Non si attenua la tensione, e soprattutto la confusione, in casa Partito Democratico in Sicilia in occasione della scelta dei candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Nel corso della riunione della direzione regionale, appena convocata a Palermo, si è scatenato l’ormai rituale “tutti contro tutti”. Il segretario regionale, Fausto Raciti, tra l’altro ha affermato: “Credo che il nostro compito oggi sia, anche per la campagna elettorale che si è aperta, di essere davvero una formazione compatta e sfidante rispetto al governo regionale. Musumeci ha scaricato sul precedente governo i problemi che ci sono adesso. Sono quelli che il centrosinistra ha ereditato dalle precedenti gestioni di centrodestra. Noi, o sposiamo quello che abbiamo fatto o scegliamo la discontinuità che vuole Musumeci. Noi rivendichiamo quello che abbiamo fatto. Il governo sta evidenziando la sua improvvisazione su temi come quelli dei rifiuti. La formula che ci troviamo davanti per le nazionali è un modello che tende a tenere insieme due percorsi che in natura dovrebbero essere distinti: l’anima della destra dura e quella moderata, accomodatrice come Forza Italia. Noi dobbiamo provare a sfidare questo modello sia a livello siciliano che nazionale”.
Agrigento, il Lions per i detenuti del “Petrusa”
Nell’ambito del progetto intitolato “Non lasciamoli soli”, i soci del Lions Club Agrigento Host, presieduto da Antonio Calamita, hanno consegnato ai detenuti del carcere “Petrusa” di Agrigento un televisore, un lettore di dvd, tre cyclette, due calcio balilla e 10 poltroncine. Tutto ciò sarà a disposizione di particolari categorie di detenuti nell’area appositamente realizzata. Ad Agrigento sabato 2 e domenica 3 dicembre scorsi, il Lions Club Agrigento Host ha allestito uno stand al Centro commerciale “Città dei Templi” a Villaseta. Durante le due giornate è stato possibile effettuare, in cambio della cessione di oggetti, delle offerte per soddisfare alcune esigenze dei detenuti nel carcere di contrada “Petrusa” ad Agrigento. Adesso il frutto dell’iniziativa è stato consegnato.
LIberi e Uguali, D’Alema: “Non vogliamo nuocere a nessuno”
Uno dei leader fondatori di Liberi e Uguali, la propaggine politica ed elettorale del Movimento Democratici e Progressisti, Massimo D’Alema, interviene a smentita delle ricorrenti tesi politiche secondo cui tale forza politica sia esclusivamente strumentale a nuocere al Partito Democratico di Matteo Renzi. Ciò sarebbe accaduto in Sicilia alle Regionali con la divisione tra Micari e Fava, e ciò accadrebbe in Lombardia con il no a Giorgio Gori, proposto dal Pd, e alle Politiche con la candidatura di Piero Grasso opposta a Renzi.
In proposito oggi al Videgiornale di Teleacras è in onda una intervista allo stesso Massimo D’Alema.
La Fortitudo Moncada basket attende il Siena
Domani, domenica 21 gennaio, a Porto Empedocle, al PalaMoncada, alle ore 18, si gioca la partita di pallacanestro tra Fortitudo Moncada basket e Siena, valida per la 17esima giornata del campionato di Serie A2.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista all’allenatore della Fortitudo, Franco Ciani.
Canicattì, normalizzata l’attività di “Chirurgia Generale”
L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento annuncia che l’attività del reparto di Chirurgia Generale all’ospedale di Canicattì non è stata mai interrotta, e adesso ha recuperato normalità sia per le urgenze che per i ricoveri. La direzione dell’Asp spiega: “Ai quattro chirurghi in servizio si sono aggiunti altri medici da altri reparti, a sostegno sia delle sedute operatorie che per l’assistenza ai ricoverati. Tali medici aggiuntivi lavorano in regime di incentivazione, ossia oltre l’orario di servizio ordinario, e senza interferire con le prestazioni dei reparti di provenienza. E così sarà fino al rientro in servizio del personale momentaneamente in aspettativa, e con l’incremento dei medici tramite nuove assunzioni. All’ospedale di Canicattì sono stati inoltre finanziati dalla Regione i lavori straordinari per il Pronto Soccorso, ed è stato appena attivato il “Breast Unit”, l’unità di trattamento delle patologie oncologiche della mammella”.
Scoppiate le fogne nei pressi del depuratore del Villaggio Mosè (video)
Ad Agrigento, nel popoloso quartiere del villaggio Mosè, come rilevato da MareAmico, sono scoppiate le fogne a poca distanza dal fatiscente e inquinante depuratore. Si tratta dell’impianto per il quale da un decennio si attende la conversione in una struttura adeguata e capiente, e sui cui si sono susseguite, come tipica liturgia siciliana e agrigentina, menzogne, falsi annunci, promesse mancate e pericoloso inquinamento del terreno e del mare. L’associazione ambientalista “MareAmico” di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, spiega quanto accaduto: “L’iniziale ostruzione della condotta fognaria ha provocato, negli scorsi giorni, l’allagamento di una camera di manovra delle acque bianche nel viale Cannatello, e quindi la distribuzione di acqua mista alla fogna in alcune zone del villaggio Mosè.
