Disavventura ieri per un informatore scientifico che, in sella alla sua bicicletta, è stato letteralmente spinto fuori dalla pista ciclabile di San Leone da un altro uomo, intento a camminare su quello che riteneva un marciapiede. Cadendo a terra ha riportato fratture all’avambraccio destro e alla mano sinistra. Pare che per ricomporre la frattura dell’avambraccio potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. La foto dell’uomo, rimasto ferito da quello che non è stato un incidente perché tutto è stato appunto determinato, è stata postata sui social e ha sollevato – immediatamente – un coro di indignazione. “Dopo tre mesi di lockdown, adesso per altri due mesi dovrà restare fermo, senza lavorare – ha raccontato un familiare del cinquantenne agrigentino che è finito all’ospedale “San Giovanni di Dio” – . Ha solo chiesto permesso lungo la pista ciclabile e questo è stato il risultato”. Una richiesta di spazio e di via libera che avrebbe, a quanto pare, infastidito chi ha spinto fuori pista il cinquantenne.
San Leone: pista ciclabile o marciapiede? Intanto si litiga …
“Entro dicembre 13 Km e mezzo di piste ciclabili a Palermo”
Sarebbero oltre 13 km e mezzo quelli di piste ciclabili previste a Palermo entro dicembre prossimo. Il progetto, che rientra nell’ambito delle iniziative di ‘Palermo SiCura’, è stato annunciato in mattinata, a palazzo delle Aquile, dal sindaco Leoluca Orlando, dall’assessore all’ambiente e mobilità Giusto Catania, dal presidente dell’Amat Michele Cimino, con i tecnici dell’azienda che assieme a quelli dell’amministrazione comunale che hanno contribuito all’iniziativa che punta ad un maggiore uso in città delle due ruote. Una pista ciclabile la cosiddetta ‘Asse Mare- Monti’ di 3,50 km, l’altra sarà la ‘Nord-Sud’ e nuove piste ciclabili per 6 km nell’ambito del progetto ‘Go to school’. Dall’1 luglio via ai lavori della pista ‘Nord-Sud’ che collegherà via Praga fino a via Principe di Villafranca, in centro. Dall’1 ottobre saranno avviati i lavori per realizzare la ‘Mare-Monti’ che partirà da viale Michelangelo arriverà in via Lazio, fino a via Imperatore Federico verso il parco della Favorita. Saranno 3 km e mezzo bidirezionali in cui saranno collocate segnaletica verticale e orizzontale, pittogrammi e frecce di direzione ogni 15 metri, attraversamenti. I lavori saranno realizzati con fondi comunali attraverso il contratto di servizio con Amat. Infine, il progetto ‘Go to school’, finanziato dal Pon metro per un importo pari a 1 milione, punta a promuovere gli spostamenti casa-scuola e prevede la realizzazione di una rete secondaria di percorsi ciclabili di connessione con le piste già esistenti e l’allocazione di nuove ciclo stazioni per la condivisione di biciclette biposto.
Bosco Magaggiaro a Menfi devastato da un incendio
Da 24 ore un incendio di vastissime proporzioni sta devastando il bosco Magaggiaro. Da ieri, per cercare di scongiurare pesanti danni all’ambiente, è al lavoro il personale del corpo Forestale di Santa Margherita di Belice che coordina le difficili operazioni di spegnimento. Operazioni – ad opera anche degli uomini della Forestale di Sambuca di Sicilia, dei vigili del fuoco di Santa Margherita e dai volontari della Protezione civile – che sono in corso con uomini a terra e con l’ausilio di 2 canadair. L’azione dei velivoli è ripresa questa mattina. Molti ettari di bosco, circa 100 – sono stati distrutti, ma molti altri sono – ancora in questo momento – in grave rischio. La natura dell’incendio sembrerebbe dolosa: indagini sono in corso proprio da parte degli ispettori del corpo Forestale. La Procura della Repubblica di Sciacca ha aperto un’inchiesta. Due agenti Forestali sono stati portati in ospedale per intossicazione da fumo. Nella zona hanno lavorato anche carabinieri. Sono in corso iniziative di messa in sicurezza della zona. “Un gravissimo danno ambientale”, ha commentato il sindaco di Menfi Marilena Mauceri.
