A Lampedusa riemerge a galla l’atavico problema delle barche utilizzate dai migranti che sono abbandonate in mare, alla deriva, causando inquinamento ed esponendo a rischi e pericoli i pescatori. Oppure che galleggiano ancora nel porto di Lampedusa. Tutto ciò è adesso denunciato dal capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale, ed ex sindaco, Totò Martello, che afferma: “Da giorni decine di imbarcazioni utilizzate dai migranti sono abbandonate in mare o nel porto di Lampedusa: molte delle barche utilizzate ultimamente per le traversate sono in ferro, quindi ancora più pericolose ed inquinanti di quelle in legno. Alcune sono alla deriva, altre ormeggiate in modo del tutto inadeguato all’interno dell’area portuale, con il rischio che alla prima mareggiata provochino ancora più danni all’ambiente ed alle infrastrutture, oltre che ai pescherecci e alle altre imbarcazioni private nelle vicinanze. Altre ancora sono sull’unico scalo di alaggio normalmente utilizzato dai pescatori: lo scalo è dunque occupato dalle imbarcazioni sequestrate ai migranti, provocando danni ai marinai che non possono lavorare. Tutto ciò che era all’interno delle imbarcazioni – carburante, motori, materiali plastici e pericolosi – è abbandonato al porto o si sta depositando sui fondali, nell’indifferenza di chi dovrebbe vigilare ed impedire tutto questo. Quando ero sindaco non passava giorno senza che chiedessi ad alta voce al governo ed alle autorità competenti di intervenire, di bonificare, di tutelare le persone, le infrastrutture e l’ambiente. Tutto questo è semplicemente vergognoso, inaccettabile. E se, come dicono gli esponenti della destra, parlare di immigrazione e chiedere che si intervenga per salvare chi è in pericolo e per risolvere i tanti ‘problemi collaterali’ legati all’arrivo dei migranti significa fare ‘sciacallaggio’, allora mi chiedo come si dovrebbe definire chi resta in silenzio o sa fare solo scaricabarile di fronte a quello che sta accadendo” – conclude Martello.