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A Palma di Montechiaro adesione al movimento “Noi con Salvini”

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Sciangula, Pagano e Bruna

Anna Sciangula, portavoce del coordinatore regionale del Movimento Noi con Salvini, Alessandro Pagano, annuncia l’adesione di Rosario Bruna, già consigliere comunale a Palma di Montechiaro, e noto esponente politico. Lo stesso Bruna afferma: “L’adesione a Noi con Salvini si coniuga perfettamente con le mie idee e il mio modo di concepire la politica, perché Matteo Salvini è l’unico leader, secondo il mio giudizio, che affronta i problemi reali con cui mi confronto quotidianamente”. E la stessa Anna Sciangula commenta: “L’adesione di Rosario Bruna a Palma di Montechiaro rappresenta per noi un momento di ampliamento del partito in provincia di Agrigento, sia per l’arricchimento umano e politico che egli porta con sé, sia per l’importante segnale di crescita che questa adesione rappresenta”.

Catanzaro (PD): “Bene fusione Cammarata e San Giovanni”

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Il Comune di Cammarata

Michele Catanzaro
Il neo deputato regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, esprime sostegno e condivisione verso l’iniziativa di fusione tra i Comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini. Catanzaro afferma: “L’ipotesi di una fusione tra le municipalità di Cammarata e San Giovanni Gemini, già approvata dai rispettivi Consigli comunali, è una splendida e irripetibile opportunità per scrivere una bella pagina di condivisione e apertura agli interessi reali della gente. Sullo sfondo non vi è soltanto la possibilità, peraltro non certo secondaria, di conseguire un risparmio dei costi della politica, ma anche quella di dare vita ad una municipalità di dimensioni più grandi con la possibilità di programmare concreti obiettivi di crescita partecipata, in un momento nel quale i cittadini si domandano che senso abbia una moltiplicazione di cariche politiche e funzioni burocratiche che, se unificate, potrebbero rendere il territorio molto più forte”.

A Porto Empedocle il “bilancio partecipato”, apprezzamento consiglieri

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Come al Comune di Agrigento, anche al Comune di Porto Empedocle l’amministrazione Carmina ha avviato la procedura del cosiddetto “Bilancio partecipato”, ossia la destinazione di una percentuale del bilancio comunale, consentita dalla legge, a favore di iniziative utili alla città e concertate con i cittadini. In proposito esprimono apprezzamento i consiglieri comunali Salvatore Bartolotta e Giuseppe Todaro, che affermano: “Esprimiamo compiacimento per la decisione dell’amministrazione di dare seguito alle richieste dei consiglieri comunali, anche se ciò finora è avvenuto raramente. Speriamo che la ‘democrazia partecipata’ sia l’inizio di una più fattiva e produttiva collaborazione, e ci riteniamo soddisfatti del risultato raggiunto”.

Giuseppe Todaro

Adas, donazione sangue ad Aragona

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Domani, domenica 19 novembre, la settimanale giornata di raccolta del sangue, organizzata dall’Adas, si svolgerà, dalle ore 8 alle 12, ad Aragona, davanti la Chiesa Madre. Ai donatori saranno recapitate le analisi del sangue.

“Abusi su figliastra”, due assoluzioni ad Agrigento

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

La Prima Sezione Penale del Tribunale di Agrigento, presieduta dal Giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni, ha assolto, perché il fatto non sussiste, Angelo Iacono, 50 anni, di Agrigento, e la sua compagna Laura Avarello, 48 anni. Iacono è stato imputato di avere ripetutamente abusato della figliastra, con la complicità e la consapevolezza della madre. I giudici hanno accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Nicola Grillo e Davide Casà per Iacono e gli avvocati Barbara Garascia e Antonino Manto per la donna. Il pubblico ministero ha invocato la condanna a 9 anni di reclusione per Iacono e a 7 anni per Avarello. Il patrigno della ragazzina è stato arrestato il 2 ottobre del 2015 dai poliziotti della squadra mobile con l’accusa di avere abusato della figlia della compagna.

