Davide Faraone non è più il segretario regionale del Partito Democratico. La commissione nazionale di garanzia del Pd, presieduta da Silvia Velo, con 5 voti a favore e 3 contrari, ha accolto i ricorsi dei tre componenti zingarettiani della commissione regionale per il congresso (Agata Teresi, Franco Nuccio e Meni Pirrone) e il ricorso di Antonio Ferrante, per i quali l’elezione di Faraone, lo scorso 13 dicembre, è stata illegittima. Adesso è attesa la nomina di un commissario regionale per traghettare il Partito Democratico siciliano al congresso in autunno. Il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci, commenta: “La decisione di annullare l’elezione del segretario regionale del Pd siciliano Davide Faraone è di una gravità senza precedenti. Il diktat della commissione di garanzia è dettato da sole ragioni di corrente. Il segretario Zingaretti intervenga a difesa delle regole”. E dall’altra parte, Teresa Piccione, Angelo Villari e Renzo Bufalino, dell’area Zingaretti, commentano: “Il congresso del Pd siciliano è stato annullato. La commissione di garanzia nazionale riconosce quanto da noi evidenziato nei vari ricorsi presentati durante la fase congressuale e ripristina il campo democratico. Adesso si apre una nuova fase per la costruzione del nuovo Pd anche in Sicilia, una fase di confronto plurale che permetta a iscritti ed elettori di partecipare alla Costituente delle idee lanciata da Nicola Zingaretti per ritrovare la forza di una proposta alternativa in grado di cambiare la Sicilia e il Paese”.
Davide Faraone non è più il segretario regionale del Pd
Raffica di reati commessi durante il cenone di Capodanno, condannato
Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione un romeno residente a Palma di Montechiaro, Robert Moisei, 27 anni, imputato di violenza sessuale, percosse, rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. La notte di Capodanno del 2016, durante il cenone, Moisei, ubriaco, avrebbe molestato sessualmente la moglie di un connazionale, e poi, scatenatasi la colluttazione con il marito di lei, si sarebbe reso responsabile degli altri reati, compresa la rapina delle casse altoparlanti musicali e della resistenza alle forze dell’ordine intervenute sul posto.
Rito funebre privato per il boss palmese Calogero Ribisi
“Si assegnò due volte lo stipendio mensile”, condanna da rideterminare in Appello
La Cassazione, accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato Olindo Di Francesco, ha riqualificato l’imputazione di peculato in truffa, ed ha dichiarato la prescrizione delle condotte incriminate fino al 2012 per Maurizio Guercio, 60 anni, funzionario dell’ufficio personale dello Iacp, l’Istituto autonomo case popolari, di Agrigento, già condannato in primo grado a 3 anni, e in Appello a 2 anni e 10 mesi, perchè si sarebbe aumentato le buste paga assegnandosi due volte lo stipendio mensile, dal 2009 al 2013, percependo illecitamente oltre 125 mila euro. Pertanto adesso si procederà ad un secondo processo in Corte d’Appello per rideterminare la sentenza di condanna per truffa e non più per peculato, ed in ragione anche dell’intervenuta prescrizione.
Prostituta rapinata a San Leone, arrestato un quarantenne
Ad Agrigento una prostituta sudamericana ha telefonato ai Carabinieri e ha denunciato di essere stata vittima di una rapina all’interno della propria abitazione, a San Leone, da parte di un cliente. La donna ha fornito la descrizione fisica dell’uomo, i Carabinieri hanno subito attivato le ricerche, e poche ore dopo hanno rintracciato e arrestato il rapinatore, un quarantenne, sorpreso poco distante dal luogo della rapina e ancora in possesso del coltello utilizzato per minacciare la vittima. E’ stata recuperata anche la somma di denaro sottratta alla donna. La Procura di Agrigento ha disposto la misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Rifiuti e corruzione alla Regione, 5 condanne
Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Terra mia”, il Tribunale di Palermo ha inflitto 9 anni di carcere al funzionario dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, Gianfranco Cannova, ed ha condannato altri quattro imprenditori imputati di corruzione allorchè Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nella concessione di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. In particolare, 4 anni all’imprenditore piemontese Giuseppe Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in provincia di Messina, 6 anni a Domenico Proto, titolare della stessa discarica, e 4 anni ciascuno ai fratelli Calogero e Nicolò Sodano, proprietari della discarica Soambiente ad Agrigento.
