Arnone a giudizio per diffamazione e calunnia contro Birritteri, Miceli e Alfano
Le pensioni per i Regionali in Sicilia costano 468 milioni di euro all’anno
Le pensioni per i Regionali in Sicilia sono a carico della finanza regionale e quindi gravano sulle tasche dei siciliani contribuenti. Quanto costano ogni anno le pensioni per i Regionali in Sicilia? La risposta è 468 milioni di euro all’anno. Ed è una cifra divisa tra quasi 440 milioni di euro in trattamenti di pensione diretta, indiretta e di reversibilità del personale regionale, quasi 7 milioni di euro per le altre categorie che percepiscono un assegno mensile, e poi altri 21 milioni di euro spesi per i pensionati inquadrati con il cosiddetto “contratto due”.
Confisca a carico di figlia e moglie di Gaetano Riina
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Estorsione a due anziane, chieste severe condanne ad Agrigento
“Tieni a mente il tuo cuore” trasferito a Villa Bonfiglio
Ad Agrigento da venerdì 27 settembre a domenica 29 si svolgerà, con il patrocinio del Comune e dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, l’iniziativa “Tieni a mente il tuo cuore e tieni a cuore il tuo cervello”. Al Viale della Vittoria, non più in piazza Cavour a causa del recente crollo ma nella villa Bonfiglio, dalle ore 9 alle 19 venerdì e sabato, e fino alle 13 domenica, saranno effettuati degli screening cardiovascolari alla cittadinanza. La manifestazione è organizzata dall’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento diretta da Giuseppe Caramanno, avvalendosi del supporto logistico della Omnia Congress e della Bayer.
Scontro tra due famiglie tra spari e bastonate, 10 arresti
I Carabinieri hanno eseguito 10 misure cautelari, quattro delle quali in carcere, e sei ai domiciliari, tra Enna e Busto Arsizio, in provincia di Varese, a carico dei presunti responsabili di una maxi rissa a Barrafranca, in provincia di Enna, il 12 settembre scorso. Due famiglie, al culmine di dissidi, si sono affrontate in un scontro “rusticano” ma con spranghe di ferro, mazze da baseball, bastoni e coltelli, oltre a una pistola. Sarebbe infatti stato sparato anche un colpo di arma da fuoco, ma fortunatamente la pistola si sarebbe inceppata. Almeno cinque delle persone coinvolte nella lite hanno subito fratture, lesioni da taglio e contusioni. Durante la rissa sono state danneggiate numerose vetture posteggiate nei pressi del luogo dello scontro. I quattro ristretti in carcere sono Salvatore Strazzanti, 41 anni, Andrea Ferreri, 49 anni, Giuseppe Bellomo, 56 anni, e Giovanni Bellomo, 54 anni.
Sgomento dopo quanto accaduto a Catania
Ha sollevato sgomento in tutta Italia quanto accaduto a Catania dove un uomo di 43 anni, ingegnere e ricercatore universitario, anziché accompagnarlo all’asilo, ha dimenticato il figlio di 2 anni in automobile, sul seggiolino nel sedile posteriore dell’auto, nel parcheggio della cittadella universitaria, e poi, alle ore 14, allarmato dalla telefonata della moglie che all’asilo non ha trovato il figlio, ha colto il bimbo privo di sensi in auto, tra i 34-35 gradi registrati ieri a Catania. Inutile è stata la corsa in Ospedale, al Policlinico, dove la moglie lavora come cardiologo. Adesso l’uomo è indagato per omicidio colposo. Più nel dettaglio è stata la nonna materna a recarsi all’asilo e a non trovare il nipote. Poi ha telefonato subito alla figlia. E la figlia ha telefonato al marito.
Orlando: “I rifiuti in Sicilia sono un sistema di interessi criminali e mafiosi”
La commissione regionale antimafia indaga sulla gestione dei rifiuti
La Commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava, ha iniziato un ciclo di lavoro finalizzato ad indagare sulla gestione dei rifiuti in Sicilia. E’ stato già ascoltato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. E Claudio Fava, a termine dell’audizione, ha commentato: “Dall’audizione di Orlando si conferma il danno procurato alla Sicilia da un sistema di monopolio privato sul ciclo dei rifiuti e dai ritardi nella realizzazione degli impianti pubblici. La sensazione è che l’impianto palermitano di Bellolampo, principale struttura pubblica esistente in Sicilia, dia fastidio. Ne sono conseguenza atti amministrativi e fatti criminali destinati a creare un clima di precarietà a vantaggio dei privati. Se registriamo positivamente, su questo tema, le intenzioni dell’assessore Pierobon, ci appaiono da approfondire alcune scelte delle agenzie regionali preposte ai controlli: non vorremmo trovarci davanti ad una doppia governance in cui gli sforzi per superare situazioni di crisi, derivanti da anni di gestione monopolista, siano ostacolati da altri settori della stessa amministrazione regionale, a danno della collettività. Sarà uno dei temi di indagine su cui si impegnerà la Commissione antimafia a partire dalla prossima settimana”.