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“Cattedrale”, allarme sicurezza

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C’era una volta la Cattedrale! C’era una volta è l’espressione che in genere viene utilizzata nelle fiabe, ma questa volta di fiabesco c’è ben poco! Ad Agrigento c’era una volta l’imponente Cattedrale di San Gerlando, “c’era” nel senso che era aperta alla Città e alla popolazione. Ma da ben sei anni, la Cattedrale c’è ed è chiusa! Lei è lì, dove è sempre stata, e il suo è un aspetto sofferente. Il costone continua a scivolare a valle. E adesso il problema non è solo la tristezza nell’essere privi di una “struttura madre”, monumento glorioso, ma la concreta, reale preoccupazione nei confronti della sicurezza pubblica. Il sindaco Lillo Firetto ha scritto al presidente della Regione Rosario Crocetta ribadendo che: “Ad eccezione dell’intervento” che verrà avviato a breve, nessun’altra attività o intervento, altrettanto importante e ben più corposo in termini economici, pare essere stato avviato”… Firetto continua scrivendo: “Nel ribadire l’urgenza, si chiede un suo autorevole ed incisivo intervento per salvaguardare la sicurezza pubblica a monte come a valle, oltre che l’importante monumento”. E in merito alla questione Cattedrale, abbiamo ascoltato don Giuseppe Pontillo…intervista a Pontillo in onda oggi al Videogiornale di Teleacras…
Va inoltre ricordato che con la sottoscrizione del Patto per la Sicilia, alla città spetta un finanziamento di 37milioni di euro per i lavori di messa in sicurezza. Firetto, ancora scrivendo a Crocetta, afferma: “La situazione della nostra cattedrale è stata oggetto di numerosi colloqui, incontri, riunioni, corrispondenza che, a fronte di un inevitabile e progressivo deteriorarsi della condizione strutturale, non hanno sortito l’effetto desiderato”. Il Comune è stato autorizzato a procedere alla gara d’appalto per i lavori che riguarderanno la navata Nord della cattedrale. La procedura è attualmente in corso, con la convocazione della prima seduta della commissione già fissata per il 7 agosto. Se questo è un primo, importantissimo, risultato, bisogna tuttavia ricordare che non è la soluzione del problema che necessita di un impegno economico e di risorse ben superiori”.

E’ morta Ida Abate, insegnante e biografa di Livatino

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Ida Abate

A Canicattì è morta a 91 anni di età la professoressa Ida Abate, prima biografa del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. Grazie a Ida Abate, la figura di Livatino è entrata nelle case e nelle scuole degli italiani. Abate, che fu insegnante di latino e greco ed ebbe tra i suoi allievi Livatino, nei primi anni 90 fondò, insieme ad altri, l’associazione “Amici del giudice Rosario Angelo Livatino”, di cui a lungo fu presidente, e con essa gettò le basi per l’avvio del processo diocesano di canonizzazione, ormai alle battute finali. I funerali si sono svolti a Canicattì nella chiesa di San Domenico, la stessa frequentata da sempre dalla famiglia Livatino e dove è stato avviato il processo diocesano il 21 settembre 2011.

Attentati ai Carabinieri nel 1994, arrestati Graviano e Filippone

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I Carabinieri uccisi, Fava e Garofano

L’ex capo mandamento del rione Brancaccio di Palermo, Giuseppe Graviano, e Rocco Santo Filippone, della cosca della ‘Ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro, sono stati arrestati dalla Polizia e dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria perché presunti mandanti degli attentati contro i Carabinieri compiuti nel 1994 a Reggio Calabria. Giuseppe Graviano, coordinatore delle cosiddette “stragi continentali” eseguite da Cosa Nostra, è attualmente detenuto al 41 bis. Rocco Santo Filippone, 77 anni, di Melicucco, sarebbe stato a capo del mandamento tirrenico della ‘Ndrangheta all’epoca dei tre attentati. Nel primo, il 18 gennaio 1994, morirono gli appuntati Antonino Fava e Giuseppe Garofano. Nel secondo, l’1 febbraio del 1994, furono feriti l’appuntato Bartolomeo Musicò ed il brigadiere Salvatore Serra. E poi l’1 dicembre 1994 rimasero illesi il carabiniere Vincenzo Pasqua e l’appuntato Silvio Ricciardo.

Consiglieri comunali Agrigento su degrado via Farag e Cannatello

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I consiglieri comunali di Agrigento Borsellino, Picone e Carlisi denunciano le perduranti condizioni di estremo degrado igienico e sanitario in cui versa la città, e affermano: “Ancora una volta giungono forti lamentele da parte dei cittadini residenti in via Farag, zona Cannatello, costretti a vivere tra topi e spazzatura che invade anche la sede stradale. E’ inconcepibile che, dopo ripetuti solleciti, si debba assistere alle comprensibili ire dei cittadini che in piena stagione estiva sono costretti a respirare le nauseabonde esalazioni provenienti dalla spazzatura in decomposizione ed a convivere con ratti, scarafaggi e zecche durante la bella stagione balneare che offre ai turisti ed ai residenti uno spettacolo squallido. Oggi più che cambiare e rinascere si peggiora e si rimane senza alcuna speranza di resurrezione”.

