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Movida sicura, la prefetto si appella alla condivisione delle regole e alla responsabilità

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Una ordinanza condivisa da tutti i sindaci dei comuni costieri, massima attenzione ai controlli, speranza di evitare di disporre chiusure di locali e spiagge, appello al senso di responsabilità di tutti. Questi i contenuti principali emersi questa mattina dal vertice convocato dalla prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa con i sindaci dei paesi nella fascia litoranea provinciale. E’ stato deciso di basarsi su regole condivise da tutti i sindaci per evitare che residenti di un paese si spostino in altri, per consumare alcol o organizzare momenti di ritrovo. Sarà Agrigento a emettere l’ordinanza che, nelle intenzioni della prefetto dovrebbero essere condivise dagli altri primi cittadini. “Ho voluto incontrare i sindaci per intraprendere un momento di confronto per l’individuazione di misure idonee in grado di coniugare la libertà di circolazione e di svago con il rispetto delle disposizioni in materia di contenimento del contagio da Covid – 19, ha dichiarato la Prefetto Cocciufa. E’ chiaro che gli assembramenti come quelli dello scorso weekend sono difficili da gestire, ma se introduciamo dei controlli minimi e delle regole ben precise riusciamo a fare meglio i controlli. Adesso è tempo di essere più responsabili, e mi auguro che non si debba arrivare a prendere misure drastiche”.

Tra le Zes approvate, cinque sono nell’Agrigentino

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Tra le Zes, le Zone economiche speciali, appena alla firma istitutiva da parte del ministro Provenzano, cinque sono nell’Agrigentino. In particolare ricadono nelle zone di Aragona-Favara, il porto di Licata, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle (con il porto e il retro-porto), e Ravanusa. Le altre, nella Sicilia occidentale, sono Calatafimi, Caltanissetta, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Carini con l’area Rimed, Cinisi, Custonaci, Gibellina, Marsala, l’aeroporto di Birgi, Mazara del Vallo, Misilmeri, il porto e il retroporto di Palermo, con le aree di Brancaccio, Partanna-Mondello e dell’Arenella, e poi Partinico, Salemi, Serradifalco, Termini Imerese e Trapani (con i loro agglomerati industriali e i porti).

Tar: “Gaetano Di Giovanni idoneo alla nomina di Direttore Generale delle Aziende sanitarie locali”

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L'avvocato Girolamo Rubino

L’avvocato Girolamo Rubino
Come si ricorderà, il Dott. Gaetano Di Giovanni– attuale Presidente dell’UREGA di Agrigento e Dirigente Amministrativo del Settore III del Comune di Agrigento – ha presentato domanda per l’inserimento nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende sanitarie locali.
Tuttavia, lo stesso – nonostante i numerosissimi titoli vantati – non è stato inserito in tale elenco.
Pertanto, il dott. Di Giovanni – assistito dall’avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha presentato apposito ricorso innanzi al TAR Lazio Roma, chiedendo l’annullamento degli atti con i quali era stato escluso dal suddetto elenco.
In particolare, con il ricorso, è stata contestata la mancata valutazione di due diversi Master di Primo Livello vantati dal Dott. Di Giovanni e aventi attinenza con le materie del management e della direzione aziendale nonchè di una pubblicazione in materia di conferenza di servizi.
Con il ricorso è stata anche chiesta l’adozione di una misura cautelare (c.d. sospensiva) giacchè i provvedimenti impugnati erano idonei a determinare un danno grave e irreparabile.
Ebbene, il Ministero della Salute – prima che si tenesse innanzi al TAR Lazio l’udienza fissata per il 09.06.20 – condividendo le tesi degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, con provvedimento del 22 maggio 2020, ha rettificato il punteggio attribuito al dott. Di Giovanni, inserendo lo stesso nel suddetto elenco.
Il TAR Lazio Roma, pertanto, con apposita sentenza, ha dichiarato cessata la materia del contendere in ragione dell’inserimento del dott. Di Giovanni nel suddetto elenco nazionale e ha condannato l’amministrazione al pagamento delle spese del giudizio (liquidate in euro 1.500), essendo stato adottato il provvedimento satisfattivo solo dopo la proposizione del ricorso
Il dott. Gaetano Di Giovanni, pertanto, rientra nel novero dei soggetti cui potrà esser conferito l’incarico di Direttore Generale del Servizio Sanitario nell’ambito della selezione che a brevissimo verrà indetto dalla Regione Siciliana mentre il Ministero della Salute dovrà pagare le spese di giudizio.

Agrigento, Senologia all’avanguardia (video)

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Diagnosi precoce del tumore alla mammella, la Senologia dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento brucia le tappe.


