In Sicilia, dopo le elezioni amministrative dell’11 giugno, e dopo, per molti Comuni, il ballottaggio del 25 giugno, inizierà la corsa per conquistare la poltrona di Presidente della Regione Siciliana.
Al momento chi è più distaccato dai travagli politici di destra, centro e sinistra, ancora in confusione per la scelta del candidato migliore, è il Movimento Cinque Stelle, con il candidato proposto, Giancarlo Cancelleri, che i sondaggi danno largamente favorito in vista della prossima tornata elettorale in Sicilia.
Mentre sul fronte centrodestra siciliano, Gianfranco Miccichè, commissario regionale di Forza Italia, ha appena raccolto l’appello della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sottolineando la necessità di sedersi, insieme a Saverio Romano, per discutere quale sia la strategia capace di far vincere il centrodestra.
Nel frattempo, è già stata ufficializzata la candidatura di Nello Musumeci, con “Diventerà Bellissima”, sostenuto da Noi con Salvini, con Alessandro Pagano e Salvino Caputo, e l’area di Forza Italia afferente all’ex coordinatore siciliano, Vincenzo Gibiino. “Noi pensavamo che consultare i siciliani sui candidati fosse cosa utile – ha affermato Nello Musumeci – ma c’è chi ancora pensa che la Sicilia sia ferma a trenta anni fa. La gente non vuole più sentire di un centrodestra che parla di veti e accordi fatti a tavolini. La gente vuole sapere se siamo capaci di costruire una coalizione alternativa al disastro del Pd e di Crocetta e alla demagogia del Movimento 5 stelle.”
Giochi ancora aperti in casa PD. Da una parte c’è Davide Faraone che reclama le primarie da tenere a luglio, in modo da scegliere definitivamente il nome del candidato. Dall’altra parte c’è Rosario Crocetta che da presidente uscente rivendica il diritto di essere ricandidato dalla coalizione che con lui ha condiviso la responsabilità di governo in questi cinque anni. E poi c’è il segretario regionale Fausto Raciti che progetta un incontro con Matteo Renzi, affinchè sia indivudato un candidato unitario, un nome che possa ottenere la più ampia condivisione possibile, evitando le primarie. Tra i papabili vi è anche l’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici.
Poi oltre a Vittorio Sgarbi, con il suo movimento “Rinascimento”, certo di portare una ventata di novità, scenderà in campo anche il Movimento Rete Democratica, un’associazione politico-culturale indipendente, costituita lo scorso 20 aprile a Roma, e che intende attuare una politica partendo “dal basso”, coinvolgendo direttamente i cittadini rimasti emarginati dagli ambienti politici negli ultimi anni, “gente comune che quotidianamente combatte per cercare di emergere in una società strozzata dalle tasse” – spiega il neo segretario di Mrd, Rosario Meli, attuale vicesindaco di Niscemi.