Incendi in Sicilia, botta e risposta tra Crocetta e Curcio

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Gli incendi che hanno devastato e devastano tuttora la Sicilia: il presidente della Regione punta il dito accusatorio contro lo Stato. Rosario Crocetta, che è stato ascoltato oggi dalla Commissione Ambiente del Senato, afferma: “La responsabilità è legata all’aver smantellato il Corpo Forestale dello Stato, smembrando i mezzi, e questo ha fatto venire meno la flotta. L’ho riferito in commissione, abbiamo tutta la documentazione: a marzo, quando si sarebbero potute fare le gare, ad esempio per i mezzi aerei, ci è stato comunicato che avrebbero siglato la convenzione per darci i mezzi. Poi a maggio non è avvenuto e non c’erano i tempi tecnici per le gare. Chiederò alla presidenza del Consiglio l’invio dell’esercito in Sicilia. E’ una questione di ordine pubblico”. E a Crocetta replica il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che dichiara: “Crocetta continua a non voler comprendere il contenuto di una norma che esiste da 17 anni, e insiste nel cercare di coprire inefficienze regionali con fantomatiche mancanze statali. Senza entrare in ogni singolo erroneo elemento riportato, sono sinceramente stupefatto dalle sue dichiarazioni”.

San Leone, Hamel propone modifica regolamento parcheggi lungomare

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Il consigliere comunale di Agrigento, Nello Hamel, presidente del Centro servizi al cittadino, ha proposto una modifica al regolamento sui parcheggi al lungomare Falcone e Borsellino a San Leone. L’intervista ad Hamel è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

A Siculiana il secondo “Cuddiruni Festival”

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A Siculiana, da domani giovedì 27 luglio a sabato 29, si svolgerà la tre giorni della seconda edizione del “Cuddiruni Festival”. In piazza Umberto primo sarà possibile degustare la rinomata pizza tipica di Siculiana. L’evento è progettato dall’associazione socio-artistico culturale OpenSpace Theater, con la direzione artistica e organizzativa di Ilaria Bordenca e Salvatore Guarragi, ed è stato organizzato attraverso la sinergia del Comune di Siculiana, tra il sindaco Leonardo Lauricella, e gli assessori Enzo Zambito e Antonino Sciascia.

Al Museo “Griffo” di Agrigento mostra e catalogo su Pirandello

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Gabriella Costantino

Ad Agrigento, venerdì prossimo, 28 luglio, al Museo archeologico regionale “Griffo”, su iniziativa della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, diretta da Gabriella Costantino, alle ore 19 sarà inaugurata la mostra “I Pirandello. La famiglia e l’epoca per immagini”. E sarà presentato il catalogo “Nel tempo della lontananza”.

La Soprintendenza di Agrigento riavvia gli scavi alla villa romana di Durrueli

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A Realmonte, dopo più di 30 anni, sono stati riavviati gli scavi alla villa romana di Durrueli, grazie ad un progetto di ricerca congiunto fra la Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, retta da Gabriella Costantino, e l’Università della South Florida. La stessa Costantino spiega: “Lo scavo ha avuto l’obiettivo di re-intepretare le intricate vicende edilizie attraverso cui la villa è andata incontro tra il primo e il terzo secolo dopo Cristo, facendo emergere un’importante fase di occupazione di epoca bizantina, del tutto sconosciuta fino ad ora, caratterizzata da una sostanziale modificazione di alcuni ambienti della villa. Grande importanza ha infatti la scoperta di un vasto complesso per la produzione della ceramica, incentrato sul riuso dei forni che alimentano le stanze calde delle terme come fornaci per la ceramica e delle stesse stanze come vani di servizio. L’equipe è costituita da archeologi e tecnici della Soprintendenza di Agrigento, della Università della South Florida, di restauratori del Centro Regionale del Restauro, di geologi per la caratterizzazione delle pietre e dei marmi, e infine dei volontari dell’associazione Pro Loco “Scala dei Turchi” di Realmonte, che forniscono un prezioso supporto logistico. Le elaborazioni tridimensionali della villa saranno presto fruibili su piattaforme digitali. E’ un lavoro di grande interesse che evidenzia e promuove il ricco patrimonio culturale di Realmonte, che comprende, oltre alla Villa di età Imperiale, anche un sito di interesse geologico come quello della Scala dei Turchi e la Miniera di salgemma, unico esempio visitabile di quella stratificazione di sale, testimonianza dell’evento naturale che è stata la crisi di salinità di 6 milioni di anni fa”.

Crisi costruzioni, appello della Consulta all’assessore Bosco

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La Consulta delle Costruzioni in Sicilia denuncia che nei primi quattro mesi del 2017 si è registrato un ulteriore crollo delle gare d’appalto, con un meno 17 %. Nessun bando a Enna. E uno soltanto a Siracusa. La Consulta si rivolge all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Bosco, e afferma: “Dica quali sono i fondi disponibili e quali opere andranno in gara nei prossimi mesi. E crei con noi una cabina di regia per verificare le procedure”. La Consulta, che ha chiesto un incontro urgente con l’assessore Bosco, aggiunge: “Dobbiamo usare al meglio, subito e in modo trasparente i 10 miliardi dei fondi europei 2014-2020 e dei Patti per il Sud. Non si può più aspettare, per il doveroso rispetto verso tutti gli operatori del comparto delle costruzioni. Si pensi ai 100 mila operai che hanno perso il lavoro e allo sviluppo della Sicilia che ha un ritardo infrastrutturale di almeno 20 anni col resto d’Italia. Inoltre, occorre impedire in futuro che queste risorse vengano utilizzate in modo distorto o improprio, come purtroppo è già avvenuto in passato”.