Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, in Tribunale si è svolta un’altra udienza del processo a carico dei medici Sergio Sutera Sardo e Salvatore Napolitano, imputati di omicidio colposo a seguito della morte di Vincenzo Rigoli, 19 anni, di Agrigento, vittima di un incidente stradale e poi deceduto in ospedale, al San Giovanni di Dio, ad Agrigento, in sala operatoria, a causa di uno shock emorragico, nella notte tra il 16 ed il 17 dicembre 2012. In aula sono stati ascoltati i periti della parte civile, i professori Paolo Procaccianti e Nello Grassi dell’Università di Palermo. In particolare, il professor Procaccianti, l’unica figura professionale che ha partecipato all’esame autoptico, sulla scorta di ampia documentazione fotografica proposta in visione, ha dimostrato in maniera inequivoca come le lesioni riportate da Vincenzo Rigoli, sia a livello addominale che toracico-polmonare, se tempestivamente ed opportunamente trattate, avrebbero consentito, senza forma alcuna di dubbio, chance di sopravvivenza nell’ordine del 70%. E’ stato inoltre rilevato come le descrizioni riportate nei registri operatori in merito agli interventi eseguiti sugli organi interni coinvolti, non hanno trovato alcun riscontro all’esame autoptico. E poi, in riferimento all’asserita broncopatia di Vincenzo Rigoli, che secondo i periti della Procura avrebbe inficiato la sua prognosi, i periti di parte civile hanno puntualizzato che si trattava semplicemente di una bronchite che, in alcun modo, avrebbe potuto pregiudicare qualsivoglia intervento a rimedio. Prossima udienza l’8 gennaio.