Frà Biagio digiuna,”no pandemia egoismo”
“Ecco perchè Messina Denaro è stato mandante delle stragi del ’92”
A Caltanissetta, al palazzo di giustizia, innanzi alla Corte d’Assise, il Pubblico Ministero, Gabriele Paci, è stato impegnato nella requisitoria al processo a carico del latitante Matteo Messina Denaro, imputato di essere stato tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il magistrato tra l’altro ha affermato: “Matteo Messina Denaro è uno che brucia le tappe perché nel corso degli anni ’80 si dimostra un cavallo di razza. Commette decine di omicidi, anche eccellenti. Diciamo che sotto il profilo della capacità non c’è proprio da discutere. E’ stato un fedele di Totò Riina fin dagli anni ’80. Della vicinanza di Matteo Messina Denaro a Riina non hanno parlato solo i pentiti ma ne parla lo stesso Riina in carcere, come di uno che era la luce dei suoi occhi. Il padre lo aveva messo nelle sue mani. Nel ’92 Messina Denaro aveva appena 30 anni quando Cosa nostra sferrò il suo attacco micidiale allo Stato, come risposta alle condanne del maxiprocesso. Se Messina Denaro non avesse avallato la strategia stragista di Riina, decidendo di non mettersi contro lo Stato, Riina cosa avrebbe fatto. Intanto non avrebbe potuto contare sui trapanesi e non avrebbe potuto trascorrere parte della latitanza a Mazara del Vallo e Castelvetrano. Quindi il discorso del consenso dei trapanesi, nella persona di Matteo Messina Denaro, è un consenso fondamentale. Riina non avrebbe mai potuto ordinare quello che ha fatto senza di loro. Se tutti non gli fossero andati dietro lui non avrebbe potuto fare la guerra allo Stato, e quello che la sua mente diabolica aveva già elaborato”.
Aragona, lui molesta lei, condannato
Ad Aragona lui avrebbe perseguitato e molestato lei per convincere lei a non separarsi da lui. Adesso la giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Wilma Mazzara, ha condannato lui a 6 mesi di reclusione per stalking aggravato perché commesso a danno della moglie. Si tratta di Salvatore Milioto, 42 anni, originario di Sant’Angelo Muxaro. A carico di Milioto è stato anche imposto il risarcimento di 6mila euro a favore della donna.
Illeciti con i migranti a Lampedusa, notificato avviso conclusione indagini
La Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, a nove indagati di avere reso, a disposizione degli stranieri giunti clandestinamente in Italia, documenti, biglietti di viaggio ed anche abitazioni, tra Lampedusa e Porto Empedocle, utili per evitare i controlli e i relativi rimpatri. A scoprire tale presunta organizzazione è stata la Squadra Mobile di Agrigento, coordinata da Giovanni Minardi, che nell’aprile del 2018 ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari firmata dal Tribunale di Agrigento.
Sequestrati 1.120 chili di tonno rosso
Sei esemplari di tonno rosso, dal peso complessivo di una tonnellata e 120 chili, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza. Il pescato è stato trasportato in un furgone bloccato dalle Fiamme gialle per un controllo nella zona marinara di Acitrezza, frazione di Aci Castello, nel Catanese. Il conducente e l’occupante del mezzo non hanno fornito la documentazione prevista dalla normativa comunitaria e nazionale specifica per il tonno rosso, che serve a identificare la provenienza del prodotto ittico. E’ scattato quindi il sequestro con conseguente contestazione di una sanzione amministrativa.
Denunciati gli autori del raid al ristorante di Natale Giunta
A Palermo sono stati denunciati dalla Polizia gli autori del furto e dei danneggiamenti al ristorante “Castello a Mare” di Natale Giunta. Si tratta di quattro giovanissimi. Quanto accaduto risale allo scorso 10 giugno. Gli agenti hanno scoperto gli autori del raid visionando le immagini registrate sia dalle telecamere del ristorante che da quelle pubbliche nella zona, nei pressi del porticciolo della Cala. Le telecamere hanno testimoniato che i quattro prima hanno bevuto birra a bordo di una barca ormeggiata al porticciolo, e poi, esaurita la scorta alcolica, hanno rotto con una pietra la vetrata del ristorante per rubare una bottiglia di liquore, divertendosi a spaccare altre bottiglie, e causando un danno complessivo di 400 euro circa.