Oggi ad Agrigento, oltre al terremoto giudiziario, registriamo il disastro sanitario”. Ecco il video registrato col drone…
AD AGRIGENTO, NEL POPOLOSO QUARTIERE DEL VILLAGGIO MOSE' – A POCA DISTANZA DAL FANTOMATICO DEPURATORE (quello assurto agli onori della cronaca per il fatto che ciò che vi entra è meno inquinato di ciò che vi esce), SONO SCOPPIATE LE FOGNE.L'INIZIALE OSTRUZIONE DELLA CONDOTTA FOGNARIA HA PROVOCATO NEGLI SCORSI GIORNI L'ALLAGAMENTO DI UNA CAMERA DI MANOVRA DELLE ACQUE BIANCHE NEL VIALE CANNATELLO E QUINDI LA DISTRIBUZIONE DI ACQUA MISTA A FOGNA IN ALCUNE ZONE DEL VILLAGGIO MOSE'.QUINDI AD AGRIGENTO, OLTRE AL TERREMOTO GIUDIZIARIO, REGISTRIAMO ANCHE IL DISASTRO SANITARIO!- presso via nicolò la valle – vill. mosè (ag)
Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Sabato 20 gennaio 2018
Teresi: “Riina è stato ‘venduto’ da Provenzano”
Nell’ambito della requisitoria al processo in corso in Corte d’Assise a Palermo sulla presunta trattativa Stato-mafia all’epoca delle stragi, il pubblico ministero, Vittorio Teresi, si è soffermato, tra l’altro, sulla cattura di Riina, il 15 gennaio del 1993, sostenendo che il capo dei capi è stato “venduto” da Bernardo Provenzano. Vittorio Teresi, tra l’altro, ha affermato: “L’arresto di Riina fu frutto di un compromesso vergognoso che certamente era noto ad alcuni ufficiali del Ros come Mori e De Donno. Fu frutto di un progetto tenuto nascosto a quegli esponenti delle istituzioni e quei magistrati che credevano invece nella fermezza dell’azione dello Stato contro Cosa nostra. Riina, con cui i militari del Ros imputati al processo avevano intavolato un dialogo finalizzato a far cessare le stragi, era ritenuto un ‘interlocutore’ troppo intransigente. Perciò gli si sarebbe preferito Provenzano, fautore della linea della sommersione, e lontano dall’idea del ‘papello’, l’ultimatum che Riina avrebbe presentato allo Stato tramite i carabinieri. Provenzano dunque, dopo le stragi del ’92, sarebbe entrato in gioco e avrebbe consentito la cattura del compaesano con la complicità del Ros pretendendo, tra l’altro, che il covo del capomafia ‘venduto’ non fosse perquisito. Era chiaro che tutto questo doveva essere tenuto segreto. E dopo la cattura di Riina e l’uscita di scena anche di Ciancimino, le linee dell’accordo sono chiare e si passa ai fatti. Così come per i carabinieri è fondamentale mantenere il segreto sulla cattura di Riina, altrettanto è importante, per la mafia, che nulla trapeli sul fatto”.
Prossima la decisione sull’affidamento in prova di Arnone
Disordini nei Centri d’accoglienza, tra Lampedusa e Favara
Dopo il caso di Villa Sikania a Siculiana, ancora tensioni e disordini nell’Agrigentino in alcuni Centri d’accoglienza per migranti, tra Lampedusa e Favara. A Lampedusa gli stranieri sono in agitazione e protestano vivacemente per essere trasferiti. Si tratta, in particolare, di tunisini, che, tra l’altro, sono fuoriusciti dalla struttura, si sono appostati su una collinetta soprastante, e hanno lanciato dei sassi contro le forze dell’ordine che, con non poca fatica, hanno poi risolto lo scontro. Un militare ha subito delle ferite. Peraltro, i migranti tentano continuamente di imbarcarsi sulle navi traghetto verso Porto Empedocle. E si registrano anche danneggiamenti di abitazioni disabitate. A Favara, invece, hanno protestato gli stranieri ospiti del centro d’accoglienza per minori gestito dalla cooperativa “La Cellula”, nei pressi di via Nenni. La struttura ospita 15 minori stranieri, e cinque di loro, che sono già maggiorenni, invocano il trasferimento in un’altra struttura, anche perché, in quanto maggiorenni, non ricevono il pocket money. Dunque, i giovani migranti hanno occupato il centro, impedendo a tutti di entrare. Sul posto, a soluzione, sono intervenuti i Carabinieri della locale Tenenza.
Agrigento, i 148 anni dei Vigili Urbani
Le immagini e le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.