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Contratto della sanità privata, sindacati in piazza per chiedere il rinnovo

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Lunedì prossimo dalle 11 alle 13, presidi di lavoratori della sanità privata, organizzati dalle
Federazioni regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, si svolgeranno davanti alle Prefetture di tutta la
Sicilia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da più di 14
anni, che regola anche i rapporti di lavoro degli oltre 3.200 lavoratori di Seus 118.
Ad Agrigento l’appuntamento vedrà la presenza dei segretari di Cgil, Cisl e Uil della funzione
pubblica, Enzo Iacono, Salvatore Parello e Fabrizio Danile a partire dalle 10 e fino alle 12 dinnanzi
alla Prefettura di piazza Aldo Moro.
“L’emergenza sanitaria che ci ha investito negli ultimi mesi – dicono i sindacati – ha dimostrato
chiaramente che i lavoratori della sanità privata hanno diritto alle stesse garanzie e alle stesse tutele
dei colleghi della sanità pubblica. È una questione di dignità professionale. Inoltre non ci
fermeremo sino al rinnovo del contratto e solleciteremo ancora l’Assessorato regionale alla Salute
perché è inammissibile che i datori di lavoro, dopo tutte le garanzie, economiche e giuridiche,
ottenute continuino a sfruttare e sottopagare i lavoratori, continuando a ricevere soldi pubblici”.

Corso per dirigenti scolastici, prosegue il contenzioso al Cga

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L'avvocato Girolamo Rubino
L’avvocato Girolamo Rubino

Nel 2011 era stato indetto, dal Ministero dell’Istruzione, un concorso per il
reclutamento di Dirigenti scolastici per la scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo
grado e per gli istituti educativi, da svolgersi in tutte le varie fasi a livello regionale.
Un folto gruppo di aspiranti dirigenti scolastici, in possesso dei requisiti richiesti, vi partecipava, per la
Regione Sicilia, presentando rituale domanda di partecipazione nei tempi e secondo le modalità previste
dal bando di concorso. Successivamente, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia pubblicava l’elenco dei candidati risultati idonei a seguito della positiva valutazione delle prove scritte; elenco dal quale risultavano esclusi i suddetti
partecipanti. Questi ultimi, a loro volta, a fronte delle molteplici illegittimità riscontrate, decidevano di proporre un
ricorso giurisdizionale dinanzi al giudici amministrativi, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino,
chiedendo l’annullamento di tutti gli atti, successivi alla procedura preselettiva, compiuti dalla
Commissione esaminatrice e dalla sottocommissione nominate, essendo state tali Commissioni
illegittimamente costituite. Il Tribunale penale di Palermo aveva accertato la piena responsabilità penale di un commissario  avendo falsamente attestato l’inesistenza di una causa di incompatibilità a svolgere l’incarico di componente della sottocommissione del predetto concorso, stante invece la partecipazione quale docente formatore ai corsi di preparazione al citato concorso. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, attesa la rilevanza di tale pronuncia ai fini del decidere, con apposita ordinanza interlocutoria del 13 agosto 2020, ha richiesto alle parti dovuti chiarimenti in merito all’avvenuto passaggio in giudicato – o meno – della suddetta sentenza, ad esito dei quali non potranno che scaturire inevitabili e risolutive conseguenze per la validità di tutta la controversa
procedura concorsuale. Per conoscere l’epilogo della vicenda dovrà, tuttavia, attendersi lo svolgimento della prossima udienza di merito fissata per il prossimo 16 dicembre 2020.

Droga dall’Olanda direttamente a domicilio, arrestato empedoclino

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Non erano sicuramente tulipani.  Dall’Olanda si era fatto recapitare al domicilio cinque panetti di hashish, rigorosamente imballati e all’interno di uno scatolo, da un corriere. Avrebbe dovuto essere una consegna come tante. Una consegna che è però saltata perché quel pacco, rivelatosi sospetto, è finito nelle maglie dei controlli dei carabinieri della stazione di Porto Empedocle. Militari dell’Arma, coordinati dal comando compagnia di Agrigento, che hanno arrestato colui che avrebbe dovuto appunto riceverlo. Il ventiseienne, V. C., subito dopo l’arresto, è stato posto, in attesa dell’udienza di convalida, ai domiciliari. Ieri, davanti al giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto, s’è tenuta l’udienza durante la quale l’arresto è stato convalidato e a carico del giovane, accogliendo la richiesta del legale di fiducia: l’avvocato Serena Gramaglia, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora. I carabinieri di Porto Empedocle, però, continuano ad indagare. Stando a quanto emergeva ieri, non è ancora finita. L’inchiesta va inevitabilmente avanti per chiarire ogni passaggio e soprattutto per tracciare il luogo di partenza di quei cinque panetti di hashish – per un peso complessivo di circa mezzo chilo – e chi li abbia spediti a colui, il ventiseienne empedoclino, che doveva essere il destinatario della “roba”.