A poche settimane dall’attivazione di nuove strumentazioni in grado di eseguire esami di agobiopsia stereotassica, cioè indagini estremamente precoci che permettono di effettuare prelievi di tessuto in caso di sospetta neoplasia mammaria, continua la sperimentazione di nuove metodiche d’avanguardia presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Recentemente, presso il reparto di Senologia dell’Unità di radiodiagnostica dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, il personale specializzato dell’azienda ha avuto l’opportunità di utilizzare tecniche e strumenti della cosiddetta “VABB” (acronimo dall’inglese ‘Vacuum Assisted Breast Biopsy’, che tradotto è la ‘biopsia al seno assistita dal vuoto’). Si tratta di una sofisticata metodica che, sfruttando proprio la micro-guida stereotassica, incrementa la possibilità di analizzare un ventaglio ancora più ampio di reperti identificando lesioni minime, anche precancerose, o micro-calcificazioni. “Si profila la possibilità di colmare molti ‘vuoti diagnostici’ – afferma Angelo Trigona, direttore del Dipartimento di scienze radiologiche dell’Azienda sanitaria – grazie ad una tecnica di diagnosi precoce ancora più sofisticata, raccomandata dalle linee guida internazionali”. Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Alessandro Mazzara, ed il direttore sanitario, Gaetano Mancuso, sono fieri dei progressi compiuti dalla Senologia provinciale lungo la via dell’innovazione. “Gli investimenti compiuti – sottolineano – collocano la provincia di Agrigento fra le poche realtà regionali in grado di disporre di un percorso diagnostico-terapeutico così avanzato. E’ un risultato che ci permette di avere nuove armi nella lotta al tumore al seno, evitando all’utenza di doversi recare fuori provincia con tutti i disagi del caso”.

Romeno positivo al covid a spasso per Palermo

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In Toscana, ad Arezzo, i poliziotti, nel corso di un controllo, non hanno trovato in casa un romeno infettato dal coronavirus e posto in isolamento domiciliare durante le cure. Il romeno, residente a Palermo, a bordo di un pullman, ha viaggiato fino a Palermo, dove, scattato l’allarme, è stato sorpreso dalla polizia in strada, al mercato di Ballarò, dove abita, intento a passeggiare come se nulla fosse. E’ stato nuovamente sottoposto a quarantena obbligatoria, e la sua permanenza sarà monitorata dalle forze dell’ordine. Nel frattempo si tenta di risalire a quante persone sono venute a contatto con l’uomo.

Palermo, sequestro antimafia da 30 milioni di euro

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La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su proposta della Dia, la Direzione investigativa antimafia, ha sequestrato beni per un valore di circa 30 milioni di euro a Giovanni Pilo, 83 anni, costruttore edile, già condannato per mafia al maxi processo degli anni ’80. Dalle indagini patrimoniali è emersa una sproporzione tra i redditi dichiarati da Pilo rispetto agli acquisti effettuati e agli investimenti sostenuti. Tra i beni sequestrati vi sono sette società a Roma, operanti nel settore immobiliare e delle costruzioni edili, due strutture alberghiere (una pronta a Ladispoli e una in costruzione a Guidonia Montecelio), 38 immobili, alcuni locali commerciali e 4 terreni a Palermo, Terrasini, San Vito lo Capo, Roma e Dello in provincia di Brescia, e una villa ubicata a Mondello (nella foto).

Blitz antimafia nel Trapanese, indagato anche il sindaco di Castellammare del Golfo

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I Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, coordinati dalla Procura antimafia di Palermo, sono stati impegnati oggi in un blitz antimafia che ha provocato 13 arresti. Tra gli arrestati vi è il presunto reggente della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, Francesco Domingo, conosciuto come “Tempesta”. I Carabinieri hanno inoltre notificato un invito a comparire per essere interrogato, con contestuale avviso di garanzia, al sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Licata, lite, coltellata e ferimento ad una mano

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A Licata i Carabinieri della locale Compagnia sono impegnati nelle indagini a seguito di una lite avvenuta ieri sera tra un uomo di 25 anni del luogo e un altro giovane extracomunitario. Lo straniero avrebbe sferrato una coltellata, ferendo alla mano il licatese, soccorso poi in ospedale. I medici hanno suturato la ferita al polso e hanno diagnosticato 30 giorni, salvo complicazioni, per la guarigione. I Carabinieri si avvalgono anche delle immagini registrate da impianti di video-sorveglianza nella zona teatro della lite.

Firetto su slittamento scadenza tributi ad Agrigento

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Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, interviene a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio comunale della proposta della Giunta di slittamento della scadenza dei tributi. Firetto afferma: “Compiuto questo secondo e ultimo passaggio per il differimento del pagamento, abbiamo potuto dare un’altra importante risposta ai bisogni di famiglie e imprese in questa crisi. Le scadenze saranno posticipate senza applicazione di sanzioni e interessi”.

Dieci presunti “parassiti” all’Urega di Caltanissetta

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Sono stati sospesi dal servizio 10 funzionari pubblici regionali assenteisti a Caltanissetta, dipendenti dell’Urega, l’Ufficio regionale gare di appalto, denunciati per truffa aggravata a danno dello Stato e false attestazioni. E’ l’esito dell’operazione “Ghost” (ovvero fantasma), condotta dalla Guardia di Finanza nissena e coordinata dalla locale Procura. Appostamenti, pedinamenti, video, foto e riscontri documentali hanno consentito di accertare che gli indagati, dopo aver timbrato loro il tesserino di presenza o altri colleghi compiacenti al posto loro, si sono allontanati in modo sistematico e consuetudinario dal posto di lavoro per girovagare per le vie cittadine, recarsi in banca, nei supermercati, o per altre esigenze personali. L’assenza dagli uffici si è protratta anche per 4 – 5 ore, su un turno di servizio della durata di 6 ore. A conclusione dell’indagine, durata circa un anno, seguirà ora la quantificazione delle retribuzioni percepite indebitamente dai funzionari, la cui posizione sarà segnalata alla Corte dei Conti per il conseguente recupero.