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Defibrillatori impiantabili all’Ospedale Civico di Palermo

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Il reparto di Cardiologia dell’ARNAS Ospedale Civico di Palermo è la prima in Sicilia a utilizzare un nuovo strumento, con una nuova tecnologia, per la gestione dei disturbi del ritmo cardiaco e lo scompenso. Si tratta di una nuova generazione di defibrillatori cardiaci impiantabili, il “Gallant” prodotto dalla ditta americana Abbott, più piccoli ma soprattutto in grado di trasmettere ai medici i dati sulla funzionalità cardiaca attraverso un’applicazione per smartphone. “Si tratta – dichiara il Dottore Giuseppe Sgarito, responsabile del Laboratorio di Elettrofisiologia e Presidente Regionale dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC) – di un dispositivo a suo modo rivoluzionario in quanto si può abbinare ad una app per smartphone che permette al paziente non solo di poter essere monitorato dal Centro Ospedaliero che lo segue, ma anche di essere direttamente coinvolto nel suo percorso di cura. Abbott ha riservato questo nuovo dispositivo a soli 4 centri in Italia e complessivamente a soli 40 nel mondo. L’ARNAS Civico è il primo ad averlo messo in funzione in Sicilia e ad oggi abbiamo già eseguito dieci impianti”.

Morto il pensionato di Agrigento investito dall’esplosione della bombola del gas

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Non ce l’ha fatta il pensionato 73nne rimasto gravemente ustionato nei giorni scorsi dopo l’esplosione di una bombola del gas avvenuta nei giorni scorsi. Carmelo Gelo, dopo 10 giorni di agonia è deceduto a causa delle gravi lesioni riportate e del quadro clinico complessivamente molto grave. Insieme a lui rimase ferito un operaio che stava probabilmente cambiando la bombola del gas. L’uomo era molto conosciuto nel quartiere, i funerali si terranno tra oggi e domani.

Immigrazione, tensostruttura svuotata dei 530 migranti, Cri denuncia danni

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Tensostruttura di Porto Empedocle in corso di svuotamento. Sono 320 i migranti ospitati sono stati trasferiti alla volta di centri d’accoglienza del Lazio. In mattinata, ne partiranno – secondo il piano di trasferimenti varato dalla Prefettura di Agrigento – gli altri: poco meno di 200 per il Piemonte. La struttura, dove ieri si sono registrati alcuni disordini che hanno portato alla fuga di un centinaio di migranti, dovrebbe restare vuota. All’alba, dopo un’intera notte di ricerche e perlustrazioni da parte di polizia, carabinieri e Guardia di finanza, erano state rintracciate poco più di una cinquantina di persone. Alcuni migranti in fuga sono tornati indietro spontaneamente: sono stati avvisati, al cellulare, da connazionali rimasti nella tensostruttura che era stato pianificato il loro trasferimento.
Sbarchi senza fine, Ida Carmina: “Oltre 500 migranti chiusi nella tensostruttura, rischiano di soffocare”
A denunciare una situazione complessiva ormai ingestibile erano stati, sui propri canali social, i volontari della Protezione civile di Agrigento. “Oggi (hanno detto riferiti a ieri ndr) è scattata la scintilla, alcuni migranti hanno mosso una rivolta contro il personale presente nella Tensostruttura, forze dell’ordine e i Volontari della Croce Rossa, creando un caos incredibile, danneggiando alcune aree della tensostruttura, apparecchiature sanitarie e mezzi della Cri in sosta. Oltre alle forze dell’ordine intervenute tempestivamente nel sedare gli animi, si sono aggiunti anche dei migranti che hanno dato il loro contributo affinché la situazione tornasse alla normalità”.

Sbarcate nella notte a Lampedusa altre 106 persone, ad Agrigento arrestati 3 stranieri

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Tre barche, rispettivamente con 106, 13 e 9 migranti a bordo, sono stati rintracciate durante la notte, a largo di Lampedusa dalle motovedette della Guardia costiera. Le persone sono state sbarcate al molo commerciale e poi portate all’hotspot dove gli ospiti presenti sono arrivati a 872 a fronte di una capienza massima prevista per 95. E sono 43 i migranti che, ieri sera, sono stati trasferiti con il traghetto di linea per Porto Empedocle dall’hotspot dell’isola. Il gruppo è già in viaggio per una struttura d’accoglienza di Palermo. La Prefettura di Agrigento, provando ad alleggerire le presenze nell’hotspot ha pianificato per la tarda mattinata il trasferimento, sempre con la motonave di linea, di altre 200 persone che una volta arrivate a Porto Empedocle verranno caricate su dei pullman con destinazione alcuni centri d’accoglienza del Molise. Intanto la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto di tre cittadini extracomunitari poiché, destinatari di decreto di espulsione, sono rientrati in Italia entro i previsti cinque anni dall’effettivo rimpatrio. I tre in attesa del giudizio direttissimo sono stati sottoposti dagli uomini della locale Squadra Mobile agli arresti domiciliari presso il C.A.S. “Villa Sikania” di Siculiana.

