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Agrigento, denunciati e “allontanati” due ubriachi molesti

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Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato per ubriachezza molesta, e disposto l’allontanamento per 48 ore dai luoghi in cui sono stati sorpresi in stato di ebbrezza molesta, P A, sono le iniziali del nome, 49 anni, di Agrigento, e poi S C E, 23 anni, di Favara.

Favarese assolto in Appello dal reato di lesioni e tentato sequestro di minore

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La Corte di Appello di Palermo ha assolto Lorenzo Terranova, 41 anni, di Favara, già condannato in primo grado dal Tribunale di Agrigento per lesioni personali e tentato sequestro di una minore all’epoca, nel giugno 2011, di soli 10 anni. Terranova, difeso dall’avvocato Angelo Farruggia, è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Michele Catanzaro: “Discriminato binario Agrigento – Palermo”

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Michele Catanzaro

Michele Catanzaro
Il deputato regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, tramite una interrogazione, ha segnalato al governo regionale che la tratta ferroviaria di collegamento tra Agrigento e Palermo non è stata inserita nell’accordo tra governo regionale e Trenitalia per l’avvio di una campagna-sconti sui percorsi ferroviari maggiormente penalizzati, nonostante rappresenti il più frequentato collegamento per migliaia di utenti, “costretti da decenni – sottolinea Catanzaro – a viaggiare in condizioni a dir poco scandalose”. Michele Catanzaro aggiunge: “Le risorse ricavate nel 2018 dalla Regione Siciliana dalle sanzioni erogate a Trenitalia per ritardi o disservizi, pari a oltre 1,5 milioni di euro, sono state investite direttamente sui viaggiatori e sulle linee più disagiate, dove cioè il trasporto ferroviario ha bisogno di essere rilanciato con decisione. Nessun accenno alla tratta ferroviaria Palermo-Agrigento, nonostante, secondo i dati raccolti da Pendolaria di Legambiente, sia tra le peggiori d’Italia in termini di quantità e qualità dei treni in circolazione con gravi conseguenze sulla vita quotidiana dei pendolari”.

Al Palazzo Filippini “Pinocchio, la storia di un burattino”

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Ad Agrigento oggi, giovedì 6 febbraio, al palazzo Filippini, alle ore 17, sarà presentato “Pinocchio. La storia di un burattino. La prima oscura edizione illustrata da Simone Stuto a cura di Salvatore Ferlita”, edizioni Palindromo Palermo. Alla conferenza, organizzata dal docente e scrittore Beniamino Biondi, interverranno il sindaco Lillo Firetto, gli editori Francesco Armato e Nicola Leo per il Palindromo, Salvatore Ferlita, curatore dell’opera e docente all’Università Kore di Enna, e Alessandro Cutrona, dottorando di ricerca nello stesso Ateneo.

Inchiesta “Halycon” a Licata, scarcerato Antonio Cusumano

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Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Lillo Fiorello e Angelo Balsamo, ha disposto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con il divieto di dimora nella provincia di Agrigento con obbligo di presentazione tri-settimanale alla polizia giudiziaria a favore di Antonino Cusumano, 43 anni, di Licata, arrestato il 12 agosto scorso nell’ambito dell’operazione “Halycon” condotta dai Carabinieri del Ros, con il coordinamento della Procura antimafia di Palermo.

Racalmuto, coltelli, munizioni e marijuana

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A Racalmuto i Carabinieri hanno denunciato a piede libero un agrigentino di 42 anni sorpreso a bordo della propria automobile in possesso, nascosto sotto al sedile, di un grosso pugnale da 40 centimetri. Poi a casa sua, dentro un comodino, hanno rinvenuto un altro coltello con una lama di oltre 20 centimetri. E in un pacchetto nascosto in camera da letto una ventina di munizioni per armi corte e lunghe, di vario calibro, e un bilancino di precisione, verosimilmente usato per pesare la polvere da sparo. Infine sono saltati fuori anche una decina di grammi di marijuana, motivo per cui l’uomo è stato anche segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.

