Il Presidente provinciale dell’Associazione dei costruttori edili di Agrigento, Carmelo Salamone, denuncia che l’attuale sistema degli appalti provoca disparità tra le aziende e riduce la trasparenza. Salamone spiega: “Nelle procedure negoziate e con inviti, inserite con il recente Disegno di legge ‘Semplificazioni’, i ribassi probabilmente in media si assestano intorno al 20% perché la partecipazione è limitata ad un numero di aziende ristretto che sono scelte dalle singole amministrazioni appaltanti, contravvenendo alle più semplici regole di mercato. Invece, nelle gare aperte, che si svolgono con la procedura del massimo ribasso, le percentuali superano il 30%, con un sistema che spinge le aziende a inseguire il prezzo più basso, riducendo i margini di profitto e spesso rendendo anche più complesso realizzare effettivamente l’opera appaltata. Come Ance abbiamo sempre manifestato la nostra contrarietà a questa disparità e ci chiediamo perché si continui a seguire questa strada. Perché la Politica non sostiene un percorso di effettiva democratizzazione? A chi conviene questo sistema? Chiediamo che si torni ad una procedura unica, quella cioè del massimo ribasso con il metodo che era stato previsto nella legge regionale 16 sugli appalti, impugnata dalla Corte Costituzionale per questioni di competenza e non per i contenuti. Inoltre, il Governo nazionale ha approvato il Decreto ristori per l’aumento dei costi delle materie prime nel campo dell’edilizia per il primo semestre 2021, e ad oggi non è stato liquidato un solo euro. E non vi è nemmeno alcuna certezza sulle somme per il secondo semestre 2021”.