L’avvocato Barbara Garascia

Il giorno del battesimo di Nello Musumeci a palazzo d’Orleans

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Oggi sabato 18 novembre è il giorno del battesimo di Nello Musumeci a Palazzo d’Orleans. Il neo presidente della Regione è stato proclamato ufficialmente con la lettura dell’apposito dispositivo da parte della Corte d’Appello di Palermo. Dunque, inizia ufficialmente il suo mandato a capo di una maggioranza e di un governo di centrodestra. E, contestualmente, come impone la normativa, è stato proclamato eletto deputato regionale il suo avversario giunto secondo, Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle. Poi è stata la volta della cerimonia del passaggio di consegne tra l’uscente Rosario Crocetta e il nuovo inquilino di palazzo d’Orleans. Tra i primi impegni nell’agenda di Nello Musumeci vi sono le nomine nei ruoli “chiave” della burocrazia della Regione, e poi la scelta degli assessori che, probabilmente, sarà compiuta dopo la prima seduta dell’Assemblea regionale e l’elezione del presidente di Sala d’Ercole.

Messina Denaro, Gabrielli: “Se è tra noi lo prenderemo”

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Il prefetto Franco Gabrielli

Salvatore Riina è stato il capo di Cosa nostra siciliana già dai primi anni 80, quando lo strapotere dei corleonesi si è imposto dopo un feroce e sanguinario assalto alle famiglie palermitane, tanto da provocare il rifugio all’estero di tanti boss palermitani, i cosiddetti “scappati”, come Tommaso Buscetta che si rifugiò con Tano Badalamenti in America. Ebbene, adesso la morte di Riina dovrebbe avviare, dopo oltre 30 anni, la scelta di un successore. Ovviamente il più accreditato sarebbe il superlatitante Matteo Messina Denaro, ricercato senza sosta, come ha confermato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, intervenuto a Palermo. Gabrielli, tra l’altro, ha affermato: “C’è uno sforzo importante del gruppo che sta seguendo questa vicenda, e che da anni sta lavorando ininterrottamente. Purtroppo, ci sono personaggi che hanno saputo gestire la loro latitanza in maniera sofisticata e perversa, ma qualora Matteo Messina Denaro sia ancora tra noi sicuramente lo prenderemo”.

Autopsia su Riina, anche il figlio Salvo a Parma da Padova

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E’ stata eseguita in mattinata l’autopsia su Totò Riina, detenuto al 41 bis e morto all’ospedale di Parma alle 3.37 di ieri, venerdì 17 novembre. Poi la Procura concederà il nulla osta per il trasporto della salma in Sicilia. L’esame medico legale è nell’ambito di un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Si tratta di una ipotesi tecnica che consente di svolgere l’accertamento e fugare ogni dubbio sul decesso del boss di Cosa Nostra. “Oltre a cause ed epoca” della morte” al medico è chiesto di evidenziare “ogni altro elemento che possa risultare utile al prosieguo delle indagini e in particolare la compatibilità tra i segni obiettivi riscontrabili e l’ipotesi eziologica del decesso in atti”. Nel frattempo i familiari, a seguito del permesso firmato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, hanno raggiunto Parma. E a Parma è anche il figlio Salvo, partito non da Corleone ma da Padova, dove dimora in libertà vigilata dopo avere scontato la condanna a otto anni per associazione mafiosa, e dove lavora da tempo presso una cooperativa sociale.

Morte Riina, la Cei: “No ai funerali”

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La Chiesa locale siciliana si è già espressa per il no ai funerali pubblici di Riina, concedendo solo una preghiera al cimitero, come, del resto, è accaduto anche in occasione della morte di Bernardo Provenzano. E a suggello di tale decisione, che non è una eccezione ma ormai una prassi consolidata, frutto della scomunica papale dei mafiosi, è intervenuta anche la Cei, la Conferenza episcopale italiana. Il portavoce della Cei, Nunzio Galantino, a margine di un convegno sul tema delle migrazioni, ha affermato: “Non è ipotizzabile che il funerale di Totò Riina sia pubblico. Per il resto mi auguro che la sua morte non voglia dire un abbassare la guardia rispetto a un problema grosso che evidentemente dietro e accanto a Riina ne ha tantissimi altri. Non ci sarà un funerale pubblico”.

Ad Agrigento il belvedere “Modugno” (video interviste)

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Ad Agrigento l’amministrazione comunale intitola il belvedere in piazza Sinatra a Domenico Modugno, in ricordo anche, e soprattutto, del suo impegno civile a favore della città, con le sue battaglie civili, da consigliere comunale di Agrigento, per la chiusura del manicomio. Memorabile fu il suo “Concerto per non dimenticare”, ad Agrigento, al palasport Nicosia, nel 1989, per i malati dell’ospedale psichiatrico dopo lo scandalo dell’epoca. Scoperta una sagoma artistica, realizzata in acciaio, del peso di 220 chili, su disegno del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento, Alfredo Prado, che l’ha donata alla città.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.