Quattordici tunisini sono stati arrestati dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, dopo essere sbarcati nei giorni scorsi, a Lampedusa. Nove sono stati bloccati perché rientrati illegalmente sul territorio nazionale nonostante fossero destinatari di decreto di respingimento con divieto di reingresso nel territorio italiano e nell’area Schengen. Altri 5 invece sono stati arrestati perché destinatari di decreto di espulsione con divieto di reingresso. Su disposizione della Procura, i 14 tunisini sono stati posti ai domiciliari ad Agrigento in una struttura di accoglienza per migranti in quarantena, in attesa del giudizio direttissimo.
Il candidato sindaco Zambuto presenta il suo “contratto” con la città
Il candidato sindaco di Agrigento Marco Zambuto presenta il suo “contratto” con la città. “Sarà un contratto – dice – stipulato alla luce del sole, che
firmerò mettendoci la faccia come ho sempre fatto. Sarà un contratto in
cui scriveremo insieme gli obiettivi da raggiungere, i problemi da
risolvere e tutto quello che c’è da migliorare. Come ad esempio la
pulizia della città. E non è un caso se mi soffermo immediatamente su
questo aspetto: l’attuale sistema di gestione dei rifiuti va cambiato,
profondamente rivisto. Le sue lacune sono sotto gli occhi di tutti e
vogliamo cominciare proprio da lì, perché da questo può partire un
percorso di civiltà, di collaborazione e di rispetto per il bene comune. Ci
sono quartieri in cui il servizio di spazzamento non viene effettuato da
tempo. Nessuna zona della città può essere dimenticata o considerata
meno prioritaria rispetto alle altre. Troppe contrade, frazioni e zone
periferiche sono invase dalla vegetazione spontanea perché non si
provvede ad una costante azione di diserbamento.
E’ quindi obbligatorio partire da quest’azione mirata, che intende
restituire il meritato decoro ad una città che ha la prerogativa di
accogliere e mostrarsi al meglio delle sue potenzialità. Noi abbiamo una
proposta che, in tempi assolutamente definiti, vorrà dare una risposta
alla città di Agrigento”. In un video preannuncia il contratto.
Ricordo di Denise Pipitone a 16 anni dalla sparizione
Ricorre oggi il 16esimo anniversario della scomparsa di Denise Pipitone: dall’1 settembre 2004 la bambina, che aveva 3 anni e 10 mesi, manca all’affetto dei propri cari, che non hanno mai perso la speranza di poterla riabbracciare. Un mistero ancora oggi purtroppo irrisolto. Lo ricorda il Comune di Mazara del Vallo. “In rappresentanza della comunità – si legge in una nota – Giunta e Consiglio Comunale, il sindaco Salvatore Quinci ed il presidente del consiglio Comunale, Vito Gancitano esprimono vicinanza e solidarietà alla famiglia di Denise, in particolare ai genitori Piero Pulizzi e Piera Maggio”
E’ già tempo di caccia in Sicilia, Wwf sul piede di guerra
L’Assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, ha emanato il “Calendario Venatorio 2020-2021”: in Sicilia la stagione venatoria ha inizio domenica 20 settembre, data dell’apertura generale della caccia. In via eccezionale, tuttavia, anche per la corrente stagione è stata autorizzata la cosiddetta “preapertuta”, ovvero una particolare forma di caccia unicamente per talune specie e solo in determinate date: solo nei giorni 2, 6, 12 e 13 settembre unicamente alle specie Colombaccio, Gazza e Ghiandaia nella forma da appostamento temporaneo; solo nei giorni 2 e 6 anche alla Tortora esclusivamente nella forma da appostamento temporaneo; solo nei giorni 6 e 13 anche al Coniglio selvatico, in caccia vagante. In tutti gli altri giorni è vietata qualsiasi attività venatoria: per i trasgressori la legge 157/92 prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 2.582,00 euro. “Si tratta di previsioni vergognose perché hanno un solo dichiarato scopo: la deregulation venatoria per trasformare la Sicilia in un immenso poligono di tiro contro gli animali selvatici! Autorizzare a sparare per 5 mesi, persino a specie in declino, contro i pareri scientifici di ISPRA e in palese spregio delle sentenze di TAR e CGA, è una grave e sconsiderata istigazione al bracconaggio, un atto di arroganza istituzionale”, dichiara Ennio Bonfanti, responsabile regionale del settore “fauna” del WWF. “Il Calendario firmato dall’Assessore Bandiera, scritto con il “copiaeincolla” in base ai desiderata delle doppiette più estremiste, è inaccettabile: da Assessore avrebbe dovuto mantenere un atteggiamento super partes, equilibrato, rispettoso dei pareri scientifici statali ed avrebbe dovuto garantire il primario interesse pubblico della tutela della fauna invece di ricercare il consenso della lobby dei cacciatori. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la fauna è considerata dalla legge italiana un patrimonio indisponibile dello Stato e non è un trastullo per i cacciatori. Il calendario venatorio, di conseguenza, deve tenere conto in primo luogo dell’esigenza di tutelare questa fauna e non può ignorare le indicazioni di ISPRA”, afferma il WWF
Impronte digitali incastrano ladra nissena
Scienza e tecnologia al servizio della legalità. E’ stata individuata grazie alla comparazione delle impronte rilevate sul vetro del finestrino con quelle contenute nell’Apfis (il sistema informatico di fotosegnalamento, capace di confrontare le impronte inserite dagli operatori con quelle di tutti i cartellini archiviati nella banca dati del casellario centrale di identità). Una donna, T. G., 31 anni, di origini Nissene, è stata denunciata – dalla polizia di Stato – perché ritenuta responsabile di furto aggravato di un’autovettura. La denuncia di furto era stata presentata, dalla proprietaria del mezzo, lo scorso 25 luglio, alla stazione dei carabinieri di Canicattì. Gli uomini della Scientifica del commissariato di Canicattì – che è coordinato dal vice questore Cesare Castelli – nei giorni scorsi hanno ritrovato la vettura, una Fiat 600, nelle campagne di Canicattì. Sono scattati gli accertamenti tecnici sul veicolo e sono state ritrovate delle impronte digitali latenti lasciate sul vetro del finestrino, che maldestramente era stato prima rimosso con il taglio della guarnizione e successivamente ricollocato con il nastro adesivo. Accurati rilevi di comparazione tra le impronte rilevate e quelle contenute nel sistema informatico hanno consentito l’identificazione della presunta autrice del furto. La 31enne è risultata avere dei precedenti di polizia e penali proprio per furto, ma anche per rapina.
