Si è riunito il Consiglio direttivo dell’Ati, l’Assemblea territoriale idrica di Agrigento, a seguito della deliberazione della giunta regionale numero 100 dell’11 marzo scorso tramite cui è stato dichiarato lo stato di emergenza per la grave crisi nel settore idrico potabile nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Trapani.
Si è discusso delle misure di riduzione da parte di Siciliacque dei prelievi dagli invasi Fanaco, Leone e Ancipa, che incidono dunque sui Comuni agrigentini alimentati dagli acquedotti gestiti da Siciliacque, quindi sistema Fanaco, Gela – Aragona e Favara di Burgio.
Di conseguenza l’Aica è stata costretta a diminuire l’erogazione alle utenze. A fronte di ciò sono state riesaminate le misure già preventivate per mitigare l’impatto della crisi idrica, a breve e a medio termine. Si tratta di un piano di interventi finalizzati all’efficientamento e al potenziamento delle fonti di approvvigionamento idrico e delle relative condotte di adduzione, già trasmesso nel febbraio scorso al Dipartimento regionale Acque e Rifiuti, per un importo complessivo di 77.500.000 euro dal Fondo di sviluppo e coesione 2021 – 2027. Gli interventi da realizzare a breve termine, nello specifico, sono:
1) l’intervento di manutenzione straordinaria del pozzo P3 del campo Pozzi Grattavole nel territorio di Sciacca, che consentirebbe di disporre di circa 50 l/s di acqua da immettere nell’acquedotto Favara di Burgio e servizio di Sciacca e dei comuni della fascia costiera. Dette risorse idriche si aggiungerebbero a quelle da emungere dal pozzo in corso di realizzazione da parte di Siciliacque a Caltabellotta, stimate in 75 l/s, e da immettere nell’acquedotto stesso.
2) L’intervento di messa in esercizio dei pozzi esistenti in contrada Rocca di Trono a servizio di Lucca Sicula, che contribuirebbero ad alimentare il Comune stesso e di ridurre la portata prelevata dall’acquedotto Favara di Burgio di 8 l/s.
3) L’intervento di potenziamento delle sorgenti “Chirumbo” a servizio di Casteltermini, che contribuirebbero di ridurre il prelievo dal Fanaco di 8 l/s.
4) L’intervento di realizzazione del pozzo “Monnafarina”, di portata presunta 50 l/s, da utilizzare per l’alimentazione dei comuni serviti dal Fanaco, attraverso l’acquedotto Voltano.