Giovane agrigentino riammesso dal Tar al concorso in Polizia
Il Giudice del Lavoro condanna il Comune di Agrigento
In particolare gli Avvocati Rubino e La Loggia hanno sostenuto che i ricorrenti, in possesso della qualifica di ispettore capo del Corpo di Polizia Municipale, hanno svolto le mansioni di coordinamento e controllo, percependo l’indennità correlata alle mansioni citate; ma il Comune di Agrigento, inopinatamente, ha mantenuto l’inquadramento nella categoria C, in luogo della categoria D.
Si è costituito in giudizio il Comune di Agrigento, in persona del Sindaco pro tempore dr. Calogero Firetto, per chiedere il rigetto del ricorso. Il Giudice del Lavoro di Agrigento, Dr.ssa Alessandra Di Cataldo, condividendo le tesi degli avvocati Rubino e La Loggia, secondo cui lo svolgimento delle mansioni di coordinamento e controllo rientra non già nella categoria C, in cui i ricorrenti erano inquadrati, bensì nella categoria D, ai sensi del contratto collettivo vigente per il comparto Autonomie Locali, ha accolto il ricorso, riconoscendo il diritto all’inquadramento superiore, oltre al diritto alle differenze retributive, maggiorate degli interessi, e condannando anche il Comune di Agrigento al pagamento delle spese giudiziali. Pertanto, per effetto della sentenza resa tra le parti, i dieci ispettori capo del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Agrigento hanno ottenuto il riconoscimento del diritto all’inquadramento superiore, oltre che al pagamento delle differenze retributive, maggiorate degli interessi, mentre il Comune di Agrigento dovrà pagare anche le spese giudiziali.
Domenica su Teleacras il saggio spettacolo dell’Academy Centro Danza diretta da Giusy Liberto
Domani, domenica 21 luglio, su Teleacras, alle ore 15:40, sarà in onda il saggio spettacolo 2019 dell’Academy Centro Danza diretta dalla professoressa Giusy Liberto, diplomata all’Accademia nazionale di Danza di Roma, una istituzione di diretta dipendenza del ministero dell’Istruzione. Lo spettacolo ha riscosso ampio successo e consensi al Teatro Pirandello ad Agrigento. I giovani danzatori hanno dimostrato di avere ricevuto nel corso dell’anno accademico accurate formazione e disciplina, frutto dell’amore per la danza. I ballerini dell’Academy Centro Danza diretta da Giusy Liberto ricevono costante guida artistica anche attraverso la partecipazione a stage e corsi di perfezionamento, ottenendo borse di studio e riconoscimenti. L’Academy si avvale inoltre di collaboratori per i diversi stili. Per Giusy Liberto, che ha cresciuto generazioni di allievi con passione, anche questo saggio di fine anno è stato occasione di emozione e soddisfazione. Dunque, domani domenica alle ore 15:40, e la prossima replica su Teleacras sarà in onda mercoledì 24 luglio intorno alle ore 15.
Ad Agrigento “Il mondo a colori” (video interviste)
Ad Agrigento, moda e solidarietà: innanzi alla sede dell’associazione Volontari di Strada, al Viale della Vittoria, una manifestazione intitolata “Il mondo a colori”, una sfilata di abiti da sposa e di accessori multi-etnici da parte di tante giovani donne agrigentine e straniere, già integrate nel territorio, tra solidarietà ed integrazione tra i popoli. Il ricavato sarà, come sempre, impiegato a fini sociali dai Volontari di Strada per il sostegno ai meno abbienti.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.