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Agrigento, consiglieri Ap su disagi nel ritiro cestelli differenziata

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I consiglieri comunali di Agrigento Teresa Nobile, Alessandro Sollano, Gianluca Urso e Alfonso Mirotta denunciano ore di attesa e confusione, con gravi disagi soprattutto per gli anziani, che ricorrono ad Agrigento in occasione del ritiro dei cestelli per la raccolta differenziata. Gli stessi consiglieri affermano: “Ciò accade perché solo un unico punto ritiro è stato attivato. La raccolta differenziata è un fatto importante per la nostra città, ma chi Amministra deve essere bravo a rendere tale avvenimento più agevole possibile. Invece l’avvio è pieno di falle e ci lascia molte perplessità. Invitiamo con urgenza l’Amministrazione ad attivare immediatamente altri punti ritiro dei contenitori al fine di agevolare le famiglie e soprattutto gli anziani”.

Favara, Farm Cultural Park, iniziative sulla “città verticale”

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A Favara, a Farm Cultural Park, nel cortile Bentivegna, la Sou, la scuola di architettura per bambini, ha organizzato delle iniziative in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Agrigento e con il patrocinio del Politecnico di Milano. Domani, venerdì 17 novembre, sarà ospite, dalle ore 18:30 in poi, Benedetto Melia, architetto di “Foster + Partners”, uno dei più prestigiosi studi di architettura a livello internazionale, fondato a Londra nel 1967. E ancora domani pomeriggio dalle ore 15:30 in poi sarà allestito un laboratorio per i bambini sullo studio e il funzionamento dei grattacieli nell’ambito di una città verticale.

Rapine nell’Agrigentino, chiesta conferma tre condanne in Appello

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Il 13 dicembre 2016 il Tribunale di Sciacca, a conclusione del giudizio abbreviato, ha emesso la sentenza nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “The Wall” per rapine in banca nel territorio del Belice, tra il 2012 e il 2013, a Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Menfi. Ebbene, adesso, innanzi alla Corte d’Appello di Palermo, la Procura Generale, tramite Giuseppe Fici, ha invocato la conferma della condanna di primo grado a 5 anni e 4 mesi per Michele Gandolfo, 62 anni, di Sambuca di Sicilia, ex direttore di filiale, che sarebbe stato basista. Poi 6 anni e 8 mesi per Massimo Tarantino, 45 anni, di Sambuca, barbiere. E poi 5 anni e 8 mesi per Pietro Curti, 79 anni, di Sambuca, pensionato.

Nicastro confermato sindaco di Casteltermini

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Gioacchino Nicastro

Il sindaco di Casteltermini, Gioacchino Nicastro, è stato confermato nella carica. E’ stato infatto respinto il ricorso del candidato sindaco non eletto, Filippo Pellitteri, e di altri 74 elettori. I ricorrenti hanno sostenuto che Nicastro sarebbe stato non eleggibile in quanto amministratore delegato della società Giomatrix, che gestisce una residenza sanitaria assistita convenzionata con l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Gli avvocati di Nicastro, Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, hanno sostenuto invece che il loro assistito non ha rivestito né la carica di legale rappresentante né quella di dirigente della struttura convenzionata, essendo quella di amministratore una funzione peculiare di raccordo, non inquadrabile né in quella di rappresentanza propria del presidente, né in quella tipicamente esecutiva del dirigente.

L’avvocato Girolamo Rubino

“La Gaipa”, sabato l’interrogatorio di garanzia

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Fabrizio La Gaipa

Fabrizio La Gaipa, arrestato ai domiciliari dalla Squadra Mobile di Agrigento lo scorso 14 novembre per estorsione a danno di tre ex dipendenti del suo albergo, sarà interrogato sabato prossimo, 18 novembre, in occasione dell’interrogatorio di garanzia. La Gaipa, che è difeso dagli avvocati Diego Galluzzo e Calogero Petix, sarebbe stato incastrato, in particolare, da uno dei tre ex dipendenti, peraltro anche lui del Movimento 5 Stelle e candidato al consiglio comunale di Agrigento alle Amministrative del 2015. L’ex dipendente avrebbe registrato e poi consegnato agli investigatori due conversazioni presunte compromettenti risalenti al 13 e al 19 gennaio scorsi. E la Procura di Agrigento, tra l’altro, sostiene: “Le registrazioni acclarano, in modo incontrovertibile, la restituzione, da parte del lavoratore regolarmente assunto, oltre che della tredicesima, anche di una parte abbastanza consistente della retribuzione mensile visto che a fronte di una busta paga di 1.634 euro, l’impiegato, suo malgrado, si vede costretto a restituire al proprio datore di lavoro, la somma di 780 euro”.

Agrigento, arrestato senegalese con 200 grammi di hashish

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Cesare Castelli

Sowe Bakery
I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, coordinati dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Sowe Bakery, 23 anni, immigrato dal Senegal, perché sorpreso in flagranza del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di un pattugliamento finalizzato alla prevenzione e alla repressione dello spaccio di droga, alla stazione ferroviaria di Agrigento i poliziotti hanno sottoposto a controllo il senegalese appena sceso dal treno proveniente da Palermo, e lo hanno colto in possesso di due panetti di hashish per complessivi 200 grammi. Sowe Bakery è recluso nel carcere Petrusa ad Agrigento.

“Mostra Van Gogh”, Parisi ribadisce la diffida

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Giovanni Parisi

Non si placa la contesa, trasferita in sede giudiziaria, sulla proprietà intellettuale, e dei relativi diritti, di una mostra multimediale su Van Gogh, che l’operatore culturale agrigentino, Giovanni Parisi, ha già organizzato ad Agrigento e a Taormina, e che, adesso, un’altra società, denunciata da Parisi, ha organizzato a Monreale. Ebbene, oggi, in occasione della presentazione della mostra a Monreale, Giovanni Parisi annuncia di avere ribadito la diffida già rivolta nei confronti del Comune di Monreale, che ha deliberato la disponibilità di alcuni locali del monastero dei Benedettini per ospitare la mostra su Van Gogh dal 25 novembre prossimo. Lo stesso Parisi, che ha chiesto un incontro al sindaco di Monreale, si riserva di presentare un’altra denuncia alle autorità competenti, per eventuali altri reati, commessi in violazione delle normative in materia di proprietà intellettuale.

Abusi sessuali, confermata condanna di don Elice

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Don Roberto Elice

La Cassazione ha confermato la condanna a 6 anni e 4 mesi di reclusione a carico di don Roberto Elice, reo di avere abusato di tre ragazzini, all’epoca, nel 2014, di 9, 11 e 13 anni. La Suprema Corte ha dichiarato non ammissibile il ricorso presentato dai difensori del religioso. Don Elice è stato parroco della chiesa di Maria Santissima Assunta in via Perpignano a Palermo. A scoprire gli abusi fu la madre di due fratellini che lo denunciò. Don Roberto li avrebbe molestati sessualmente più volte. Agli atti anche una conversazione, tramite chat, tra il sacerdote e una parrocchiana nella quale il prete ha confessato quanto compiuto in un momento di debolezza, durante un pellegrinaggio a Medjugorje. Le molestie sarebbero poi continuate anche al ritorno in città. Le indagini hanno poi permesso di individuare un’altra vittima, un terzo ragazzino. Don Elice è stato arrestato dalla Polizia a febbraio 2016. Il sacerdote ha confessato tutto. La Curia, dopo la confessione, ha trasferito il prete a Roma in una struttura per sacerdoti con problemi, l’ha sospeso a divinis e ha avviato un procedimento penale canonico a suo carico.

Truffa all’Ue sui contributi agricoli, 10 indagati

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La Procura di Enna ha accertato che 10 imprenditori agricoli avrebbero effettuato false autocertificazioni per ricevere contributi dall’Unione europea. In particolare gli indagati avrebbero percepito indebitamente i contributi comunitari per l’agricoltura erogati tramite l’agenzia Agea. Un sequestro preventivo da 200 mila euro è stato disposto a carico di quattro indagati di Enna e di altri sei che risiedono in provincia di Catania e Messina. Nell’indagine sono coinvolti imprenditori agricoli e personale dei centri assistenza agricola. A ciascuno degli indagati è stata inflitta una sanzione amministrativa di circa 60 mila euro.

Incendio, pensionato morto vittima delle esalazioni

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A Capo d’Orlando, in provincia di Messina, un pensionato, Enrico Lo Presti, 65 anni, è morto la scorsa notte vittima di un incendio divampato nell’abitazione di un suo amico dove è stato ospite per qualche giorno per compiere la raccolta delle olive. Secondo i Vigili del fuoco le fiamme sono state scatenate da un cortocircuito in cucina, e il monossido di carbonio ha ucciso il pensionato nel sonno. Indagano i Carabinieri.