Franco Miccichè: “Più attenzione verso chi ha bisogno in questa città”

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Francesco Miccichè
Francesco Miccichè

“C’e’ un lato oscuro della citta’ che molti fanno finta di non vedere. Eppure esiste ed è sotto gli occhi di tutti. È la cosidetta fascia grigia. Ci sono molte famiglie che non riescono ad avere un posto dove vivere e non riescono ad avere alimenti a sufficienza per loro e per i loro familiari”. Così il candidato sindaco di Agrigento sulla situazione di emergenza economica in città.
“Sono persone come noi, agrigentini che affrontiamo un periodo difficile della vita. Non vanno dimenticati. Al contrario vanno seguiti e aiutati. Io da sindaco mi adoperero’ affinche’ il Comune possa svolgere al meglio questa attività,  con una diretta collaborazione con le associazioni di volontariato che da anni s’impegnano senza sosta in questo nobile scopo, spesso senza l’aiuto delle strutture pubbliche. Una collaborazione anche in termini di logistica e di supporto economico e materiale”, conclude Miccichè.

Ricettazione, denunciati due canicattinesi

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Nel cuore della notte a piedi, trasportavano 4 monitor Lcd. Troppo sospetti per passare inosservati. I due, alla vista della Volante,  hanno provato ad evitare il controllo allontanandosi da via Capitano Ippolito a Canicattì. Sono stati però raggiunti e bloccati dai poliziotti del commissariato. Sui monitor c’erano delle targhette riconducibili ad una istituzione, ma alla richiesta di spiegazioni i due fornivano versioni contrastanti.  Quei monitor appartenevano all’istituto scolastico comprensivo ”Mario Rapisardi” di via Pilo, da quattro anni non utilizzato per problemi strutturali. Istituto che i poliziotti hanno accertato che presentava alcuni infissi danneggiati ed aperti e tutti i locali a soqquadro. Nella mattinata successiva, funzionari del Comune di Canicattì hanno denunciato il furto di alcuni componenti degli impianti elettrici, idrico sanitario e di allarme nonché materiale informatico fra cui i monitor ritrovati, e sequestrati, ai due. B. V. E., di 31 anni, e C. K. G. di 18 anni, sono stati denunciati – dai poliziotti del commissariato di Canicattì – per ricettazione. Sono ancora in corso, naturalmente, le indagini per capire che fine abbia fatto tutto il resto del materiale asportato nell’istituto scolastico.

Gli nega i soldi per andare a prostitute e lui la picchia, arrestato

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La moglie gli nega i soldi che gli servivano per comprare alcool e andare a prostitute e lui la picchia e mette a soqquadro la loro abitazione. L’uomo, un 47enne arrestato da carabinieri del comando provinciale di Catania, dopo avere quasi sfondato la porta d’ingresso a calci ha schiaffeggiato la donna costringendola a consegnargli il suo bancomat per prelevare del denaro. Le aggressioni, ha denunciato poi la vittima ai militari dell’Arma, erano iniziate da tempo, ma non le aveva segnalate per paura di ritorsioni. L’uomo è stato arrestato per estorsione e maltrattamenti in famiglia e condotto in carcere

Musumeci: “Altri 38 migranti positivi al Covid a Lampedusa”

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“I nostri operatori sanitari, che non smetterò mai di ringraziare per quanto stanno facendo, mi hanno appena informato che a Lampedusa sono stati individuati 38 nuovi migranti positivi al Covid-19. È l’ennesimo episodio. Sinceramente non comprendiamo l’atteggiamento del governo centrale che, oltre a non chiudere i porti siciliani, a più di due mesi dalla nostra richiesta non si è ancora pronunciato sullo “stato di emergenza” per quell’isoletta. Ciò che amareggia, in particolare, è l’indifferenza nei confronti di una piccola comunità che del sentimento di accoglienza e del senso di sacrificio ne ha fatto negli anni una ragione di vita”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumec

Inchiesta antidroga “Bazar”, giudizio immediato per 10 persone

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Il palazzo di Giustizia a Sciacca
Il palazzo di Giustizia a Sciacca