Immigrazione, blitz della Guardia di Finanza a Lampedusa, arrestati 5 scafisti

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A bordo di un peschereccio tunisino avevano abbandonato dei migranti nei pressi dell’isola Lampione, a Lampedusa. I militari, dopo dei controlli dettagliati, hanno accertato che l’equipaggio di quella imbarcazione era composto da scafisti. Le unità navali della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera hanno bloccato nei giorni scorsi un peschereccio tunisino che aveva sbarcato migranti sull’isola di Lampione, arrestando i cinque membri dell’equipaggio. Dopo aver ricevuto una segnalazione da personale in servizio all’area Marina Protetta Isole Pelagie, testimone di uno sbarco sull’isola di Lampione, la Capitaneria di Porto di Lampedusa ha allertato il dispositivo di vigilanza marittima presente sull’isola, nel quale operano le unità navali della Guardia di Finanza, della guardia Costiera ed assetti aereonavali dell’Agenzia Europea Frontex.
Una vedetta della sezione Operativa Navale di Lampedusa ha intercettato in acque territoriali il peschereccio segnalato, impedendo la fuga e riconducendolo in porto, mentre una motovedetta della Guardia Costiera ha recuperato i migranti abbandonati sull’isola di Lampione.
Gli accertamenti di polizia giudiziaria, effettuati dai finanzieri di mare in collaborazione con Guardia di Finanza di Lampedusa e dell’ufficio Circondariale Marittimo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Agrigento, hanno confermato che era effettivamente la barca utilizzata per trasportare illegalmente i migranti. I cinque tunisini sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, convalidato il 27 luglio dal giudice per le Indagini Preliminari, e condotti in carcere ad Agrigento con l’accusa di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, mentre il peschereccio è stato sequestrato.

Donna di Ravanusa positiva al Covid 19, ricoverata in ospedale. Appello del sindaco

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Il sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo ha annunciato che una donna recentemente all’estero è risultata positiva al tampone per il Covid-19. La paziente, ha precisato non è purtroppo asintomatica e si trova al momento ricoverata presso una struttura ospedaliera. “L’Asp ha già avviato la necessaria indagine epidemiologica che servirà a verificare gli eventuali contatti con altri soggetti. Ho già convocato l’unità di crisi per monitorare l’evolversi della situazione nella speranza che il focolaio rimanga circoscritto”. D’Angelo ha lanciato un appello ai cittadini perché mantengano alta l’attenzione. “Nonostante la curva di contagio si sia abbassata, il rischio è dietro l’angolo. Faccio appello ai giovani, soprattutto: non pensiamo che tutto sia finito serve responsabilità soprattutto verso anziani e immunodepressi”.

Notte di fuoco a Ravanusa, in fiamme la Bmw X6 di un commerciante

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In fiamme la Bmw X6 di commerciante trentottenne. Le fiamme, divampate in via Lazzaretto a Ravanusa, sono state spente dai vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì. Delle indagini, sulla matrice del rogo, si stanno occupando i carabinieri della locale caserma, coordinati dal comando compagnia di Licata. Il fatto è accaduto intorno alle 2 di ieri, sul posto la squadra di pompieri del distaccamento di Canicattì. Idranti alla mano, i vigili del fuoco hanno lavorato al lungo provando a salvare il salvabile. Sul posto, naturalmente,anche i carabinieri della stazione di Ravanusa che si sono subito occupati dei primi rilievi. Accanto alla Bmw X6, di proprietà del commerciante trentottenne,non sono state trovate tracce di liquido infiammabile, taniche sospette o inneschi. Elementi questi per poter parlare fin dal primo momento di un rogo doloso.

“Malamovìda” a San Leone, la Fipe Confcommercio chiede maggiori controlli alle forze dell’ordine

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Sul fronte della movida fin troppo effervescente a San Leone non mancano le prese di posizione. “Quelli che pensavamo fossero episodi isolati sono ormai diventati una consuetudine e non possiamo permettere che a San Leone si verifichino ancora fatti così gravi di risse e scontri – dice in una nota il presidente della Fipe Confcommercio Gabriella Cucchiara -. Innanzitutto in un periodo come questo dove ancora sono vietati gli assembramenti ci chiediamo come mai avvengano cose di questo genere. È giusto che i nostri ragazzi possano divertirsi e godere appieno della ritrovata libertà ma questo va fatto nel rispetto delle regole”. La Fipe ha chiesto un incontro con il prefetto di Agrigento per “discutere delle misure da adottare per arginare questo fenomeno”. “Abbiamo bisogno di sicurezza – conclude – e quindi di maggior controllo del territorio. Per quanto ci riguarda stiamo portando avanti una campagna che riguarda il bere consapevole per combattere la cosiddetta mala movida. Ma per arrivare ad un risultato concreto è necessario lavorare in sinergia con le forze dell’ordine. È fondamentale – conclude – contrastare la vendita abusiva di alcool e sensibilizzare gli operatori del settore sull’importanza di garantire e assicurare un consumo corretto delle bevande alcoliche”.

