A Caltanissetta, al palazzo di giustizia, innanzi alla Corte d’Assise, il Pubblico Ministero, Gabriele Paci, è stato impegnato nella requisitoria al processo a carico del latitante Matteo Messina Denaro, imputato di essere stato tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il magistrato tra l’altro ha affermato: “Matteo Messina Denaro è uno che brucia le tappe perché nel corso degli anni ’80 si dimostra un cavallo di razza. Commette decine di omicidi, anche eccellenti. Diciamo che sotto il profilo della capacità non c’è proprio da discutere. E’ stato un fedele di Totò Riina fin dagli anni ’80. Della vicinanza di Matteo Messina Denaro a Riina non hanno parlato solo i pentiti ma ne parla lo stesso Riina in carcere, come di uno che era la luce dei suoi occhi. Il padre lo aveva messo nelle sue mani. Nel ’92 Messina Denaro aveva appena 30 anni quando Cosa nostra sferrò il suo attacco micidiale allo Stato, come risposta alle condanne del maxiprocesso. Se Messina Denaro non avesse avallato la strategia stragista di Riina, decidendo di non mettersi contro lo Stato, Riina cosa avrebbe fatto. Intanto non avrebbe potuto contare sui trapanesi e non avrebbe potuto trascorrere parte della latitanza a Mazara del Vallo e Castelvetrano. Quindi il discorso del consenso dei trapanesi, nella persona di Matteo Messina Denaro, è un consenso fondamentale. Riina non avrebbe mai potuto ordinare quello che ha fatto senza di loro. Se tutti non gli fossero andati dietro lui non avrebbe potuto fare la guerra allo Stato, e quello che la sua mente diabolica aveva già elaborato”.
“Ecco perchè Messina Denaro è stato mandante delle stragi del ’92”
Aragona, lui molesta lei, condannato
Ad Aragona lui avrebbe perseguitato e molestato lei per convincere lei a non separarsi da lui. Adesso la giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Wilma Mazzara, ha condannato lui a 6 mesi di reclusione per stalking aggravato perché commesso a danno della moglie. Si tratta di Salvatore Milioto, 42 anni, originario di Sant’Angelo Muxaro. A carico di Milioto è stato anche imposto il risarcimento di 6mila euro a favore della donna.
Illeciti con i migranti a Lampedusa, notificato avviso conclusione indagini
La Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, a nove indagati di avere reso, a disposizione degli stranieri giunti clandestinamente in Italia, documenti, biglietti di viaggio ed anche abitazioni, tra Lampedusa e Porto Empedocle, utili per evitare i controlli e i relativi rimpatri. A scoprire tale presunta organizzazione è stata la Squadra Mobile di Agrigento, coordinata da Giovanni Minardi, che nell’aprile del 2018 ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari firmata dal Tribunale di Agrigento.
Sequestrati 1.120 chili di tonno rosso
Sei esemplari di tonno rosso, dal peso complessivo di una tonnellata e 120 chili, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza. Il pescato è stato trasportato in un furgone bloccato dalle Fiamme gialle per un controllo nella zona marinara di Acitrezza, frazione di Aci Castello, nel Catanese. Il conducente e l’occupante del mezzo non hanno fornito la documentazione prevista dalla normativa comunitaria e nazionale specifica per il tonno rosso, che serve a identificare la provenienza del prodotto ittico. E’ scattato quindi il sequestro con conseguente contestazione di una sanzione amministrativa.
Denunciati gli autori del raid al ristorante di Natale Giunta
A Palermo sono stati denunciati dalla Polizia gli autori del furto e dei danneggiamenti al ristorante “Castello a Mare” di Natale Giunta. Si tratta di quattro giovanissimi. Quanto accaduto risale allo scorso 10 giugno. Gli agenti hanno scoperto gli autori del raid visionando le immagini registrate sia dalle telecamere del ristorante che da quelle pubbliche nella zona, nei pressi del porticciolo della Cala. Le telecamere hanno testimoniato che i quattro prima hanno bevuto birra a bordo di una barca ormeggiata al porticciolo, e poi, esaurita la scorta alcolica, hanno rotto con una pietra la vetrata del ristorante per rubare una bottiglia di liquore, divertendosi a spaccare altre bottiglie, e causando un danno complessivo di 400 euro circa.
Omicidio Pinau Constantin a Naro, chiesta altra condanna
Arresto per tentato omicidio a Palermo
A Palermo i Carabinieri hanno arrestato Maurizio Ruggieri, 28 anni, indagato di tentato omicidio. Sarebbe stato lui ad accoltellare, in via Evangelista Di Blasi, Soufiane Saghir, 23 anni, anche lui palermitano di genitori marocchini. Ruggieri, nel corso di una lite, avrebbe colpito tre volte Saghir con un coltello di 30 centimetri. Uno avrebbe lesionato il polmone. Il ferito è stato trasportato all’ospedale Villa Sofia. Non sarebbe in pericolo di vita. Soufiane Saghir a maggio del 2019 è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti spaccaossa, le bande specializzate nelle truffe alle assicurazioni protagoniste di una serie di orrori.
La Regione stanzia i fondi per gli eventi turistici
Movida, il sindaco Orlando modifica l’ordinanza tanto polemizzata
A seguito delle numerose polemiche insorte, compresa la minaccia della chiusura dei locali pubblici di intrattenimento, il sindaco di Palermo ha modificato l’ordinanza relativa alla movida e al contenimento del contagio covid. Dunque, per i prossimi 30 giorni è vietata per tutti gli esercizi di vicinato la vendita per asporto di bevande alcoliche in contenitori di vetro prima delle 8 e dopo le 20. Tale divieto vale anche per i distributori automatici. Esenti sono però i negozianti che svolgono anche attività artigianali di produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato come, a esempio, gastronomie e rosticcerie, che sono autorizzati alla vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione fino alle 24. Dalle 24 all’1.30 è consentita unicamente la vendita per il consumo diretto all’interno dei locali o negli spazi esterni di pertinenza, mentre all’1.30 dovranno interrompersi tutte le attività con la chiusura dei locali.
Bivona, misure prevenzione anti-covid
L’amministrazione comunale di Bivona, nell’ambito delle misure di prevenzione e di contrasto della diffusione del Covid-19, lancia un appello a tutti coloro che rientreranno a Bivona durante il periodo estivo, affinché comunichino il proprio ingresso e la disponibilità a sottoporsi al test sierologico, e ciò a tutela della sicurezza della comunità. Il sindaco Cinà afferma: “Anche se la diffusione del virus nel nostro Comune fino ad ora è stata tenuta sotto controllo, non per questo dobbiamo abbassare la guardia. La comunicazione è naturalmente facoltativa; confido, comunque, nel senso di responsabilità e nella collaborazione dei nostri concittadini”.