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Fuga dal centro quarantena per migranti al Villaggio Mosè

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Momenti di tensione ieri sera in viale Cannatello ad Agrigento per la fuga dal centro per la quarantena, messa in atto da una ventina di migranti, ospiti della struttura riaperta alcuni giorni fa. Intorno alle 22 i migranti, per cercare di allontanarsi dalla zona, si sono scontrati con le forze dell’ordine presenti, impegnati nella vigilanza.
Un gruppetto, alla fine, è riuscito a scappare. Scattato l’allarme sul posto sono accorse diverse pattuglie di polizia di Stato e carabinieri. Alcuni migranti sono stati rintracciati e riportati nel centro. Altri si sono nascosti e hanno fatto perdere le proprie tracce. La situazione è molto tesa.

Covid 19, rotta la “tregua”. Contagiata una ragazza di Raffadali

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Una ragazza di Raffadali è risultata infetta dal Coronavirus ed è stata posta in quarantena. Accertamenti in corso sul proprio nucleo familiare e su chi è venuto a contatto con essa. Rotta quindi la “tregua” degli ultimi giorni. A rendere nota la notizia è l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento nel consueto report quotidiano. Oggi, sempre secondo il report dell’Asp, sono stati validati 62 tamponi. Restano con lo zero tutte le altre caselle di guariti, ricoverati e deceduti. “Volevo rassicurarvi che la ragazza, con grande senso di responsabilità, è stata in assoluto isolamento – ha spiegato il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro. Per i componenti della sua famiglia ho chiesto all’Asp la cortesia di sottoporli a tampone, effettuato due ore fa. Sto inviando una lettera al presidente della Regione, all’assessore alla Sanità e al direttore dell’Asp in cui chiedo di rivedere la scelta, secondo me scellerata, di non monitorizzare coloro che tornano dalle altre Regioni a rischio e da altri Paesi europei. Sarebbe opportuno continuare a controllare questi rientri perché – dice Cuffaro – così rischiamo di tornare prepotentemente alla fase uno e sarebbe una tragedia anche per l’economia del nostro Paese. Specifico inoltre – ha concluso il sindaco – che io e la mia famiglia stiamo bene. Vi ringrazio per esservi preoccupati”.

“Villa Sikania”, sit-in a Siculiana (video e interviste)

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A Siculiana oltre un centinaio di persone hanno partecipato al sit-in organizzato in via Libertà dall’Amministrazione comunale presieduta dal sindaco Leonardo Lauricella e dal Consiglio comunale. Nel corso della manifestazione è stata ribadita unanime la richiesta di chiusura del centro d’accoglienza per migranti nell’ex “Villa Sikania”, recentemente teatro anche di fughe di migranti che hanno sollevato e alimentato non poche tensioni tra i residenti della “Città degli Sposi”. In occasione di un’apposita seduta straordinaria del Consiglio comunale, svoltasi nel pomeriggio di giovedì, è stato redatto un documento ufficiale tramite cui è stato rilanciato l’obiettivo dello stop al centro d’accoglienza oltre al risarcimento dei danni da parte dello Stato.
A margine della manifestazione, un’anziana ha espresso in modo alquanto concitato il proprio no al centro d’accoglienza, avvicinandosi al sindaco e battendo i pugni sul parabrezza dell’automobile usata da Lauricella per coordinare il sit-in. La donna abita a poca distanza dalla struttura adibita all’accoglienza dei migranti, e ha “gridato” l’esasperazione che ciò le comporta. Per rasserenarla sono intervenuti gli agenti delle forze dell’ordine presenti sul posto.

190 ovuli cocaina nello stomaco, arrestato

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Un nigeriano residente a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, M C, di 31 anni, è stato arrestato a Caltanissetta dai Carabinieri per traffico di stupefacenti. Perché? 190 ovuli di cocaina nello stomaco. L’extracomunitario è stato sottoposto a controllo non appena fuori da un autobus proveniente da Palermo. L’uomo ha accusato dolori all’addome ed è stato condotto nel Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Elia, dove è stata accertata la presenza della cocaina, in totale 115 grammi. La droga, una volta recuperata, è stata sequestrata. Il nigeriano è stato trasferito nel carcere Malaspina di Caltanissetta. L’autorità giudiziaria ha già convalidato l’arresto e confermato la custodia cautelare in carcere.

La Uil Vigili del fuoco su incendio “carrette del mare” a Lampedusa

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Il sindacato Uil Vigili del fuoco di Agrigento, tramite il segretario provinciale, Antonio Di Malta, interviene a seguito dell’incendio delle carrette del mare a Lampedusa, e afferma: “I Vigili del Fuoco sono stati costretti al rifornimento idrico a mare perché l’acqua nelle vasche di riserva all’interno dell’aeroporto era stata esaurita. Ciò rilancia la necessità di realizzare un distaccamento terrestre all’esterno e autonomo dall’aeroporto. Il Dipartimento centrale dei Vigili del fuoco ha già chiesto al sindaco Martello un’area per la realizzazione di un distaccamento terrestre con fondi del Dipartimento, ma il sindaco finora non ha concesso alcuna area. Vorremmo sapere inoltre se esiste un piano di Protezione civile per l’isola e chiediamo al sindaco di farsene eventuale carico, come da competenza”.