100 grammi di marijuana a Licata, arrestato egiziano

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A Licata i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato ai domiciliari un egiziano di 34 anni sorpreso in Corso Argentina in atteggiamento sospetto tanto che ha recuperato un borsello da dentro un’automobile e si è dileguato. I militari lo hanno bloccato e sottoposto a perquisizione, e nel borsello hanno scoperto e sequestrato circa 100 grammi di marijuana contenuti in una bustina. L’uomo è ristretto ai domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.

Sfruttamento prostituzione, tre arresti ad Agrigento (video interviste)

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I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, coordinati da Giovanni Minardi, a conclusione di articolate indagini, hanno scoperto tre “case d’appuntamento” nel centro storico, in via Saponara. Sono stati arrestati ai domiciliari marito, moglie e figlio per concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Si tratta di Emanuele Pace, 67 anni, la moglie Pierina Micciché, 63 anni, e il loro figlio Visilij Pace, 30 anni. Tanti soggetti avrebbero consumato a pagamento prestazioni sessuali nelle tre abitazioni, tutte riconducibili alla famiglia di Emanuele Pace, e nella consapevolezza degli stessi proprietari. In particolare, le abitazioni avrebbero dovuto essere delle case-vacanza per turisti e invece sarebbero state affittate a delle donne che esercitano l’attività di meretricio. L’attività investigativa è stata coordinata dal sostituto procuratore Elenia Manno e dal procuratore capo Luigi Patronaggio.

Le interviste in conferenza sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Inchiesta “Tua”, l’intervento degli avvocati Marino e Rampello

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Il palazzo di Giustizia di Agrigento
Gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Rampello, difensori di alcuni dei dieci autisti della Tua indagati dalla Procura di Agrigento per truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio, intervengono a seguito della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, e affermano: “Sulla vicenda degli autisti Tua va chiarito che, nel procedimento penale frutto della denuncia dell’azienda, la difesa utilizzerà i termini portando alla Procura della Repubblica una versione dei fatti diversa rispetto a quanto esposto nella denuncia da parte della società. Infatti, nei numerosi giudizi proposti davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento, che vanno avanti da quasi due anni, è stato accertato che tutti i licenziamenti della Tua si basano su fatti del tutto privi di prova, in quanto la relazione investigativa commissionata dalla Tua ad un proprio incaricato – che avrebbe riguardato un solo giorno lavorativo per ogni dipendente – è priva di ogni valore e consistenza sul piano probatorio non dimostrando nulla di quanto sostenuto dalla società. Tutti i licenziamenti della Tua sono stati annullati dal Tribunale con apposite ordinanze, mentre i lavoratori, ingiustamente licenziati, sono stati reintegrati dal giudice. La Tua, però, ha di fatto impedito ai lavoratori, nonostante le loro ripetute richieste, di tornare concretamente a lavoro, preferendo pagare stipendi e contributi ai lavoratori ma imponendogli di restare a casa”.

Inchiesta “Tua”, 10 avvisi di conclusione delle indagini

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La Procura di Agrigento, tramite la sostituto procuratore Paola Vetro, titolare dell’inchiesta, ha notificato 10 avvisi di conclusione delle indagini a carico di altrettanti autisti della Tua, la società Trasporti urbani Agrigento, che gestisce i trasporti pubblici in città. Agli autisti, che adesso hanno 20 giorni di tempo per produrre mezzi e documenti a difesa prima della richiesta di rinvio a giudizio, si contestano i reati di truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio. Nel dettaglio, avrebbero venduto ad un prezzo più elevato il biglietto intascando la differenza, oppure, non registrando la vendita e non obliterandoli, avrebbero più volte venduto gli stessi biglietti, non consegnando i soldi alla società. E poi, solo alcuni di loro, avrebbero deviato il percorso degli autobus per proprie esigenze personali. Si tratta di Maurizio Butticè, 51 anni, Maurizio Camilleri, 51 anni, Giuseppe Danile, 59 anni, Giuseppe Donisi, 51 anni, Vincenzo Falzone, 52 anni, Giuseppe Lattuca, 58 anni, Michelangelo Nasser, 56 anni, Andrea De Carmelo Russo, 55 anni, Giuseppe Trupia, 53 anni e Angelo Vaccarello, 52 anni, consigliere comunale. Contro i dieci grava una denuncia sporta dalla stessa società Tua che ha ingaggiato un investigatore privato per riscontrare le ipotesi di reato adesso contestate dalla Procura.