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Droga per milioni di euro a Carini, tre arresti

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A Carini, in provincia di Palermo, la Polizia ha scoperto e sequestrato 1.500 chili di droga nascosti in un magazzino in un’azienda di manufatti in cemento. Sono stati arrestati Francesco Gallo, 48 anni, campano, e gli imprenditori carinesi Anthony e Salvatore Basile, di 27 anni e 31 anni. Nel cassone di un autocarro sono saltati fuori anche 10 chili di cocaina nascosti sotto un lenzuolo. Ancora nel dettaglio, nel magazzino sono stati scoperti 49 confezioni, da 30 chilogrammi ciascuna, di hashish, per un peso complessivo di circa 1,470 chilogrammi. La cocaina avrebbe fruttato un milione e mezzo di euro, l’hashish oltre 8 milioni di euro.

Teleacras, in onda nuova puntata di Speciale Medicina (video)

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Domani, domenica 21 gennaio, su Teleacras, alle ore 10:30, sarà in onda una nuova puntata di Speciale Medicina. Ospiti in studio di Simona Carisi sono Angelo Ferrante, oculista e responsabile del reparto di ortottica dell’Ospedale San Giovanni di Dio Agrigento, e Rosellina Celauro, ematologo. Tra gli argomenti affrontati vi sono le patologie oculari, e l’affidabilità del web e dei social media come fonte di informazione sanitaria. Repliche martedì alle 21 e giovedì alle 15.

Lunedì chiuso il PalaCongressi per la distribuzione dei cestelli

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Ancora lavori di manutenzione in corso, e necessaria interruzione dell’energia elettrica ad Agrigento, al PalaCongressi del Villaggio Mosè. Di conseguenza, lunedì prossimo, 22 gennaio, come già accaduto martedì scorso, al PalaCongressi non saranno distribuiti i cestelli per la raccolta differenziata. Il servizio sarà riavviato regolarmente martedì prossimo 23 gennaio, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17:30.

Pd Sicilia, fumata nera alla Direzione per le Politiche

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Non si attenua la tensione, e soprattutto la confusione, in casa Partito Democratico in Sicilia in occasione della scelta dei candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Nel corso della riunione della direzione regionale, appena convocata a Palermo, si è scatenato l’ormai rituale “tutti contro tutti”. Il segretario regionale, Fausto Raciti, tra l’altro ha affermato: “Credo che il nostro compito oggi sia, anche per la campagna elettorale che si è aperta, di essere davvero una formazione compatta e sfidante rispetto al governo regionale. Musumeci ha scaricato sul precedente governo i problemi che ci sono adesso. Sono quelli che il centrosinistra ha ereditato dalle precedenti gestioni di centrodestra. Noi, o sposiamo quello che abbiamo fatto o scegliamo la discontinuità che vuole Musumeci. Noi rivendichiamo quello che abbiamo fatto. Il governo sta evidenziando la sua improvvisazione su temi come quelli dei rifiuti. La formula che ci troviamo davanti per le nazionali è un modello che tende a tenere insieme due percorsi che in natura dovrebbero essere distinti: l’anima della destra dura e quella moderata, accomodatrice come Forza Italia. Noi dobbiamo provare a sfidare questo modello sia a livello siciliano che nazionale”.

Agrigento, il Lions per i detenuti del “Petrusa”

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Nell’ambito del progetto intitolato “Non lasciamoli soli”, i soci del Lions Club Agrigento Host, presieduto da Antonio Calamita, hanno consegnato ai detenuti del carcere “Petrusa” di Agrigento un televisore, un lettore di dvd, tre cyclette, due calcio balilla e 10 poltroncine. Tutto ciò sarà a disposizione di particolari categorie di detenuti nell’area appositamente realizzata. Ad Agrigento sabato 2 e domenica 3 dicembre scorsi, il Lions Club Agrigento Host ha allestito uno stand al Centro commerciale “Città dei Templi” a Villaseta. Durante le due giornate è stato possibile effettuare, in cambio della cessione di oggetti, delle offerte per soddisfare alcune esigenze dei detenuti nel carcere di contrada “Petrusa” ad Agrigento. Adesso il frutto dell’iniziativa è stato consegnato.

LIberi e Uguali, D’Alema: “Non vogliamo nuocere a nessuno”

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Uno dei leader fondatori di Liberi e Uguali, la propaggine politica ed elettorale del Movimento Democratici e Progressisti, Massimo D’Alema, interviene a smentita delle ricorrenti tesi politiche secondo cui tale forza politica sia esclusivamente strumentale a nuocere al Partito Democratico di Matteo Renzi. Ciò sarebbe accaduto in Sicilia alle Regionali con la divisione tra Micari e Fava, e ciò accadrebbe in Lombardia con il no a Giorgio Gori, proposto dal Pd, e alle Politiche con la candidatura di Piero Grasso opposta a Renzi.

