Ieri mattina, presieduto dal Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, si è svolto il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica al quale hanno partecipato il Questore, i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Sindaco della città di Agrigento e il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Lo scorso fine settimana, in alcuni locali ed esercizi pubblici di Agrigento e delle zone limitrofe, si è registrato un sovraffollamento di persone. Per questo motivo è stata condivisa l’esigenza di vietare vendita bevande alcoliche dopo le ore 21:00 ed è stata disposta chiusura dei locali entro le ore 24:00.
Ascoltiamo in proposito oggi al vg, Giuseppe Di Rorsa, Giuseppe Scozzari, Peppe Vita e Francesco Picarella
Assembramenti e movida
Appalti pilotati per favorire la ‘Ndrangheta, 63 le misure cautelari: coinvolti pure 4 imprenditori agrigentini.
Associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – aggravate dall’agevolazione mafiosa – nonché abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Sono 63 i provvedimenti cautelari – fra i quali 4 per altrettanti agrigentini – eseguiti dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Procura – Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria per l’operazione “Waterfront”. Sott’accusa anche imprenditori e pubblici ufficiali. Gli agrigentini coinvolti sono gli imprenditori di Cammarata Francesco Migliore, 60 anni, e Filippo Migliore, 50 anni (ex presidente del Kamarat calcio ed ex consigliere comunale), e gli imprenditori di Santo Stefano Quisquina Alessio La Corte, 36 anni e Vito La Greca, 39 anni. Tutti sono, appunto, secondo quanto rende noto la Guardia di finanza, agli arresti domiciliari.
Regione: Task force di esperti per guidare la riapertura delle scuole a settembre
Una delle priorità in vista di una reale ripresa delle attività nel post emergenza Covid è la scuola. È stata istituita, presso l’Assessorato dell’istruzione e della formazione professionale, su impulso del Presidente della regione Nello Musumeci e a seguito di autorizzazione da parte della giunta di governo, una task force di esperti per guidare la riapertura delle scuole a settembre, tenendo conto dell’emergenza epidemiologica ancora in atto. «L’iniziativa, asseverata dalla giunta regionale, è volta alla creazione di un articolato e vasto gruppo di lavoro che avrà lo scopo di elaborare, coerentemente con le indicazioni che verranno fornite a breve dal governo nazionale e in raccordo con il Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Coronavirus istituito dalla Regione Siciliana, le linee-guida e le direttive finalizzate a permettere il ritorno in aula degli studenti in condizioni di adeguata sicurezza. Ritengo sia necessario – spiega l’assessore Roberto Lagalla – adoperarsi sin da subito per consentire un inizio di anno scolastico in grado di garantire serenità ai discenti, alle loro famiglie e al corpo docente ma che non sacrifichi il rapporto diretto tra alunno e insegnante, il cui valore educativo non può essere sostituito dalla DAD, senza pregiudizio per il successo formativo. La didattica a distanza rappresenta, e continuerà a rappresentare, un’importante apertura delle scuole alle più innovative metodologie didattiche che inevitabilmente costituiranno, da oggi in poi, una irrinunciabile integrazione delle mutate strategie di erogazione dell’offerta formativa». In particolare, la Task force si occuperà di formulare proposte riguardanti i necessari interventi di adeguamento e degli ambienti scolastici, di possibile utilizzo della didattica a distanza, di interventi specifici per i servizi educativi rivolti alla scuola 0-6 anni e di provvedimenti speciali riguardanti i soggetti con disabilità o in condizioni di particolare disagio educativo.
Scoperti dalle fiamme gialle del Comando Provinciale Enna. Truffatori che si spacciavano per indigenti
Truffatori spacciandosi per indigenti. Si dichiaravano in difficoltà economica mentre, in realtà, percepivano provvidenze comunitarie previste dalla politica agricola comune quali imprenditori agricoli per decine di migliaia di euro, ottenendo così indebitamente il reddito di cittadinanza. Scoperti dalle fiamme gialle del Comando Provinciale Enna a seguito di una preliminare analisi di rischio condotta a largo raggio nei riguardi di 7.600 beneficiari di contributi dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura -AGEA-, e potenzialmente in grado di sfuggire alla verifica dei requisiti reddituali e patrimoniali richiesti per ottenere il sussidio. In particolare, i finanzieri della Tenenza di Nicosia, sotto il costante coordinamento del Comando Provinciale, hanno espletato una serie di attività volte ad individuare e reprimere condotte penalmente rilevanti, perpetrate con il fine ultimo dell’illecita percezione della citata misura di sostegno.
Trapani è la prima provincia italiana in cui è finita la pandemia.
L’Organizzazione mondiale della sanità per dichiarare conclusa una pandemia richiede due cicli di incubazione senza nuovi contagi, quindi per il Covid-19 si tratta di un periodo di 28 giorni senza nuovi positivi ovvero, senza che venga registrato alcun caso di contagio. E tanti ne sono trascorsi da quando è stato registrato l’ultimo caso a Trapani. Lo segnala il sito del Sole 24 Ore nella mappa di InfoData, la sezione di data journalism del quotidiano economico, che ha elaborato i dati della Protezione Civile.
