di associazione a delinquere di tipo mafioso. Dopo le formalità di rito, l’arrestato veniva posto a disposizione dell’A.G. competente presso la Casa Circondariale “P. Di Lorenzo” di Agrigento, ove si trovava già ristretto.

Lesioni gravi, condannati 4 medici dell’ospedale di Agrigento

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La giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Giuseppa Zampino ha condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) 4 medici dell’ospedale di Agrigento. Erano accusati di lesioni gravi. Si tratta di Danilo Turco, Salvatore Napolitano, Francesco Buscaglia e Simona Fichera. La giudice ha deciso anche il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro a titolo di risarcimento. La vicenda risale al 2013 quando all’ospedale San Giovanni di Dio arrivò una ragazzina originaria di Casteltermini con dolori addominali. Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pm Margherita Licata, la giovane non sarebbe stata curata adeguatamente e anzi necessità di un secondo intervento causato da una infezione.

Processo d’Appello a Sodano, Tuzzolino sceglie di tacere

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Calogero Sodano

Scena muta ieri per l’ex collaboratore di giustizia Giuseppe Tuzzolino, nel processo Sodano. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tuzzolino è stato arrestato e condannato con l’accusa di essersi inventato accuse nei confronti di professionisti e magistrati. Tuzzolino, secondo quanto ricostruito da La Sicilia, er chiamato a testimonia nel processo che riguarda l’ex sindaco di Agrigento, Calogero Sodano. Il politico è stato assolto in primo grado ed è imputato in appello di concorso esterno in associazione mafiosa. Tuzzolino, davanti al giudice, ha deciso di fare scena muta. Sodano, secondo l’accusa, per approdare in Senato sarebbe sceso a compromessi con delle cosche mafiose.

Racalmuto e Ribera in ansia per il Covid, a Sambuca morto un anziano con altre patologie

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Non arrivano buone notizie dalla provincia di Agrigento sul fronte Covid 19. Si registra anche un vittim a Sambuca di Sicilia. Fronte caldo è Racalmuto. Il nuovo positivo riguarda – secondo quanto viene reso noto dal sindaco Vincenzo Maniglia – una donna che non alcun legame con i due positivi che sono ancora in isolamento domiciliare. Anche in questo caso l’Asp ha avviato il tracciamento dei contatti diretti per fare in modo che le persone si pongano in quarantena, a tutela e garanzia della salute pubblica. “Questo è il quarto caso che registriamo nel nostro comune dall’inizio della pandemia. La prima cittadina che ha contratto il virus a settembre è guarita, quindi attualmente i positivi sono tre” – ha fatto chiarezza Maniglia – . Il sindaco di Racalmuto ha chiuso in via precauzionale, “anche se a malincuore” – ammette lui stesso – i circoli frequentati da anziani e dunque da quella parte della popolazione che è oggettivamente più fragile. A Sambuca è morto un 71enne durante la notte, all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca. L’uomo era risultato positivo al Covid-19, ma aveva anche altre patologie. Sette i casi Covid che sono stati notificati, nelle ultime ore, a Ribera. E riguardano due distinte famiglie: una composta da 4 persone e l’altra da 3.

Vigili del Fuoco a Linosa, la Uil chiede chiarezza sui locali del distaccamento

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La UIL Provinciale dei Vigili del Fuoco con una nota inviata al Prefetto di Agrigento e alle varie cariche del Governo del dipartimento, denuncia il ritardo della consegna dei locali del distaccamento volontario dell’isola di Linosa e della concessione di un terreno comunale per la realizzazione da parte del dipartimento dei vigili del fuoco per la costruzione della nuova caserma a Lampedusa.
Il segretario Provinciale della UIL PA dei Vigili del Fuoco di Agrigento Antonio Di Malta intervenuto sulla vicenda – dichiara – “ Vogliamo sgomberare il campo da qualsiasi strumentalizzazione di sorta messe in atto da alcuni individui e trattare, piuttosto, determinate tematiche solo ed esclusivamente nell’interesse morale e civico di garantire un servizio efficiente e certo alla popolazione di questo territorio cosi come a chiunque amministri la cosa pubblica“ continua – “ non si riesce a comprendere se i ritardi per la consegna dei locali da adibire all’istituendo distaccamento volontario di LINOSA e la concessione del terreno comunale per la realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco a LAMPEDUSA siano dovuti ad un atto di pregiudizio di amministratori intendono favorire, chissà per quale motivo, la consegna della sede volontaria o il progetto di realizzazione della sede permanente” incalza il Segretario della UIL di Agrigento “ bene precisare che a proposito di LINOSA la precedente amministrazione comunale nel 2017 aveva individuato i locali e deliberato 250 mila euro a fronte di lavori da approntare per la consegna ai vigili del fuoco, dove sono finiti i soldi?” conclude il sindacalista.