Il sindaco di Licata attua giro di vite contro Movida “selvaggia”

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Grosse novità a Licata sul fronte della Movida selvaggia e rischio assembramenti. Il sindaco Giuseppe Galanti, ha emesso una nuova ordinanza. Nuove regole per i gestori dei locali, ma anche per i giovani e amanti della movida. Il primo cittadino, modifica, infatti, gli orari degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. Con il nuovo provvedimento vengono poste limitazioni alle attività rumorose connesse a firme di intrattenimento e spettacolo nei pubblici esercizi, negli spazi e e negli ambenti pubblici e privati. Il sindaco, tra l’altro, ordina ai titolari degli esercizi di somministrazioni di alimenti e bevande, il divieto di somministrazioni in contenitori di vetro e lattine per il consumo in piedi all’interno dei locali, delle sue pertinenze e/o nelle immediate adiacenze; il divieto di vendita di bevande alcoliche o superalcoliche da asporto, dalle ore 21,30 fino alle ore 6,00 del giorno successivo; è fatto divieto assoluto, dalle ore 21,30 fino alle ore 6,00 del giorno successivo di vendita e/o somministrazione di bevande di qualsiasi tipo e natura, in bottiglie o bicchieri di vetro o in lattine o contenitori in metallo, o in altro materiale utilizzabile quale strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico, salvo nei casi in cui la consumazione avvenga all’interno dei locali e/o degli spazi confinati ai medesimi assegnati. E’ fatto divieto di somministrazione di alcolici e super alcolici ai minori di 18 anni e a soggetti in stato di alterazione psicofisica.
Con il provvedimento sindacale, inoltre, si ordina la cessazione della diffusione di musica e canti, ove autorizzati, a qualsiasi titolo esercitati nel locale e/o nelle sue pertinenze entro le ore 2,00 di venerdì sabato e domenica con l’obbligo di ridurre congruamente il volume dalle 1,00, ed entro le 24 nei rimanenti giorni sempre con l’obbligo di ridurre congruamente il volume dalle ore 23,00. L’ordinanza dispone anche una serie di divieti a carico dei frequentatori dei locali.
“A chiunque – fanno sapere dal Comune – è fatto obbligo di portare la mascherina sempre con se, anche nei luoghi all’aperto, e indossarla quando non si può garantire una distanza interpersonale idonea a proteggere al rischio del contagio. L’impiego della mascherina è previsto nei luoghi pubblici e nei locali dove non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale, ad esempio nei mercati, strade affollate, bar ecc. Tutti i titolari dei pubblici esercizi – fanno sapere dal Comune – preferibilmente, all’interno della propria attività, ivi incluso i Dehors, sono tenuti a rispettare e far rispettare gli obblighi previsti dalle “linee guida per la riapertura delle attività economica salve e produttive, richiamate espressamente dall’ordinanza contingibile ed urgente del presidente della Regione Siciliana 21 del 17 maggio 2020. Si sottolinea che in tutti i luoghi pubblici e/o aperti al pubblico del territorio comunale sono vietati gli assembramenti. Il mancato rispetto di tutto quanto disposto nell’ordinanza di che trattasi, comporta l’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente”.

Licatese teneva il proprio cane in pessime condizioni, condannato a una multa da 9.000 euro

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Avrebbe tenuto il proprio cane senza cibo nè acqua, costretto a stare fra i propri escrementi e legato con una catena che gli impediva persino di sdraiarsi. Ad avvisare i carabinieri sono stati alcuni vicini di casa che avevano notato il cane in condizione di sofferenza. Alcuni mesi dopo il controllo, scattato l’8 marzo scorso, il gip ha condannato il proprietario per l’accusa di maltrattamenti di animali. Il decreto penale di condanna, chiesto dal pm Chiara Bisso e disposto dal giudice Luisa Turco, prevede una pena di 4 mesi di reclusione, convertita in una multa di 9.000 euro. Il difensore di Angelo Vella, 56 anni, di Licata – l’avvocato Fabio Inglima Modica -, potrà impugnare il provvedimento.