Una notizia ottima e attesa. Non certamente l’unica, spiega InfoData del Sole 24 Ore, se si pensa che a Crotone i giorni senza contagio sono 27, e quindi anche qui siamo a un passo dalla fine della pandemia, o che in tutta la Calabria da 4 giorni non si registra nemmeno un contagio, mentre in Sardegna ne sono trascorsi 3 dall’ultimo tampone positivo.
Rimane il fatto che nel Nord Italia si continuano a registrare contagi (solo oggi 47 in provincia di Torino, 38 a Milano) e che basta anche un solo positivo perché il conto alla rovescia ricominci da capo. Senza dimenticare che i dati sui contagi, forniti dalla Protezione civile, riguardano le persone sottoposte a tampone. Casi su soggetti asintomatici non testati, che quindi potrebbero cambiare i numeri sulla mappa di InfoData, non rientrano nel computo.
Coronavirus: in Sicilia inizia l’indagine di siero-prevalenza.
Il Ministero della Salute e Istat, in collaborazione con le Regioni e la Croce Rossa Italiana hanno avviato un’indagine di siero-prevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2 (covid-19) per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi.
Il test verrà eseguito in tutta Italia su un campione di 150mila persone residenti in 2mila Comuni, distribuite per sesso, attività e classi di età. Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano.
Le persone verranno contattate al telefono dagli operatori della Croce Rossa Italiana tramite un numero telefonico che inizia con 06.5510… per fissare un appuntamento in uno dei punti prelievo individuati dai Comitati CRI territoriali presso le sedi delle ASP, Guardie Mediche e altre sedi, per eseguire un piccolo prelievo di sangue. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile.
La Regione, tramite le Aziende Sanitarie Provinciali, comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.
In Sicilia sono 11.183 le persone selezionate dall’Istat, questo l’elenco dei 120 Comuni interessati dall’indagine:
Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Adrano, Agrigento, Alcamo, Alessandria della Rocca, Alì Terme, Augusta, Avola, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Belpasso, Biancavilla,, Bronte, Caccamo, Calatafimi-Segesta, Caltagirone, Caltanissetta, Caltavuturo, Cammarata, Canicattì, Capaci, Capo D’Orlando, Carini, Carlentini, Caronia. Castelbuono, Castelvetrano, Catania, Comiso, Corleone, Enna, Erice, Favara, Ferla, Ficarazzi, Floridia, Francofonte, ,Furnari, Gela, Giarre, Gioiosa Marea, Gravina di Catania, Ispica, Lentini, Leon forte, Lercara Friddi, Licata, Marsala, Mascali, Mascalucia, Mazara del Vallo, ,Mazzarino, Mazzarrone, Messina, Milazzo, Militello in Val di Catania, Mineo, Misilmeri, Misterbianco, Mistretta, Modica, Monreale, Montagnareale, Motta Sant’Anastasia, Niscemi, Nissoria, Noto, Paceco, Pachino, Palagonia, Palermo, Palma di Montechiaro, Partanna, Partinico, Paternò, Pedara, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Piazza Armerina, Porto Empedocle, Pozzallo, Racalmuto, Ragusa, Randazzo, Ravanusa, Regalbuto, Ribera, Rosolini, San Cataldo, San Giovanni Gemini, San Giovanni la Punta, San Vito Lo Capo, Santa Croce Camerina, Santa Flavia, Santa Lucia del Mela, Santa Venerina, Sant’Agata di Militello, Sant’Alfio, Sciacca, Scicli, Scillato, Siculiana, Siracusa, Sommatino, Taormina, Termini Imerese, Terrasini, Torregrotta, Trapani, Tremestieri Etneo, Tripi, Troina, Valderice, Vallelunga Pratameno, Villabate, Vittoria, Zafferana Etnea.
“Entrati a pieno nella “Fase 2” – commenta Luigi Corsaro, Presidente CRI Sicilia – è importante capire l’evoluzione della pandemia. Basta un semplice prelievo di sangue per conoscere la propria storia rispetto al virus e per scongiurare eventuali nuovi contagi tra la popolazione. Chiediamo pertanto anche alle Istituzioni Locali e ai Medici di Medicina Generale di sensibilizzare i cittadini selezionati affinché il maggior numero di persone possa aderire all’indagine di siero-prevalenza promossa dal Ministero della Salute e Istat in collaborazione con le Regioni e la Croce Rossa Italiana. Spesso – conclude Il Presidente Corsaro – si parla dell’importanza della prevenzione in ambito sanitario, ritengo che aderire al test sia il miglior modo di prevenire ulteriore diffusione della pandemia e preparare, ristabilire e migliorare le comunità riducendo il livello di vulnerabilità delle stesse”.
Pubblicato sul sito internet del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, bando per il “Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole”
E’ stato pubblicato sul sito internet del Libero Consorzio Comunale di Agrigento l’avviso del bando relativo alla sottomisura 4.1 “Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole” (Azione 1, asse 4) attuata sulla base del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sicilia – PSR Sicilia 2014/2020, approvato a suo tempo dalla Commissione Europea (PO FSE Sicilia 2014-2020).
