Il recente pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, che ha disposto la sospensiva delle pretese economiche dell’Università di Palermo verso il Consorzio universitario di Agrigento, rappresenta una capiente bombola d’ossigeno per i vertici del Polo universitario agrigentino, impegnati in una disperata e affannosa corsa verso il recupero e il rilancio del Consorzio, a fronte di tanti ostacoli che da tempo si susseguono a danno delle prospettive di garanzia del diritto allo studio degli agrigentini e non solo.
L’Università di Palermo, a parte la pretesa di circa 9 milioni di euro di debito pregresso, ha già cancellato alcuni corsi didattici basilari ad Agrigento. E come se ciò non bastasse, altri pericoli si profilano all’orizzonte nell’ambito dell’esame della legge Finanziaria all’Assemblea regionale.
Infatti, secondo quanto disposto dal testo della legge di stabilità 2017, i Consorzi universitari siciliani saranno costretti a sobbarcarsi anche le spese di trasferta e soggiorno dei docenti provenienti dalle sedi centrali, e ciò, come già denunciato più volte dai sindacati, si tradurrebbe in un colpo di grazia per le strutture più deboli e precarie, come lo è il Consorzio universitario di Agrigento.
Dunque si lavora per tentare di invertire la rotta di collisione e il collasso di un polo didattico la cui soppressione costringerebbe ancora di più Agrigento e la provincia ai margini sociali ed economici dell’intera nazione, come è già puntualmente testimoniato dalle classifiche dei più autorevoli quotidiani economici nazionali
Le Interviste sono in onda oggi 7 Marzo al Videogiornale di Teleacras.