Il sostituto procuratore di Sciacca, Michele Marrone, ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato – prima udienza fissata per il 4 novembre – per 10 imputati che compariranno davanti al monocratico del tribunale di Sciacca. L’inchiesta è quella antidroga denominata “Bazar” – realizzata sul campo dai carabinieri – ha portato alla luce una centrale di cocaina, hashish e marijuana che veniva spacciata a Ribera.  I riberesi coinvolti, ai quali vengono contestati fatti di droga, sono due: Giuseppe Fortino, di 36 anni, e Calogero Bellanca , di 45 . Altro riberese coinvolto, ma non per fatti di droga, è Giuseppe Fallea, 60 anni, che era stato posto ai domiciliari per estorsione e per il quale il tribunale della Libertà ha annullato l’ordinanza. A Fallea viene contestato di essersi impossessato, contro la volontà del proprietario, Fortino, di un’auto con minaccia di non restituirla in mancanza del pagamento di un debito.Giudizio immediato, per fatti di droga, per i tunisini Mohamed Salem Haj Amed , di 38 anni; Nabil Khribiche , di 32; Badreddine Amri , di 41; Hassine Ghrairi , di 74; Ridha Chniti , di 35; Ahmed Hedi Ben Hadj , 37 anni. Tra gli imputati anche Elsayed Abdelmeguid Yassin, di 19 anni, egiziano.

Novità in seno alla Lega della provincia di Agrigento

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Il segretario regionale Stefano Candiani e il commissario provinciale della Lega, Massimiliano Rosselli, hanno conferito due importanti incarichi di partito. Hanno nominato infatti il vice commissario provinciale e il responsabile Enti Locali. Vice commissario è stato nominato l’ imprenditore Silvio Alessi, già candidato sindaco del centrodestra nelle precedenti elezioni amministrative del Comune di Agrigento. Responsabile provinciale Enti Locali sarà, invece, l’imprenditore Lillo Burgio, responsabile per la circoscrizione Europa dell’ AIM (Associazione Italiani per il Mondo)e assessore comunale a Naro. Con queste nomine, Il commissario provinciale della Lega ha inteso rafforzare il partito che sarà presente, con proprie liste, alle elezioni amministrative dei Comuni della provincia di Agrigento. In particolare, a Raffadali, la Lega presenterà una donna come proprio candidato sindaco: Elina Rampello, consigliere comunale uscente . Ad Agrigento, invece, insieme a Fratelli d’Italia, la Lega appoggerà quale sindaco la candidata indipendente Daniela Catalano, avvocato e presidente uscente del consiglio comunale. “Sin dal fine settimana, pertanto, il commissario provinciale Rosselli, il vice commissario Alessi e il responsabile enti locali Lillo Burgio si concerteranno con il deputato europeo Annalisa Tardino, responsabile per la campagna elettorale nei Comuni della provincia di Agrigento nei quali si voterà il 4 ottobre prossimo, in modo da rendere la Lega competitiva e, ove possibile, vittoriosa”, dicono i dirigenti leghisti agrigentini.

In fiamme il “Peskador” a Favara

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Quel peschereccio libico – il “Peskador” – ottenuto in affidamento dalla Procura della Repubblica dai frati minori di Favara nessuno sembrava occuparsi più.  Non ci sono dubbi sulla natura dolosa delle fiamme. E’ accaduto tutto in piazzale Belvedere, sulla collina di San Francesco, a Favara. Erano le tre circa quando alla sala operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco risuonava l’Sos e subito i pompieri si precipitavano. Ma non c’è stato molto da fare per quella “carretta del mare”: un’imbarcazione utilizzata dai migranti per arrivare fino alla costa agrigentina. Delle indagini – ma non ci sono dubbi sulla natura dolosa – si stanno occupando i carabinieri della tenenza di Favara, coordinati dal comando compagnia di Agrigento.  Le fiamme hanno danneggiato un “monumento pubblico a carattere umanitario che simboleggia la solidarietà, l’accoglienza e l’integrazione fra gli uomini e i popoli del mondo”. Perché così aveva scritto e sottoscritto – era il giugno del 2016 – il sindaco Rosario Manganella quando Favara “adottava” la “carretta”.  Il rogo potrebbe essere stato appiccato – ma le indagini sono, appunto, appena all’inizio – da una persona con problemi psicologici. “Abbiamo appreso, stamani, la triste notizia del gesto vile che ha colpito la nostra comunità. Intorno alle 3, tra la notte di venerdì e sabato, nel piazzale Belvedere di San Francesco, è stata bruciata la barca El Pescador simbolo dell’accoglienza e dell’immigrazione. Nell’auspicio che sia solamente un mero atto vandalico e non un gesto razzista” – ha scritto, sui social, il sindaco di Favara Anna Alba.