L’aeroporto di Comiso come scalo commerciale. Vertice alla Regione. Pubblicato il bando per la progettazione. 47 milioni di euro. Gli interventi di Schifani e Dipasquale.
Nel corso di un’apposita riunione convocata dal presidente della Regione, Renato Schifani, a palazzo d’Orleans, è stata ribadita l’intenzione di allestire uno scalo merci all’aeroporto di Comiso “Pio La Torre”, in provincia di Ragusa, a servizio della Sicilia sud – orientale, e di un’ampia parte di territorio a vocazione agricola e commerciale. Al tavolo del confronto tra gli altri si sono seduti i rappresentanti della Sac, la società che attualmente gestisce l’aeroporto di Comiso. Sono state esposte le iniziative progettate per costruire l’area cargo e le opere infrastrutturali viarie a servizio dell’aeroporto necessarie a supportare l’aumento di traffico. Il bando per la progettazione è stato già pubblicato dalla Sac, e scadrà il 19 aprile. L’infrastruttura ha un costo di circa 47 milioni di euro, che il governo Schifani ha deciso di reperire dal Fondo di sviluppo e coesione. E il presidente afferma: “L’attenzione del governo regionale sul futuro dell’aeroporto di Comiso è massima. Sin dall’avvio del mio mandato ho ritenuto indispensabile andare avanti nella realizzazione del terminal cargo, fondamentale per sostenere lo sviluppo dell’economia agroalimentare del territorio ibleo. E’ un obiettivo che intendiamo raggiungere e a cui lavoreremo con convinzione, facendo squadra con tutte le istituzioni”. Il deputato regionale ragusano del Partito Democratico, Nello Dipasquale, apprezza e sostiene l’iniziativa per lo sviluppo delle tratte cargo nell’aeroporto di Comiso, ma denuncia l’isolamento dello stesso scalo dalle tratte turistiche, danneggiando uno dei territori siciliani a maggiore vocazione e attrattività turistica, tra l’area iblea e la provincia di Siracusa. Dipasquale sottolinea: “E’ assurdo che non si lavori per agevolare le presenze in un territorio che con le sue bellezze barocche attrae turisti da tutto il mondo. Questa scelta è fortemente in controtendenza con quanto sta accadendo nel resto d’Italia dove le altre regioni sostengono e finanziano gli scali minori per consentire ricchezza diffusa sui territori. Il governo torni sui suoi passi e torni a investire globalmente sullo scalo di Comiso”.