Il vice presidente dell’Ars Di Mauro “punge” il governatore Musumeci

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Roberto Di Mauro, Vicepresidente vicario dell’Ars, invita il Governatore Musumeci ad “una sana collaborazione con tutto il Parlamento senza fughe in avanti per essere in un momento emergenziale garante e collaborativo con tutti i rappresentanti del popolo a prescindere da maggioranza e opposizione. Si apra una linea chiara tra il Governo Nazionale, la Regione, i Liberi Consorzi e i Comuni in uno spirito scevro da rapporti gerarchici e direttive che non producono effetti benefici per i cittadini siciliani.
Sulla finanziaria regionale ancora c’è molto da fare, soprattutto per i ristori per le categorie ampiamente piegate dalla prima ondata del coronavirus tra marzo e maggio. Le forme di provvidenze economiche per le piccole e medie imprese e per le categorie vulnerabili ancora tardano ad arrivare e non è più accettabile.
L’altra problematica sanitaria che va di pari passo con quella economica e i segnali della piazza sono indicativi, per tutto ciò necessitano interventi netti sul potenziamento della rete ospedaliera e dei servizi a partire dai Covid Center e dal potenziamento dei posti letti della terapia intensiva e sub intensiva.
Vorremmo capire se i 538 posti letto sono già operativi e se siamo pronti a tamponare la nuova ondata di contagiati al Covid 19.Con risposte nette e certe, prima che possa scattare la soglia di emergenza per eventuali ricoverati, numeri che purtroppo crescono vertiginosamente quotidie. E’fondamentale seguire procedure rapide come è stato realizzato per i reparti Usca e implementare nuovo personale medico con procedure di reclutamento di figure sanitarie indispensabili a tamponare l’emergenza sanitaria e garantire i livelli essenziali di assistenza per i degenti,al fine di sbloccare tutte le procedure concorsuali per impinguare a 360° gradi i nostri ospedali che necessitano di queste risorse umane e professionali alla stessa stregua dell’ossigeno per respirare. Infine l’opportunità dei Recovery Fund e i 20 miliardi a disposizione per i comuni e gli enti territoriali, dopo che in Sicilia negli ultimi mesi circa 4 miliardi di euro e 76 mila posti di lavoro sono stati bruciati a causa del lockdown. Per questo il Governo Musumeci deve aprire un confronto non autoreferenziale ma vero con le comunità locali per sbloccare queste risorse finanziarie. Il 5 novembre è dietro l’angolo e un confronto su come operare con l’Anci Sicilia e le parti sociali deve essere un viatico per addivenire alle soluzioni concrete .Per questo la centralità del Parlamento è fondamentale nell’indirizzare le scelte di governo per far uscire dall’impasse una situazione che ha dei riverberi sociali, sanitari ed economici che rischiano di scoppiare pesantemente”.