La dotazione finanziaria del bando è di 40.000.000,00 di euro, di cui 24 milioni e 200.000 euro in quota Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.
Per la prima volta è prevista, nella stessa dotazione, una riserva di 2 milioni per interventi nelle isole minori.
Si tratta di finanziamenti destinati all’ammodernamento del sistema produttivo agricolo ed agroalimentare attraverso il sostegno alle imprese che realizzano investimenti per il miglioramento aziendale e della qualità dei prodotti agricoli e zootecnici, riduzione dei costi di produzione e miglioramento delle condizioni di produzione ed allevamento compatibili con le necessità dell’ambiente e del paesaggio, e riposizionamento delle stesse sui mercati.
Il bando, molto atteso dagli agricoltori siciliani, prevede un contributo massimo di 300mila euro per ciascun progetto, con contributo in conto capitale del 50% a cui si aggiunge un ulteriore 10% nel caso di investimenti realizzati da giovani agricoltori.
Il termine massimo di presentazione delle domande scadrà il prossimo 15 ottobre 2020, esclusivamente tramite il portale SIAN alla Regione Siciliana, Dipartimento Regionale Agricoltura.
San Giovanni di Dio: Approvato l’atto aziendale, via libera all’istituzione di nuovi reparti
Il reparto di malattie infettive all’ospedale San Giovanni di Dio non è più una promessa ma la realtà.
Dopo 6 mesi di rimbalzi fra Agrigento e Palermo, durante i quali il precedente direttore generale Giorgio Giulio Santonocito ha lasciato l’Asp di Agrigento e la direzione è stata assunta da Alessandro Mazzara, l’atto aziendale dell’Asp 1 è stato approvato dalla giunta regionale ed è stato pubblicato ieri. Così si da finalmente il via all’istituzione di nuovi reparti ospedalieri tra i quali Malattie infettive e Chirurgia plastica al “San Giovanni di Dio” di Agrigento, ma anche l’istituzione di 3 Unità operativa semplice dipartimentale: Senologia, Oncoematologia e Traumatologia sempre all’ospedale di contrada Consolida. La Nefrologia dell’ospedale di Sciacca, prevista in rete come Unità operativa semplice, viene declinata in Uosd.
Il caso della mancanza di un reparto di malattie infettive esplose in tutta la sua gravità in occasione della morte della giornalista Loredana Guida, avvenuta nel mese gennaio di quest’anno
Caltanissetta: Arrestato Vincenzo Caruso
In qualità di direttore dei lavori, anche attraverso l’uso di minacce, avrebbe preteso una tangente di 15 mila euro per garantire all’appaltatore il regolare andamento dei lavori.
Per l’ipotesi di retato di tentata concussione i carabinieri della compagnia di Caltanissetta, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, hanno arrestato un dirigente pubblico agrigentino.
Si tratta di Vincenzo Caruso, ex direttore del museo “Luigi Pirandello” di Agrigento ed ex soprintendente ai Beni culturali di Caltanissetta.
L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta. Il provvedimento trae origine da un’indagine – condotta dal personale della sezione operativa del Norm e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta – che ha permesso di far luce su un tentativo di concussione posto in essere dall’indagato in danno di un imprenditore nisseno.
Il percorso investigativo, decisamente articolato, è iniziato con la denuncia presentata dalla stessa vittima della tentata concussione che, dopo essersi aggiudicato una gara d’appalto per la realizzazione di lavori pubblici in un Comune del Nisseno, “veniva avvicinato dall’indagato, all’epoca dei fatti in servizio al Genio civile di Caltanissetta, con chiare e insistenti richieste di dazioni di denaro – hanno ricostruito dal comando provinciale dell’Arma di Caltanissetta – per la prosecuzione dei lavori. Nello specifico, le indagini hanno permesso di ricostruire il disegno criminale dell’arrestato il quale, approfittando della qualità rivestita, quella di direttore dei lavori, anche attraverso l’uso di minacce pretendeva dall’imprenditore – i carabinieri concludono la ricostruzione ufficiale – la consegna di una tangente per un totale di 15 mila euro, i quali dovevano essergli versati per garantire all’appaltatore il regolare andamento dei lavori”.
L’arrestato è stato ristretto nella sua abitazione di Agrigento e ha nominato quale suo difensore l’avvocato Vincenzo Caponnetto.
Caruso in passato ha avuto anche problemi per stalking nei confronti di una dipendente
Agrigento: Arrestato un tunisino per violenza e resistenza a pubblico ufficiale
Momenti di paura sono stati vissuti nella zona del Quadrivio Spinasanta.
Ad essere arrestato è stato un tunisino, da tempo residente nella città dei Templi, accusato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
L’uomo, è andato in escandescenze all’interno di un locale e all’arrivo della Polizia, si è scagliato anche contro i poliziotti e per questo è stato arrestato.
Su disposizione del sostituto procuratore di turno, l’immigrato è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida