Il candidato presidente della Regione con la Sinistra, Claudio Fava, ha ottenuto un seggio nella nuova composizione del parlamento regionale, e afferma: “Dopo 10 anni la Sinistra torna nel Parlamento siciliano, ci torna per restarci, per fare opposizione, per lanciare, a partire dalla Sicilia, una proposta politica che guarda anche al resto del Paese, con lo sguardo rivolto al futuro. Abbiamo restituito dignità a una storia collettiva per molti inutile. Sulla presidenza non è stato il risultato che ci saremmo aspettati. Certo avremmo preferito maggior rispetto nei confronti degli elettori: da siciliani non abbiamo gradito come dirigenti del Pd abbiano, con toni esasperati ed esasperanti, proposto un solo punto: non votare Claudio Fava. Non mi pare che questo abbia portato bene al proprio candidato. Non abbiamo mai fatto una campagna contro qualcuno, siamo andati a mani nude con una sola lista. Da osservatore esterno all’Assemblea regionale non mi pare che l’opposizione del Movimento 5 Stelle abbia lasciato tracce straordinarie, il nostro compito è assumerci una responsabilità in più e rivitalizzare la funzione dell’opposizione. Usciamo da 5 anni dove segni visibili di opposizione ne sono arrivati pochi, noi pensiamo che la funzione dell’opposizione sia anche una funzione di governo”.
Crocetta: “Disonesto attribuirmi la sconfitta”
L’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, interviene a seguito della grave sconfitta elettorale del centrosinistra, e afferma: “Chi attribuisce a me la sconfitta è disonesto. Orlando chieda scusa, lui e una parte del Partito Democratico hanno fatto credere a Renzi di avere il 40 per cento solo con le liste. Hanno voluto uccidere Crocetta e invece hanno trasformato un omicidio in un suicidio di massa. Io a marzo avevo il 24 per cento, nonostante gli attacchi che arrivavano dalla mia stessa coalizione, nonostante la questione disabili e nonostante tutti i tentativi di farmi fuori come il caso delle intercettazioni su Lucia Borsellino. E invece si è scelto un modello sbagliato: gli elettori non scelgono improvvisamente un candidato. E un progetto civico ha bisogno per strutturarsi di almeno un anno. Il Megafono per esempio era nato sei mesi prima delle elezioni, non a settembre per votare a ottobre. Il progetto di Orlando non aveva né testa né piedi. Hanno presentato a Renzi uno scenario in cui le liste arrivavano al 40 per cento, è stato ingannato. Io nell’incontro con Renzi l’ho avvertito, gli ho detto io obbedisco ma ti assicuro che sarà una débâcle, una catastrofe. Il 10 per cento di voto disgiunto dimostra che il progetto di Orlando non aveva né testa né piedi, ma io sono stato leale fino all’ultimo”.
Berlusconi: “Siamo l’unica alternativa a Grillo”
Silvio Berlusconi interviene nel merito dell’esito siciliano delle Regionali del 5 novembre, e afferma: “L’alternativa in Sicilia era la stessa che si porrà tra qualche mese in Italia, di fronte al fallimento della sinistra: da un lato il nostro centro destra moderato, dall’altro i Cinque Stelle con il loro linguaggio d’odio. Non credo che la leadership sia il principale problema del Partito democratico. Come in tutta Europa, la sinistra non ha più risposte da offrire ai problemi della società. Dissapori con Salvini? Falsità. E spero si vada al voto il prima possibile, ora che si è approvata la legge elettorale e una volta fatta la legge di Stabilità, non c’è più motivo di tenere aperto questo Parlamento. L’accordo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni esiste da sempre e non è in discussione. Avremo naturalmente un grande programma di cose da fare, con il quale cambiare davvero volto all’Italia. Tre punti qualificanti potrebbero essere questi. Il primo, una profonda riforma fiscale, con un taglio generalizzato del livello di imposizione e l’introduzione della flat tax al livello più basso possibile. Il secondo è il blocco vero, non solo annunciato, dell’immigrazione clandestina. Come eravamo riusciti a fare quando governavamo e avevamo praticamente azzerato gli sbarchi. Il terzo punto sarà un rapporto diverso con l’Europa: per il rilancio di un europeismo vero, contro l’Europa dei burocrati, dei vincoli ottusi, dell’identità debole e confusa. Chi sarà la nostra punta alle Politiche? Finora dagli italiani ho avuto 200 milioni di voti”.
Musumeci nel salotto di casa in attesa dei risultati!
Alquanto caratteristica e caratterizzante la campagna elettorale per le elezioni Regionali, appena conclusa con il voto e lo scrutinio, è una fotografia pubblicata sulla pagina Twitter di Nello Musumeci, che ritrae la famiglia Musumeci, nel salotto di casa, in attesa dei risultati e prima di recarsi poi al comitato elettorale per festeggiare la vittoria. Il tweet è stato pubblicato dallo staff con la foto del candidato del centrodestra insieme ai suoi due figli davanti alla televisione. Il neo governatore dell’Isola è stato poi accolto al comitato, tra tanta euforia, abbracci, sorrisi, pacche sulle spalle e strette di mano.
Cancelleri: “Vittoria Musumeci contaminata da impresentabili”
Il secondo classificato nella corsa alla conquista di Palazzo d’Orleans, Giancarlo Cancelleri, non esita a lanciare una frecciata contro il vincitore. Il candidato del Movimento 5 Stelle afferma: “Non ho chiamato e non chiamerò Nello Musumeci. Altrimenti dovrei chiamare tutti coloro che sono i veri vincitori: i Genovese, i Cuffaro e tutti gli altri. Una vittoria contaminata dagli impresentabili e dalla complicità dei media nazionali che non hanno mai parlato degli impresentabili. Dobbiamo farci delle domande: i 20mila voti di Genovese Junior: qualcuno ci spiegherà come li ha presi”.
San Leone, piove, e il copione si ripete
Cartolina da Agrigento quando piove: la fotografia al Viale delle Dune è stata scattata da MareAmico di Claudio Lombardo ed è uno scatto ormai consueto, abituale, lo stesso da tanti anni. In città, e a San Leone in particolare, sono sufficienti poche gocce d’acqua, le prime piogge autunnali, perché le caditoie otturate, la pessima manutenzione delle condotte di acque nere e bianche, abusi privati e pubbliche indegnità, provochino l’allagamento fognario del Viale delle Dune, a ridosso peraltro non solo della spiaggia e del mare ma anche di tante abitazioni. E’ inutile ripetere che bisognerebbe intervenire a rimedio, perché il rimedio lo si invoca da anni ma invano. Dunque, è bene rassegnarsi. Del resto, siamo pur sempre la candidata Capitale della Cultura 2020. O no?
Agrigento, cassonetto rimosso in via Picone. Esenzione Tari?
Ad Agrigento non è servita a nulla la segnalazione ad opera del Videogiornale di Teleacras giovedì scorso 2 novembre allorchè in via Picone è stato inopinatamente rimosso il cassonetto della nettezza urbana a termine della stessa via. Non è mica iniziata la raccolta differenziata e quindi i tanti residenti non comprendono il perché della rimozione, del tutto arbitraria, illegittima secondo la normativa vigente e irrispettosa verso gli utenti contribuenti. Lo scorso 2 novembre abbiamo previsto che sul posto sarebbe fiorita una discarica di sacchetti di rifiuti. E così è. Ribadiamo pertanto l’appello all’Iseda e all’Amministrazione comunale affinchè il cassonetto della nettezza urbana sia restituito a termine della via Picone, a meno che non si intenda esentare gli abitanti della via Picone dal pagamento della Tari a decorrere dal primo novembre 2017.
Agrigento e il voto, astensione “forzata” nel centro storico
Il primo partito in Sicilia alle elezioni Regionali è il partito dell’astensione, con oltre il 50% degli aventi diritto al voto. In alcuni casi, però, non si è trattato di una scelta politica, perché l’astensione è pur sempre una scelta politica, ma di un’astensione forzata. E’ il caso di Agrigento, già penultima in Sicilia, sopra solo ad Enna, per affluenza alle urne. Tanti residenti nel centro storico, tra via San Girolamo e dintorni, protestano e affermano di non avere potuto votare perché, senza alcun avviso preventivo, la sezione elettorale di via Bac Bac è stata chiusa. E fuori alla stessa sezione è stato affisso un cartello il giorno del voto, di recarsi alla sezione elettorale in piazza Metello. Tanti, soprattutto persone anziane e meno abili, hanno rinunciato e sono rientrate a casa.
“Regionali”, gli interventi di Musumeci, Micari, Di Maio e l’intervista (video) a Mannino
Oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda gli interventi al microfono, a commento del voto per le elezioni Regionali in Sicilia, di Nello Musumeci, Fabrizio Micari, Luigi Di Maio e dell’ex ministro Dc, Calogero Mannino, il quale sottolinea la vitalità di Forza Italia, l’ottima prestazione degli ex democristiani, e anche del Movimento 5 Stelle che, seppur non vincente come avrebbe voluto, è pur sempre il primo partito, e nel collegio di Agrigento ha eletto due deputati che – ritiene Mannino – non devono e non possono restare alla finestra ma impegnarsi nel dialogo costruttivo e utile, ovviamente critico ma dialettico.
Agrigento, il PalaCongressi entro Natale?
Ad Agrigento, al Villaggio Mosè, sono in corso i lavori di recupero funzionale del PalaCongressi, bene immobile di proprietà della Regione e affidato in gestione ad un ente della Regione quale è l’Ente Parco Valle dei Templi di Agrigento. Gli operai e i tecnici sono a lavoro al sistema antincendio e al ricircolo dell’aria all’interno dei locali. Poi altri interventi sono in itinere a rimedio delle copiose infiltrazioni di acqua che nel corso degli anni si sono rivelate particolarmente dannose per la struttura, un tempo fiore all’occhiello del turismo congressuale e dell’intrattenimento in Sicilia. In ragione di tutto ciò, si è ottimisti nel ritenere che entro Natale il PalaCongressi possa essere restituito al pubblico e alla città di Agrigento.