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Ad Agrigento stretta di mano tra arte e sport

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La Fortitudo Moncada basket Agrigento e l’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento strette da un sempre più utile e proficuo connubio tra arte e sport. Infatti, l’Accademia di belle arti, diretta da Alfredo Prado, raccogliendo l’invito lanciato dalla squadra di pallacanestro, la Fortitudo Agrigento, e con l’apporto di studenti e studentesse, ha realizzato un mini-percorso di esposizione all’interno del PalaMoncada a Porto Empedocle. In occasione dell’ultima partita di campionato, domenica prossima 15 aprile, si potranno ammirare i tre pannelli larghi un metro e alti 80 centimetri, donati alla struttura. Si tratta di 3 tavole che, nei colori e nelle pennellate riproducono il dinamismo sportivo. Lo stesso Prado commenta: “Siamo convinti che l’arte, così come lo sport, siano fondamentali per la crescita umana e fisica dei giovani. Sta a noi dare un messaggio chiaro sull’importanza di questa attività, anche con questi piccoli segnali”.

Ricorre la 94° giornata dell’Università Cattolica

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La Delegata della Diocesi di Agrigento, la professoressa Fina Rizzo Pancamo, annuncia che domenica prossima, 15 aprile, si celebra, come ogni anno, la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. La stessa Rizzo Pancamo spiega: “Nel 1924 i fondatori vollero che, alla terza domenica di Pasqua, in ogni parrocchia d’Italia si manifestasse ancora più stretto ed affettuoso il legame fra l’Ateneo e tutti i Cattolici italiani. Il prossimo 15 aprile sarà una domenica speciale. È la giornata in cui l’Università, chiedendo ad ogni cattolico la vicinanza nella preghiera ed un gesto di generosità, presenterà nuovamente se stessa e mostrerà ciò che essa continua a fare nel suo specifico servizio alla Chiesa ed alla società italiana con le sue sedi universitarie e di ricerca, attuando un nuovo umanesimo di una società più equa e più giusta, e favorendo inoltre la diffusione di strumenti che possano trasformare la fede in cultura.”

A Sandro Bennici incarico di rilievo nella Protezione Civile agrigentina

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Sandro Bennici

Sandro Bennici, presidente dell’Associazione di Protezione Civile “Gise” di Agrigento, è stato eletto componente del comitato provinciale di Protezione Civile in rappresentanza delle 27 associazioni di volontariato e gruppi di protezione civile firmatari del contratto con la Provincia di Agrigento. Il comitato è presieduto dal commissario della Provincia, Alberto Di Pisa, ed è composto dal Prefetto o suo delegato, dal comandante provinciale dei Vigili del fuoco, dal dirigente regionale della Protezione Civile, dal dirigente regionale delle Foreste, dal capo del Genio Civile, dai direttori provinciali dell’Azienda sanitaria, dell’Arpa protezione ambiente, Croce Rossa settore ambiente e protezione civile, dal capo della Polizia provinciale, e dal capo dell’ufficio protezione civile della Provincia. E infine, dai rappresentanti del 118 e delle Associazioni di volontariato.

Adas, donazione sangue a Camastra e a Palma di Montechiaro

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Domenica prossima, 15 aprile, la settimanale giornata di raccolta del sangue, organizzata dall’Adas, si svolgerà a Camastra innanzi alla Chiesa Madre e a Palma di Montechiaro in piazza Bonfiglio, dalle ore 8 alle 12:30. Ai donatori saranno recapitate le analisi del sangue.

Il reddito imponibile 2016 della giunta comunale di Agrigento

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Sul sito internet del Comune di Agrigento, nella sezione “Amministrazione trasparente”, è stato pubblicato il reddito imponibile del 2016 dichiarato nel 2017 dalla giunta comunale di Agrigento. Eccolo:
Calogero Firetto 154.954 euro
Giovanni Amico 113.155
Gerlando Riolo 95.370
Elisa Virone 51.235
Nello Hamel 44.708
Beniamino Biondi 43.976 (solo indennità)
Gabriella Battaglia 5.336

Palma di Montechiaro, a giudizio 27 presunti “furbetti”

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Palma di Montechiaro, Palazzo degli Scolopi, sede del Municipio

Il prossimo 24 aprile innanzi al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, inizierà il processo a carico di 27 impiegati al Comune di Palma di Montechiaro presunti “furbetti”. Per i 27, 11 dei quali hanno già subito il provvedimento di sospensione dal servizio, la Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio. Secondo gli inquirenti, tra l’altro, i 27 dipendenti pubblici sarebbero andati a convegni sulla legalità durante l’orario di lavoro, oppure si sarebbero allontanati per shopping o per funerali e trigesimi: il tutto dopo avere timbrato regolarmente il cartellino attestante la loro presenza da retribuire.

Ambiente e Dna in ginecologia e non solo (video interviste)

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Gli effetti dell’ambiente circostante sul Dna in ginecologia e non solo. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda una intervista al ginecologo Angelo D’Alessandro, e al fisiologo Daniele Tedeschi.

Lampedusa, l’hotspot non è stato chiuso

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L’hotspot, il centro d’accoglienza per migranti a Lampedusa, in contrada Imbriacola, non è del tutto chiuso, ma è utilizzato per gli arrivi cosiddetti “programmati”, ossia per ospitare i migranti recuperati nel Canale di Sicilia o in acque libiche, oppure sotto costa o con sbarchi autonomi. Lo scorso 10 aprile l’avvocato genovese Alessandra Ballerini, legale dell’associazione “A buon diritto”, ha chiesto accesso agli atti amministrativi sulla chiusura del centro e sui lavori di ristrutturazione. La Prefettura di Agrigento all’avvocato Ballerini ha risposto: “Non risulta che sia mai stata disposta la chiusura dell’hotspot di Lampedusa, nemmeno a seguito dell’incendio dolosamente appiccato dagli immigrati tunisini ad uno dei padiglioni, l’8 marzo 2018”.

64 condanne per oltre 500 anni di carcere

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E’ stata emessa in Corte d’Appello a Palermo la sentenza di secondo grado nell’ambito della maxi inchiesta antimafia “Apocalisse”, che nel marzo del 2014 coinvolse circa 150 presunti appartenenti alle cosche di Resuttana, San Lorenzo, Acquasanta, Arenella, Partanna e Mondello. Su 91 imputati, 64 sono stati condannati e 27 assolti, per un totale di oltre 500 anni di carcere. La Corte, presieduta da Gianfranco Garofalo, a latere Adriana Piras e Massimo Corleo, ha in ampia parte confermato la sentenza di primo grado a conclusione del giudizio abbreviato nel 2016. Ai tre collaboratori di giustizia condannati, Vito Galatolo, Silvio Guerrera e Giovanni Vitale inteso Panda, la Corte ha riconosciuto l’attenuante speciale prevista dalla legge per i pentiti. Tra i condannati più severamente vi sono Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, arrestato con Totò Riina il 15 gennaio del 1993, al quale sono stati inflitti 13 anni e 8 mesi. Poi Tommaso Contino, 16 anni e 10 mesi, Sandro Diele, 14 anni e 8 mesi, Gregorio Palazzotto, 20 anni, Domenico Palazzotto, 16 anni e 10 mesi. La Corte ha confermato l’assoluzione, tra gli altri, del presunto boss di San Lorenzo Giulio Caporrimo.
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