Agrigento, semaforo verde per i mercati cittadini

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Ad Agrigento semaforo verde ai mercati cittadini, nel rispetto delle misure previste con le linee guida emanate dal Governo nazionale e dalla Regione Siciliana. Il Sindaco Lillo Firetto ha firmato l’Ordinanza che autorizza il mercato al Villaggio Peruzzo, al Villaggio Mosè e il mercato settimanale in piazzale Ugo La Malfa. La Commissione comunale per il commercio su aree pubbliche, in collaborazione con i rappresentanti delle principali categorie, ha raggiunto un apposito accordo per garantire sicurezza: gli ingressi ai mercati saranno contingentati, con senso unico di marcia in entrata e in uscita segnalato, e percorsi obbligati da seguire. Dunque già da lunedì prossimo 8 giugno inizierà il mercatino del Villaggio Mosè, poi martedì quello del Villaggio Peruzzo e venerdì il mercato in piazzale La Malfa. Per accedere ai mercati sarà necessario munirsi di mascherina.

La Procura Regionale della Corte dei Conti contesta danno erariale al Sindaco Orlando

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L'avvocato Girolamo Rubino

L’avvocato Girolamo Rubino
Con invito a dedurre notificato, la Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana contesta al Sindaco Orlando, all’Ingegnere Munafo’, ex Commissario Straordinario della Città Metropolitana di Palermo, ed all’ex Segretario Generale della Città Metropolitana di Palermo, Salvatore Currao, un presunto danno erariale derivante da una serie di irregolarità connesse alla erogazione delle indennità di risultato in favore dello stesso Currao.
La Procura Regionale, in particolar modo, individua due voci di danno.
La prima (87.000,33), addebitata al solo Currao, concerne la presunta indebita percezione della indennità di risultato relativamente alle annualità 2010,2011,2012,2013.
In particolar modo, osserva la Procura, il Segretario Currao avrebbe omesso di denunciare il fatto produttivo del danno, ovverosia la presunta indebita percezione da parte del medesimo degli emolumenti in questione.
Secondo la Pubblica Accusa, l’Ex Segretario Generale era tenuto a segnalare all’Amministrazione di appartenenza l’illecita percezione di tali emolumenti per effetto della mancata attivazione del sistema di valutazione della performance.
La violazione dell’obbligo di denuncia, secondo la Procura Regionale, non consente al Currao di eccepire la prescrizione del danno erariale prevista nell’ipotesi di decorrenza di cinque anni dal fatto dannoso
La seconda voce di danno, relativa alle annualità 2014, 2015, 2016, 2017, viene invece imputata pro quota al Sindaco Orlando (euro 25.905,6), all’Ing. Munafo’ (19.091,33), ed allo stesso Dottore Currao (euro 29.998,19).
Più nel dettaglio, la Procura Regionale imputa al Sindaco Orlando ed all’Ing. Munafo di aver adottato una serie di provvedimenti con cui sarebbe stata riconosciuta al Dottore Currao l’indennità di risultato, senza aver previamente attivato il “c.d. sistema di valutazione della performance”, ovverosia lo specifico procedimento volto alla verifica dell’effettivo raggiungimento degli obbiettivi assegnati al dipendente della P.A..
La Procura Regionale contesta invece al Dottore Currao di non aver assunto alcuna iniziativa utile ad impedire l’indebita percezione del beneficio economico.
L’Ing. Munafo’ ha conferito mandato all’Avv. Girolamo Rubino al fine di dimostrare l’infondatezza delle tesi accusatorie della Procura e, per l’effetto, la piena liceità del proprio operato.

Agrigento, scuola “Montalcini”, il saluto del preside Costanza (video intervista)

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Luigi Costanza

Luigi Costanza
Ad Agrigento il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”, Luigi Costanza, saluta studenti, corpo docente e personale a conclusione di un anno scolastico alquanto particolare, allorchè contrassegnato dalle misure anti-covid. In proposito, un’intervista allo stesso Costanza è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

‘Sorella Sanità’, la Procura: “Arrestate tutti gli indagati”

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento


La Procura della Repubblica di Palermo rilancia la richiesta di arresto per tutti i 18 indagati nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Sorella Sanità”. Un apposito ricorso è stato motivato e presentato dai sostituti Giovanni Antoci e Giacomo Brandini al Tribunale del Riesame di Palermo. Nell’inchiesta sono complessivamente 23 gli indagati, tra 18 persone fisiche e 5 persone giuridiche. La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Claudia Rosini, lo scorso 22 maggio non ha accolto integralmente le richieste della Procura, e ha disposto l’arresto in carcere di due indagati, ed ai domiciliari di altri otto. Sono tutti, a vario titolo, indagati per corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti. Il ricorso al Tribunale del Riesame, se accolto, non sarà immediatamente esecutivo. Gli indagati hanno infatti la facoltà di presentare appello in Cassazione contro l’arresto eventualmente disposto dal Riesame.

Attivato un centro per la quarantena dei migranti al Villaggio Mosè

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Ad Agrigento uno stabile al Villaggio Mosè, lungo viale Cannatello, è stato adibito a centro d’accoglienza per la quarantena dei migranti. Si tratta di una struttura già in passato utilizzata come centro di accoglienza per minori extracomunitari. Al momento sono ospiti 70 tunisini, tutti uomini approdati nei giorni scorsi a Lampedusa e poi trasferiti a Porto Empedocle, e le cui condizioni di salute al momento non destano preoccupazione. A presidiare la zona sono agenti e mezzi della Polizia di Stato. L’attivazione del centro per la quarantena anti-covid 19 ha sollevato parecchie critiche nel popoloso quartiere agrigentino. A poche centinaia di metri è attivo da alcuni mesi un altro centro d’accoglienza ricavato in un palazzo utilizzato anni addietro come sede degli uffici dell’Azienda sanitaria, dove sono accolti un centinaio di migranti di varie nazionalità.