E adesso è la volta di Claudio Fava. Il vice presidente della Commissione nazionale antimafia ha presentato ufficialmente la sua candidatura a presidente della Regione Sicilia. Il figlio di Giuseppe “Pippo” Fava, giornalista e scrittore, ucciso da Cosa Nostra a Catania il 5 gennaio del 1984, è intervenuto a Palermo all’assemblea dei partiti della sinistra che sostengono la sua corsa elettorale verso la conquista di Palazzo d’Orleans, tra Mdp, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Verdi, Possibile, movimenti e associazioni. Claudio Fava non condivide la tesi di Matteo Renzi secondo cui il voto in Sicilia non è un test nazionale e non sarà legato alle successive elezioni Politiche. E le sue parole sono state: “Ridurre a un fatto locale il voto in Sicilia, significa prepararsi alla sconfitta. Non mi candido per una testimonianza, qui ci si candida per vincere e non è uno slogan elettorale. Io non mi candido contro il Partito Democratico, contro Musumeci o contro il Movimento 5 Stelle. Io mi candido per questa terra”. Poi Claudio Fava, rivolgendosi a tutti i partiti della Sinistra partecipanti alla competizione ha affermato: “La Sinistra deve avere l’ambizione di parlare a tutti, costruiremo uno spazio in cui tornare a sentirsi cittadini. Noi dobbiamo parlare alla Sicilia che vogliamo, dobbiamo parlare di lotta alla mafia che non si può delegare solo ai Tribunali e lo faremo, anche se sarà difficile dopo l’uso che ne ha fatto Rosario Crocetta”. Poi, due scudisciate agli avversari, e Fava punta il dito così: “Dai 5 Stelle non ho mai ascoltato parole che ponessero il tema della mafia al centro: ogni silenzio è voluto, ogni reticenza è un segnale. E poi, Fabrizio Micari che va, come primo atto della sua campagna elettorale, a incontrare l’editore Ciancio, rinviato a giudizio, nel suo studio privato, rappresenta un atto di subalternità ai poteri forti di quest’Isola”. Poi, Claudio Fava si rivolge ad un altro editore, Ottavio Navarra, candidato lui a presidente della Regione e poi rinunciante dopo la proposta del Movimento Democratici e Progressisti di convergere tutti insieme su Fava, che adesso lancia l’appello al tandem: “Chiedo a Ottavio Navarra, mio grande amico da tanti anni, di essere vicepresidente della Regione”.