Claudio Fava sulla vertenza La Sicilia: “Vicino ai giornalisti, si tuteli l’informazione in questa regione”
Editoria in crisi e vertenza quotidiano “La Sicilia”, Musumeci scende in campo
«Seguo con attenzione e preoccupazione gli sviluppi della vertenza che vede impegnati i giornalisti de ‘La Sicilia’. Lo sciopero annunciato dalla redazione è il chiaro segnale dell’inasprimento di un braccio di ferro che non fa bene soprattutto a un servizio pubblico essenziale, qual è quello assicurato puntualmente dallo storico quotidiano catanese. Mi auguro che cronisti e azienda possano tornare prontamente a dialogare in un clima sereno che aiuti a trovare il giusto equilibrio tra le rispettive posizioni e, di conseguenza, le soluzioni più idonee per superare questo momento di difficoltà». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in merito all’annunciato stop di cinque giorni da parte del corpo redazionale del quotidiano catanese. «Nella consapevolezza che i problemi finanziari legati alla perdurante crisi del mercato della carta stampata non aiutano a trovare una rapida composizione della vertenza – prosegue il governatore – ho voluto, d’intesa con la Giunta regionale, deliberare nella seduta di ieri l’avvio della procedura per le provvidenze prevista dall’ultima Legge regionale di stabilità, che ha stanziato dieci milioni di euro per il settore dell’editoria».
Migrante partorisce sull’elisoccorso tra Lampedusa e Palermo
Nel pieno dell’emergenza immigrazione mista a quella del Covid, non manca davvero nulla. Compreso un parto in alta quota. Una migrante incinta, positiva al Coronavirus, che era approdata a Lampedusa, ha infatti partorito a bordo di un elicottero del 118 della Regione Siciliana che la stava portando a Palermo. La donna è stata assistita dai medici e personale del sistema sanitario regionale, ai quali l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha rivolto il proprio ringraziamento per quanto sempre fatto. “Per noi – ha detto l’esponente del governo Musumeci – il diritto alla salute di tutti è la unica stella polare. Dalla quale non arretriamo e non arretreremo”.
Franco Micciché: “Da sindaco darò il via a una Consulta del commercio e delle attività produttive”
Coinvolgimento di chi lavora nel territorio. Questa la parola d’ordine del candidato sindaco di Agrigento Franco Miccichè che lancia una proposta: “Nell’ottica della riqualificazione dei rapporti fra cittadini e istituzioni bisogna mettere in campo strumenti e iniziative per favorire forme di partecipazione civica. Il nostro ordinamento giuridico, nonché costituzionale, riconosce ai cittadini tutta una serie di diritti fondamentali, tra cui il diritto di partecipare all’attività della pubblica amministrazione locale attraverso varie forme.
La partecipazione al procedimento è espressione dei principi costituzionali di buon andamento e di imparzialità dell’azione amministrativa e implica che l’amministrazione compia le proprie valutazioni previo confronto con i soggetti coinvolti. E io credo molto nella compartecipazione all’attivita’ amministrativa.
Per tale motivo – dice Miccichè – uno dei primi atti della mia amministrazione sarà la proposta dell’istituzione della Consulta del commercio e delle attività produttive.
Scopo della consulta sarà quello di valorizzare il ruolo delle organizzazioni imprenditoriale, dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura che possano mettere a disposizione la loro professionalità per favorire i processi e le trasformazione dei settori produttivi principali del sistema economico cittadino. Una consulta operativa grazie anche al coinvolgimento del Consiglio Comunale che dovra’ predisporre un regolamento per il suo migliore funzionamento”.
Rogo a Lipari, fiamme vicino le case
Un vasto incendio è divampato nella tarda serata di ieri a Lipari. Le fiamme alimentate dal forte vento hanno interessato la zona di Quattropani, Castellaro, Madoro Monte Sant’Angelo e Varesana. Paura tra gli abitanti e i villeggianti delle aree interessate quando le fiamme alte si sono avvicinate a delle abitazioni. Al lavoro per domare il rogo vigili del fuoco, personale del corpo della forestale, volontari e carabinieri che hanno già avviato le indagini. Il sospetto è che l’incendio sia stato doloso. Si prospetta un disastro ecologico nella borgata più alta di Lipari, la più grande isola delle Eolie