In proposito oggi al Videgiornale di Teleacras è in onda una intervista allo stesso Massimo D’Alema.

La Fortitudo Moncada basket attende il Siena

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Domani, domenica 21 gennaio, a Porto Empedocle, al PalaMoncada, alle ore 18, si gioca la partita di pallacanestro tra Fortitudo Moncada basket e Siena, valida per la 17esima giornata del campionato di Serie A2.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista all’allenatore della Fortitudo, Franco Ciani.

Canicattì, normalizzata l’attività di “Chirurgia Generale”

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L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento annuncia che l’attività del reparto di Chirurgia Generale all’ospedale di Canicattì non è stata mai interrotta, e adesso ha recuperato normalità sia per le urgenze che per i ricoveri. La direzione dell’Asp spiega: “Ai quattro chirurghi in servizio si sono aggiunti altri medici da altri reparti, a sostegno sia delle sedute operatorie che per l’assistenza ai ricoverati. Tali medici aggiuntivi lavorano in regime di incentivazione, ossia oltre l’orario di servizio ordinario, e senza interferire con le prestazioni dei reparti di provenienza. E così sarà fino al rientro in servizio del personale momentaneamente in aspettativa, e con l’incremento dei medici tramite nuove assunzioni. All’ospedale di Canicattì sono stati inoltre finanziati dalla Regione i lavori straordinari per il Pronto Soccorso, ed è stato appena attivato il “Breast Unit”, l’unità di trattamento delle patologie oncologiche della mammella”.

Scoppiate le fogne nei pressi del depuratore del Villaggio Mosè (video)

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Ad Agrigento, nel popoloso quartiere del villaggio Mosè, come rilevato da MareAmico, sono scoppiate le fogne a poca distanza dal fatiscente e inquinante depuratore. Si tratta dell’impianto per il quale da un decennio si attende la conversione in una struttura adeguata e capiente, e sui cui si sono susseguite, come tipica liturgia siciliana e agrigentina, menzogne, falsi annunci, promesse mancate e pericoloso inquinamento del terreno e del mare. L’associazione ambientalista “MareAmico” di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, spiega quanto accaduto: “L’iniziale ostruzione della condotta fognaria ha provocato, negli scorsi giorni, l’allagamento di una camera di manovra delle acque bianche nel viale Cannatello, e quindi la distribuzione di acqua mista alla fogna in alcune zone del villaggio Mosè.
Oggi ad Agrigento, oltre al terremoto giudiziario, registriamo il disastro sanitario”. Ecco il video registrato col drone…

Teresi: “Riina è stato ‘venduto’ da Provenzano”

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Nell’ambito della requisitoria al processo in corso in Corte d’Assise a Palermo sulla presunta trattativa Stato-mafia all’epoca delle stragi, il pubblico ministero, Vittorio Teresi, si è soffermato, tra l’altro, sulla cattura di Riina, il 15 gennaio del 1993, sostenendo che il capo dei capi è stato “venduto” da Bernardo Provenzano. Vittorio Teresi, tra l’altro, ha affermato: “L’arresto di Riina fu frutto di un compromesso vergognoso che certamente era noto ad alcuni ufficiali del Ros come Mori e De Donno. Fu frutto di un progetto tenuto nascosto a quegli esponenti delle istituzioni e quei magistrati che credevano invece nella fermezza dell’azione dello Stato contro Cosa nostra. Riina, con cui i militari del Ros imputati al processo avevano intavolato un dialogo finalizzato a far cessare le stragi, era ritenuto un ‘interlocutore’ troppo intransigente. Perciò gli si sarebbe preferito Provenzano, fautore della linea della sommersione, e lontano dall’idea del ‘papello’, l’ultimatum che Riina avrebbe presentato allo Stato tramite i carabinieri. Provenzano dunque, dopo le stragi del ’92, sarebbe entrato in gioco e avrebbe consentito la cattura del compaesano con la complicità del Ros pretendendo, tra l’altro, che il covo del capomafia ‘venduto’ non fosse perquisito. Era chiaro che tutto questo doveva essere tenuto segreto. E dopo la cattura di Riina e l’uscita di scena anche di Ciancimino, le linee dell’accordo sono chiare e si passa ai fatti. Così come per i carabinieri è fondamentale mantenere il segreto sulla cattura di Riina, altrettanto è importante, per la mafia, che nulla trapeli sul fatto”.