Al contrario della Cisl, la Cgil e la Uil non hanno firmato l’accordo con l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, sul trattamento dei precari covid. E ribadiscono: “Il protocollo è nullo, sbagliato e inconcludente, con contenuti che hanno scontentato i più dal momento che non prospettavano percorsi concreti e tempi certi”. I segretari di Cgil e Uil Sicilia, Alfio Mannino e Luisella Lionti, affermano: “Il protocollo sui precari covid, siglato dall’assessore alla Salute e da qualche sindacato, è nullo. Se ragioniamo in termini di rappresentatività, infatti, la parte sindacale che non ha firmato, tante sigle, è la più consistente. E’ dunque il caso di riaprire la discussione alla ricerca di soluzioni condivise, per i precari covid e per l’efficienza del sistema sanitario. Le spaccature non giovano a niente e a nessuno”. Mannino e Lionti aggiungono: “La sanità siciliana è allo sfascio. Tra chiusure di reparti, di Pronto soccorso e di interi ospedali, tra presidi territoriali dismessi o aperti solo un giorno alla settimana, il diritto alla Salute sembra sempre più lontano dall’essere garantito. Specie se si aggiungono le lunghe liste di attesa per le prestazioni specialistiche, che costringono i cittadini a rivolgersi alle strutture private o addirittura a migrare altrove per le cure. E’ un quadro sconfortante che esige la riflessione, il confronto, la ricerca di soluzioni quanto più condivise a partire dalle questioni che riguardano le carenze di personale, il vero problema a monte di qualunque inefficienza del sistema”.