Covid 19, dal bollettino Asp Sambuca si conferma zona rossa

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Si registrano 79 nuovi casi positivi nell’Agrigentino. E’ quanto emerge nel consueto bollettino dell’Asp di Agrigento. Sono 29 le persone guarite e due i ricoverati. I soggetti positivi in tutto sono 774, con 319 guariti, 22 deceduti e 383 in trattamento domiciliare. Ad Agrigento le persone positive al Covid 9 sono 63, 25 guariti, due deceduti. Sono 34 i positivi totali ad Aragona e 26 persone guarite Sono 13 i casi totali a Campobello di Licata e 7 i guariti. Boom di positivi a Canicattì, sono in tutto 49 i casi totali e 29 i guariti. Quattro persone contagiate a Casteltermini, 6 a Castrofilippo (2 guariti), e 11 a Cattolica (9 guariti). Cinque contagiati a Cianciana (1 guarito) e 42 a Favara (10 guariti). Dieci le persone contagiate a Grotte (8 guariti). A Licata 56 persone positive (21 guarite). Venti a Menfi ( 15 guarite), 4 a Montallegro ( 1 guarito) e 21 a Palma (12 guariti). Sono 47 le persone contagiate a Porto Empedocle (15 guarite), 3 a Racalmuto (1 guarito) e 17 a Raffadali (5 guariti). Ventiquattro postivi a Ravanusa (14 guariti). Sono 32 i positivi a Ribera e 12 guariti. Sambuca di Sicilia, comune più colpito e zona rossa, ha 117 contagiati ed 1 guarito. San Giovanni Gemini e Sant’Angelo hanno rispettivamente 4 e 3 contagiati e 44 a Santa Margherita con 4 guariti. Sono 122 i positivi a Sciacca (67 guariti).

Agrigento, Di Giovanni torna comandante della Polizia locale

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Gaetano Di Giovanni riprende il comando della Polizia municipale di Agrigento. A disporlo è il sindaco Franco Micciché, che ha trattenuto tra l’altro per sé la delega alla Municipale. Di Giovanni, come noto, era alcuni anni fa subentrato a Cosimo Antonica, oggi trasferitosi ad altro incarico presso l’Agenzia per i beni confiscati, e l’atto aveva provocato una lunga diatriba legale che si era poi conclusa a favore della scelta fatta dall’allora sindaco Firetto. Per Di Giovanni, nel frattempo, si sono anche aperte le porte dell’Urega (è comunque ancora dirigente comunale, ma con una presenza di solo alcuni giorni la settimana), di cui è oggi direttore provinciale, e alla Municipale tornò Antonica, anche se per poco.

Lotta all’usura al tempo del Covid, un arresto a Catania

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Avrebbe prestato complessivamente 3.500 euro con un tasso di oltre il 120% a un imprenditore del settore della ristorazione in crisi economica, anche per il calo degli incassi legati all’emergenza Covid-19. E’ l’accusa contestata dalla Procura di Catania a un 33enne, Giuseppe Luigi Celi, che è stato arrestato da militari della guardia di finanza per usura, reato aggravato dal metodo mafioso e perché commesso nei confronti di un imprenditore in crisi. L’uomo è stato bloccato dalle Fiamme Gialle dopo avere incassato una ‘rata’ del prestito da parte della vittima. Nella sua abitazione gli investigatori hanno trovato e sequestrato mille euro in contanti, agende, ‘pizzini’ e documenti relativi alla ‘contabilità in nero’ attestante il prestito a tassi d’usura. La Procura contesta a Celi, sottoposto alla sorveglianza speciale, di avere avuto “plurime frequentazioni con soggetti appartenenti alle famiglie mafiose del clan Santapaola-Ercolano”. Durante una successiva perquisizione nella casa del padre dell’arrestato militari della guardia di finanza di Catania hanno sequestrato una pistola e 40 cartucce e lo hanno denunciato per detenzione di armi da fuoco. Il Gip ha convalidato l’arresto di Giuseppe Luigi Celi ed emesso, nei suoi confronti, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Tensione nell’ex Villa Sikania, migrante litiga e sale sul tetto

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Non manca mai la tensione nell’ex albergo Villa Sikania. Ieri pomeriggio uno dei migranti ospiti della struttura è salito sul tetto, al culmine di una lite fra due extracomunitari e, ad un certo punto, uno dei due – stizzito o forse addirittura furibondo – è salito sul tetto della struttura. Inevitabile, di fatto, la concitazione fra i lavoratori del centro d’accoglienza, ma anche degli stessi ospiti. Dell’episodio – temendo appunto che si fosse innescato un nuovo parapiglia – si sono occupati polizia e carabinieri.